27 Agosto 2017

MotoGP: La strana rottura della Honda complica i piani di Marc Marquez

Più unico che raro: cede il quattro cilindri sulla moto campione del Mondo. E la MotoGP si riapre improvvisamente.

Il guaio è grosso. La gran fumata che ha avvolto la Honda sul rettilineo più veloce di Silverstone, è costata a Marc Marquez una più che probabile vittoria. “Temevo che qui la Honda fosse più veloce” ha ammesso Andrea Dovizioso. I potenziali 25 punti gettati al vento riaprono la MotoGP e complicano i piani di Marc Marquez.

L’ultima volta la RC216V si era rotta nella qualifica del GP delle Americhe 2015, ad Austin. Ma quella volta la fortuna d la classe del pilota avevano tappato la falla. La moto infatti si ammutolì sul rettilineo d’arrivo, Marquez l’appoggiò al muretto dei box (dalla parte della pista…) e corse verso i box per saltare in sella al muletto con lo scatto del centometrista. Nei tre minuti che restavano stampò una pole capolavoro. Il giorno dopo vinse, anche se a fine stagione il titolo sfuggì. Nei quattro anni di top class è stata l’unica stagione andata storta.

Stavolta invece il danno è molto serio. Marquez era partito da +16 punti su Dovizioso e  avesse vinto avrebbe messo tra se e gli avversari (più o meno) un GP di distanza, dei sei che restano. Adesso saremmo qui a parlare di ipoteca sul sesto Mondiale, invece per lui è tutto da rifare. La classifica si è accorciata di nuovo: Marquez ora è secondo a 9 lunghezze di distanza da Dovizioso di nuovo in testa, e ha solo 4 punti di vantaggio su Maverick Vinales che sarà un osso durissimo fino alla fine per chiunque, anche per lui. Anche Valentino Rossi, a -26 punti dalla vetta, è tutt’altro che fuori gioco.

C’è anche un problema di natura tecnica. Perchè ogni pilota ha solo cinque motori utilizzabili nell’arco della stagione e la rottura – se si rivelerà non riparabile senza rimuovere i sigilli regolamentari – potrebbe complicare le rotazioni e costringere la HRC ad allungare l’arco di utilizzo da qui a fine stagione, magari riducendo le prestazioni per non incappare in nuovi problemi. Ricordiamo che per ogni GP si percorrono circa 500 chilometri tra prove e gara.

I cedimenti meccanici in MotoGP sono rari, ma molto pesanti. La rottura del Mugello 2016 costò a Valentino Rossi la possibiità di giocarsi fino in fondo le carte Mondiali.  Vedremo nei prossimi due mesi quali saranno le ripercussioni per il funanbolico campione del Mondo in carica.

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