1 Agosto 2018

MotoGP: Sull’aderenza, gomme e mescole girano leggende

La diversa formulazione chimica delle gomme Moto2 (Dunlop) non crea alcun problema ai piloti top class (Michelin)

Sul mio profilo Facebook nei giorni scorsi alcuni appassionati hanno discusso riguardo l’ipotesi che ci sarebbe incompatibilità fra i residui di mescola lasciati sull’asfalto dalle Moto2 (monofornitore Dunlop) e MotoGP (Michelin). Dopo la gara della categoria di mezzo, questa era l’ipotesi di alcuni, i riferimenti d’aderenza cambierebbero per una certa incompatibilità fra le formulazioni chimiche utilizzate dai due costruttori. Con l’avvento dei social e il più facile accesso a dati, cronologici, informazioni tecniche e quant’altro, gli appassionati maturano convinzioni che, girando sul web, si trasformano in “certezze”. Abbiamo chiesto ad una fonte “terza”, cioè l’ingegner Giorgio Barbier, dal 1989 numero uno Pirelli Moto sul fronte Superbike, lumi sulla questione.
Questa ipotesi non ha alcun fondamento” chiarisce subito Giorgio Barbier. “le diverse ricettazioni chimiche dei produttori di pneumatici sono solo incompatibili con dei corpi estranei: null’altro”. In pratica: non permettono ai residui extra mescola di attaccarsi al battistrada. “Avrete notato che spesso, dopo il traguardo, se i piloti indugiano nel salutare il pubblico, o vanno a bordo pista, rientrano con il battistrada ricoperto di pezzetti di gomma che raccolgono fuori traiettoria. Così come spesso accade che, se si sbaglia un ingresso in curva, si va sullo “sporco” che spesso è un misto di sabbia, terra e gomma esausta. Questi sono i  fattori che riducono l’aderenza.”
Quindi è da escludere che la traiettoria “gommata Dunlop” (Moto2) possa creare variazioni delle condizioni d’aderenza ai gommati Michelin (MotoGP). “Arriviamo spesso in circuiti a seguito di gare automobilistiche che lasciano detriti gommosi stesi come tappeti. Sono reduce dalla 8 ore di Suzuka, con più di 60 piloti in pista (gommati Pirelli, Bridgestone, Michelin e Dunlop, ndr)  dopo poche sessioni, solo le traiettorie erano libere dai residui. L’inconveniente di questi residui è solo che si appiccicano al battistrada caldo e possono dare vibrazioni o togliere il lavoro alla mescola sottostante.  È materiale inerte, ma viene immediatamente espulso nel momento in cui viaggi sulla traiettoria pulita.” 
Quindi nessun problema d’incompatibilità chimica. Basta stare nella traiettoria giusta…

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