5 Giugno 2013

Max Biaggi-Ducati, è solo l'inizio?

“Sono otto mesi che non vado in moto, sarà solo una presa di confidenza. Non mi aspetto nulla, anzi sarà dura” ci ha detto stamane Max Biaggi, a meno di 24 ore dal test al Mugello con la Ducati GP13 del team Pramac. Guardandola da punto di vista MotoGP l’operazione Biaggi-Ducati è tecnicamente poco comprensibile […]

Sono otto mesi che non vado in moto, sarà solo una presa di confidenza. Non mi aspetto nulla, anzi sarà dura” ci ha detto stamane Max Biaggi, a meno di 24 ore dal test al Mugello con la Ducati GP13 del team Pramac.
Guardandola da punto di vista MotoGP l’operazione Biaggi-Ducati è tecnicamente poco comprensibile per tutti i motivi già sviscerati subito dopo la conferma ufficiale. “Vogliamo solo esaudire il desiderio di un grande campione di provare la nostra moto” ha spiegato il general manager Paolo Ciabatti.

Sarebbe bello e romantico,  se la Ducati vincesse. Invece, in questo momento, è ai margini della MotoGP e sta andando alla deriva in Superbike. L’obbiettivo era far vedere al Mondo quant’è bella e veloce la Panigale 1199R, la nuova ammiraglia della produzione, ma finora è stata una delusione dopo l’altra. Ricapitolando: la Ducati che neanche un mese fa ha rinunciato ad affidare la Superbike a Max Biaggi, adesso lo manda in pista al Mugello sulla MotoGP. Per gioco. Voi ci capite qualcosa?

Max Biaggi, 41 anni, ha corso con la Ducati (privata) nel Mondiale Superbike 2008

Se in MotoGP Andrea Dovizioso ha prodotto almeno qualche sprazzo incoraggiante, la Superbike piange. Domenica a Portimao la Ducati torna nella mischia reduce dalla disfatta nel precedente round di Donington, un tracciato favorevole alla bicilindrica (17 vittorie). La squadra più titolata di sempre (31 Mondiali) è fisicamente a pezzi. Carlos Checa (41 anni) non ha corso a Monza e ha gettato la spugna anche in Gran Bretagna dopo una gara uno calvario conclusa al quart’ultimo posto, 31 secondi dietro il vincitore Tom Sykes. Ancora nessuno ha capito (neanche il pilota…) che problema ci sia alla spalla sinistra. Da fuori c’è il sospetto che l’infortunio abbia qualcosa in comune  con quello che sta tenendo in panchina da parecchio tempo l’americano Ben Spies, proprio il titolare della GP13 che proverà Biaggi. La Ducati non può certo aggrapparsi all’ultimo arrivato Ayrton Badovini che, tra una rovinosa caduta e l’altra, in cinque round non è mai andato meglio del nono posto.
La Ducati Superbike è senza piloti ma da fuori sembra che la Panigale sia una moto progettata male che non andrà mai forte. I dati però dicono ben altro. L’unica volta che Checa ha guidato fisicamente integro, cioè nell’apertura di Phillip Island, la Ducati ha stracciato tutti in Superpole distruggendo il primato con 1’30”234. Con questa prestazione lo spagnolo sarebbe partito in prima fila con il terzo tempo nella MotoGP dell’ottobre scorso, accanto a Casey Stoner (Honda) e Jorge Lorenzo (Yamaha). In gara Checa è caduto finendo in ospedale, poi si è rifatto male con il kart e da lì non è stato più lui. Una moto “sbagliata” non gira in 1’30” a Phillip Island neanche se la guida un marziano. La stessa Panigale, in configurazione Superstock (meno elaborata) guida la Coppa del Mondo under 26 con Niccolò Canepa e il campionato italiano Superbike con Eddi La Marra. Okay, in queste categorie la concorrenza non è quella del Mondiale, ma se il progetto non funzionasse non vincerebbe neanche a livelli di competizione più bassi.

