28 Agosto 2014

Mondiale fai da te? Ahi ahi ahi…

Pazzesco: la Dorna ha chiesto direttamente alle Case se recuperare o meno le due gare vacanti per la cancellazione del Sud Africa. E' come se l'arbitro avesse chiesto ai presidenti delle  squadre se assegnare un rigore. L'idea era aggiungere una manche aggiuntiva nei round conclusivi di Magny Cours (Francia) e Losail (Qatar) per rimettere in […]

Pazzesco: la Dorna ha chiesto direttamente alle Case se recuperare o meno le due gare vacanti per la cancellazione del Sud Africa. E' come se l'arbitro avesse chiesto ai presidenti delle  squadre se assegnare un rigore. L'idea era aggiungere una manche aggiuntiva nei round conclusivi di Magny Cours (Francia) e Losail (Qatar) per rimettere in palio i 50 punti non assegnati. Valeva anche per la Supersport, che avrebbe fatto un doppio match in Qatar. Ma, ovviamente, la Kawasaki ampiamente leader della Superbike e la Honda con la Supersport in pugno si sono opposte. Prima è caduta la possibilità Francia, poi la terza gara aggiuntiva è stata tolta anche dal programma del Qatar. Questa incredibile decisione fai-da-te falsa il risultato finale e si aggiunge al pasticcio di un calendario che ha perso Russia e Sud Africa e ha confermato il finale in Qatar solo da qalche settimana. E' un colpo durissimo alla credibilità dell'intero movimento. Ma che Mondiale è?

IL COLMO – La decisione di non attribuire i 50 punti di Welkom e di disputare solo sei gare (150 punti) consegna  il Mondiale Superbike al britannico Tom Sykes che ne ha 44 punti di vantaggio sull'Aprilia di Sylvain Guintoli. Praticamente fatta anche per l'olandese Michael van der Mark che in Supersport (gara singola, 75 punti) è a +53 punti sulla Mv Agusta di Jules Cluzel. Basterebbe tutto questo per giudicare folle la decisione ma c'è un risvolto ancora più clamoroso, di natura tecnica. Quest'anno in Superbike è stato introdotto il limite di otto motori per l'intera stagione, che inizialmente era prevista su 14GP (28 gare). Per allungare la vita dei propulsori Case e team hanno dovuto spendere fiori di milioni e già le continue modifiche al calendario avevano cambiato le carte in tavola. Superare il limite avrebbe comportato la penalità della partenza dalla corsia dei box dieci secondo dopo lo spegnimento del semaforo, come già successo all'americana Ebr a Laguna Seca. Decidere di non recuperare le due gare saltate dà una grossa mano alle Case che stavano per superare la linea rossa delle rotazioni, ed è una grossa fregatura per chi invece aveva gestito i motori nella maniera più oculata. E' chiaro che il “necessario consenso” non ci potesse essere, e che sia stato cercato  non ha spiegazione razionale.
CHI HA DECISO? – Il pasticcio è stato confezionato dal massimo organo direttivo, cioè la Superbike Commission di cui fanno parte la Dorna (promoter), la Federmoto Internazionale e la Msma, cioè l'associazione dei Costruttori. Il “necessario consenso” vale quando sono in ballo decisioni strategiche, come la definizione del regolamento tecnico. Ma questa era una decisione sportiva, è evidente che gli interessi dei capoclassifica (Kawasaki e Honda) non potessero essere coincidenti con quelli degli inseguitori (Aprilia e MV Agusta). Tra l'altro è stata la stessa Commissione a introdurre il limite degli otto motori.

SEMPRE CASINO – E' chiaro che c'è qualcosa nella “linea di comando” della gestione Superbike che non sta funzionando. C'è chi sostiene che Dorna stia deliberatamente minando la credibilità della serie alternativa per avvantaggiare la MotoGP, ma mi parrebbe una follia perchè gli spagnoli investono su entrambi i fronti. E quindi hanno interesse che la Superbike sia complementare alla MotoGP, non certo che imploda sotto il peso di una gestione senza senso. Dove stia il problema, così a caldo, è difficile da dire: può essere che le persone che Dorna ha piazzato nei ruoli nevralgici non abbiano  in mano la situazione. Sicuramente c'è un problema di mentalità da cambiare: nel dna della Superbike c'è sempre stata questa spasmodica ricerca del “necessario consenso” che giù  in passato ha fatto qualche danno. Ma stavolta è proprio il colmo…

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2 commenti

  1. Real_SBK ha detto:

    Il nuovo organizzatore non sa neanche come si scrive SBK, un campionato glorioso ridicolizzato in meno di due stagioni.
    Come volevasi dimostrare, noi avevamo predetto questo penoso declino per la SBK nell’ Agosto 2011 al momento dell’acquisizione Bridgepoint.
    Meglio chiudere la SBK che vederla ridotta in questa maniera!