4 Giugno 2017

MotoGP Mugello Andrea DoVittorioso Altro che pilota incompiuto…

MotoGP Mugello Andrea DoVittorioso firma la prima vittoria GP17 e lancia la Ducati a caccia del Mondiale. Un signor pilota, in tutte le accezioni

Hanno sempre detto che fosse un pilota bravo ma non vincente. Un incompiuto. Invece al Mugello ha centrato cinque obiettivi in un colpo solo: 1-Ha firmato la prima vittoria della Ducati GP17; 2-Ha battuto il nuovo fenomeno, Maverick Vinales, riuscendo dove Valentino Rossi finora (a parità di moto) ha mancato; 3-Ha surclassato il neocompagno Jorge Lorenzo che doveva essere il salvatore della Rossa e invece anche stavolta si è clamorosamente spento (ottavo posto) dopo una partenza fiammeggiante; 4-Ha rilanciato la Ducati nel Mondiale, piombando a soli 26 punti dal capofila Vinales; 5-Ha salutato dal podio la marea gialla di tifosi di Valentino, quasi scusandosi: “Grazie per gli applausi, mi piace la vostra sportività”. Andrea DoVittorioso è un signor pilota, in tutte le accezioni possibili.

TALENTO – Non ci sono dubbi sul fatto che Andrea Dovizioso abbia un gran talento. Per spiccare il volo gli manca solo quel pizzico di follia che induce i grandissimi a prendere rischi oltre l’irragionevole,  più o meno frequentemente. Il Dovi no, lui si tiene sempre un piccolissimo margine. Per questo commette pochissimi errori e cade quasi mai. Finora, con la Ducati, era stato grandissimo sul bagnato. L’anno scorso gli era seccato molto che la prima vittoria del dopo Casey Stoner l’avesse messa a segno Andrea Iannone a Zeltweg. Aveva pareggiato il conto in Malesia, sotto il diluvio, ma non era la stessa cosa. In Ducati però hanno sempre saputo chi sacrificare per far posto a Jorge Lorenzo. Il Dovi non è mai stato in discussione e il trionfo del Mugello e la classifica Mondiale dimostrano che la scelta è stata giusta.

TOCCASANA – Lorenzo è stato preso (12 milioni l’anno..) per riportare la Ducati a giocarsi il Mondiale che ha vinto solo nel 2007 con il fenomeno Casey Stoner. Ma il maiorchino ha steccato anche nella gara da vincere a tutti i costi. Per fortuna che il Dovi c’è. Il trionfo ha tanti significati ma il più importante è tecnico. Nel box Ducati stavano cominciando ad affiorare dubbi sul potenziale della GP17, velocissima di motore ma poco agile nei cambi di direzione per reggere il confronto con l’equilibratissima Yamaha. Casey Stoner, lo special tester, due settimane fa nei test di Barcellona ha puntato l’indice sul telaio cercando di convincere il direttore tecnico Luigi Dall’Igna a rivoluzionare il progetto. Il confronto è stato serrato, quasi burrascoso. Ma all’ingegnere veneto, che di Mondiali ne ha vinti tanti in Aprilia, non piacciono i salti nel buio. Lui sapeva che la GP17 era vincente anche così, almeno su piste come il Mugello. E infatti.

ALI – La vittoria di Andrea ha un significato enorme, e può dare la svolta ad una stagione partita in sordina ma che potrebbe avere sviluppi imprevedibili. A brevissimo, forse già domenica prossima a Barcellona o al più tardi nel round successivo ad Assen, la Ducati porterà l’aerodinamica studiata per sopperire al divieto delle ali, vietate su pressione dei giapponesi nel timore che la Ducati potesse prendere il volo e diventare irraggiungibile. Altro che “incompiuto”: Dovizioso da oggi diventa un serio candidato alla conquista del Mondiale 2017.

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