14 Agosto 2016

MotoGP Austria La Ducati che trionfa fa sognare Jorge Lorenzo

Il campione del Mondo ha recuperato solo cinque punti a Marquez in difficoltà ma questa Desmosedici nel 2017 lo farà volare

Dicevano (in tanti) che Jorge Lorenzo fosse stato “costretto” ad andare in Ducati 2017 perchè messo alla porta dalla Yamaha sposata a vita con Valentino Rossi. Invece potrebbe rivelarsi la scelta del secolo: la Desmosedici che ha sbaragliato in Austria l’anno prossimo potrebbe essere da Mondiale. Subito.

MISURA – La Rossa non vinceva da sei anni ma la festa nel box, in parco chiuso e sul podio è stata tutto sommato misurata. Perchè il piano non è vincere una volta ogni tanto, ma giocare per la conquista del titolo. Jorge Lorenzo, il campione in carica, è il cavallo migliore per la sfida contro Honda e Yamaha. Due anni fa la Ducati era da centro classifica, distrutta (anche a livello immagine) dal biennio negativo targato Rossi. L’uomo del miracolo è Luigi Dall’Igna: con il tecnico veneto la marca italiana è tornata a ruggire come ai tempi di Casey Stoner, il pilota dell’unico Mondiale (2007) e dell’ultima vittoria (Australia 2010) prima che Andrea Iannone ponesse fine al digiuno.

LIVELLO – Il velocissimo tracciato della Stiria ha esaltato il potenziale Desmosedici ma non è stato un lampo isolato. La Ducati sta andando forte dall’inizio stagione, aveva sfiorato in successo nell’apertura in Qatar e da lì in avanti è stato un florilegio di occasioni sprecate. L’ultima prima della sosta estiva in Germania, quando – nei primi vagiti di corsa – c’erano ben tre moto italiane (in varie configurazioni) al comando. Tra l’altro Lorenzo troverà una situazione tecnica ancora migliore dell’attuale, perchè la Ducati si sta riorganizzando proprio per mettersi a completa disposizione del maiorchino. In quest’ottica va vista la promozione di Danilo Petrucci, che pur restando in gestione al satellite Pramac, sarà di fatto il terzo ufficiale in pista. Una specie di tester (velocissimo) che servirà per accelerare ulteriormente lo sviluppo di una moto che appare già adesso temibilissima per tutti, Yamaha compresa.

E MARQUEZ? – Nell’orgia Ducati è passata un po’ sottotono la strepitosa impresa di Marc Marquez che correndo con una spalla sublussata appena 27 ore prima ha salvato quasi interamente il cospicuo vantaggio con il quale era andato in ferie. La Honda in Austria ha fatto pena ma il fenomenale catalano non è affondato conservando 43 punti di margine su Lorenzo. Mancano ancora otto GP alla fine, cioè una vita, ma questo Marquez che resiste anche nelle domeniche più difficili lascia poche speranze agli inseguitori.

Cronaca e classifica del GP Austria

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1 commento

  1. fabu ha detto:

    Marquez stesso ha detto che la spalla era in gara al 100% e non gli ha creato problemi, per lui il problema è la moto. vedi Pedrosa e gli altri satelliti.
    una domanda: ma passare sulla zona rossa in gara non implica alcuna penalità, come in prova?