Perchè adesso Tom Sykes fa veramente paura
Max Biaggi ha sempre parlato di Tom Sykes con un rispetto quasi sospetto. Se lo avesse percepito come avversario vero sicuramente non avrebbe mancato di punzecchiarlo nei modi che il Corsaro di mille battaglie conosce fin troppo bene. In realtà, anche se ha vinto il Mondiale per appena mezzo punto, Max non si è mai […]
Max Biaggi ha sempre parlato di Tom Sykes con un rispetto quasi sospetto. Se lo avesse percepito come avversario vero sicuramente non avrebbe mancato di punzecchiarlo nei modi che il Corsaro di mille battaglie conosce fin troppo bene. In realtà, anche se ha vinto il Mondiale per appena mezzo punto, Max non si è mai sentito nel mirino di Tom, se non nell’intervallo tra le due gare di Magny Cours. La pista e il fato hanno rimesso le cose a posto in poche ore.
Anche Marco Melandri è convinto di essere più forte di Tom. Palmares, esperienza e forse talento non sono paragonabili. Perlomeno non lo erano. Sykes ha vinto solo otto volte in carriera, ma ha fatto centro tre volte nelle ultime sei gare disputate. Tra Assen, Monza e Donington l’asso Kawasaki ha fatto un break di 51 punti su Melandri, 39 su Guintoli e 27 su Laverty.
C’è chi ha scritto che Sykes ha sbancato Donington, prima doppietta in carriera, perchè c’erano tutti i suoi parenti a bordo pista ad incitarlo. Magari bastasse così poco. In realtà SuperTom ha cambiato marcia perchè adesso ha la gomma che fa per lui. Gli avversari non lo consideravano perchè ogni volta la Kawasaki mandava arrosto le gomme arrancando nei giri finali. E quando Sykes cominciava a fare il gambero, i pesci grossi banchettavano. A Donington, per la prima volta, Tom non ha mollato un centimentro. Ha fatto il fenomeno in qualifica, ormai un’abitudine, poi è partito a razzo ed è arrivato al traguardo in solitario senza alcun calo. Schiacciando la resistenza di tutti.
Il fattore, manco a dirlo, sono le gomme. La ZX10R si è adattata meglio delle altre alle coperture da 17 pollici che da quest’anno, per regolamento, hanno sostituito le 16”,5 pollici. Sykes si è trovato subito bene con la nuova misura tanto da risultare il più veloce già nel primo test collegiale nel luglio 2012 ad Aragon.
Ma il vero passo in avanti è stato con l’arrivo della R1261, la copertura soffice che la Pirelli ha introdotta a Monza in versione speciale, con fascia centrale rinforzata, e a Donington con struttura convenzionale. Per Sykes e la Kawasaki la R1261 (siglata A nel range del round britannico) è stata la quadratura del cerchio. Tom è stato abbastanza conservativo in gara uno, temendo di incontrare gli abituali problemi di aderenza nel finale. Constatato che la gomma reggeva eccome, si è scatenato nella seconda vinta con distacco ancora maggiore.
Per Melandri e i due Aprilia la brutta notizia è che la R1261 sarà nel pacchetto Pirelli anche a Portimao, sempre siglata A (la più soffice). La notizia che invece dà un briciolo di speranza agli avversari di Sykes è la disponibilità di due nuove soluzioni “sviluppo”, cioè inedite: si tratta della S502 (siglata B, medio soffice) e S514 (D, soluzione più dura). La C (medio dura) è invece la R1255 che Pirelli ha già portato a Phillip Island. Dove Guintoli e Laverty si divisero il bottino.
Riassumendo: Sykes parte con la consapevolezza di avere l’asso nella manica, gli altri sperano che le novità sulle rispettive moto funzionino meglio della R1261. Se lo augura soprattutto Melandri perchè la Bmw è in una situazione di maggiore instabilità tecnica rispetto all’Aprilia. Se la RSV4 di Guintoli e Laverty suona come un violino, la quattro cilindri tedesca soffre di chattering (vibrazioni) con le soluzioni più soffici e spesso manca di trazione con le dure.
Portimao è soltanto la sesta tappa di un giro del Mondo che ne conta sedici ma una nuova doppietta di Sykes calerebbe come una mannaia sul morale degli avversari. Quando corri sul filo dei 330 km/h il problema maggiore avvertire la sconfitta che pesa sul cuore.
1 commento
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Oh, finalmente si ricomincia a parlare di gomme. Dopo l’anno scorso mi sentivo un po’ abbandonato senza qualche post dedicato :-).
Mi ricordo che lo scorso anno sostenevi che il limite di Kawa fosse proprio Tom; mi sa che hai cambiato opinione, vero Paolo?
In effetti l’ingleso mi pare che con il gas non si tira indietro e potrebbe dare belle soddisfazioni alla verdona. Specie ora che sembrano aver trovato il giusto feeling con le gomme. Certo aprilia è sempre Aprilia e, per me, rimangono le moto da battere. Qualche difficoltà in più per BMW, che vedo un po’ più indietro per la corsa al titolo.
Sarà un bell’anno, non c’è dubbio!
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