Max Biaggi ha annunciato il ritiro da campione del Mondo Superbike il 7 novembre scorso

Il problema quindi non è la moto, bensì Checa che non è a posto fisicamente. A Portimao lo spagnolo  ha vinto nel 2011 (festeggiando il Mondiale), anno scorso ha fatto secondo. Stavolta sarà tanto tanto se riuscirà a partire, quindi non vi stupite se anche in Portogallo vedrete la Panigale andare a fondo.
La Ducati è a un bivio: deve scegliere se aspettare che Checa recuperi una forma accettabile (ma fra quante gare?), oppure puntare subito su Max Biaggi. Che è libero, in perfetta forma e con tanta voglia di fargliela vedere a tutti. Per l’ennesima volta. Dopo Portimao il Mondiale si ferma per due settimane, ci sarebbe tutto il tempo per preparare il ritorno ad Imola (30 giorno). Tra una settimana Biaggi potrebbe tornare al Mugello non per sfizio, ma con un obbiettivo preciso: riportare la Ducati Superbike dove merita.

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4 commenti

  1. userID_2991086 ha detto:

    Stavolta mi sento di credere a quello che dice Max.
    E’ soltanto uno sfizio. Gli danno l’opportunità di girare con una MotoGP, perché non perderci un paio di giornate?
    Tutto qua.
    Certamente sono curioso di vedere che tempi farà.

  2. AlfonsoGaluba ha detto:

    Sig.Gozzi. Lei che è sempre molto informato, ma i tempi di Biaggi quali sono stati? Alcuni dicono 1’54” altri che ha girato a mezzo secondo dal tempo di Iannone (quindi 1’49”) Cosa può dirci a tal proposito Sig. Gozzi?

  3. Pito28 ha detto:

    Onestamente Paolo non sono d’accordo con te sulla Panigale SBK. Io credo che il problema sia proprio la moto e non i piloti (o meglio loro non sono quello principale). E’ verissimo che un carretto non gira in 1.30 a Philippe Island, ma è pur vero che una rondine non fa primavera. Quella prestazione, che sorprese tutti (Checa compreso se non ricordo male), è rimasta unica ad oggi. Lo stesso Checa per tenere il passo dei primi in Australia aveva disintegrato le gomme dopo pochissimi giri quando cozzò contro Melandri.
    Inoltre Badovini non sarà un fenomeno, ma in tempi non sospetti è andato pure forte. Se la Panigale fosse al livello dei migliori qualche cosa meglio di nono avrebbe fatto secondo me (come tutte le seconde guide con grandi mezzi hanno fatto, sia in Ducati che altrove).
    Io penso che la Panigale vada benissimo in versione Stock perchè è un progetto (la stradale intendo) tirato fin quasi al limite. Quindi quando le modifiche non sono sostanziali fa neri tutti. Quando si inizia ad elaborare fortemente i margini sono limitati. Un po’ il contrario della RSV4, che in Stock non usa praticamente nessuno.
    Si può dire anche dell’air restrictor che in Stock non c’è; ma onestamente penso i problemi non risiedano tutti lì. Penso incidano di più le caratteristiche di un bicilindrico molto disposto a girare in alto a scapito della corposità (almeno stando alle prove della stradale rispetto al vecchio Testastretta 1198) e a questo famoso motore portante.

    Capitolo Biaggi: anche io penso sia più pubblicità che altro (e da 3-4 giorni si parla solo del team Pramac) però penso anche che la “voglia matta” ad un pilota non passa mai. Specie se sei ancora molto veloce e potresti vincere (almeno in SBK). Se davvero è finita con la Pedron per me max un pensierino a tornare sopra a 2 ruote ce lo sta facendo. Onestamente anch’io in MotoGP ce lo vedrei poco… cmq oggi dopo 2 stint ha girato a mezzo secondo dal miglior tempo di Iannone delle Q1 dello scorso week-end. Mica male per uno che non sale su una motoGP da 8 (otto) anni!

  4. pinosiena ha detto:

    Io penso che se vuole fare bella figura, si deve fermare alle prove; oramai ha smesso e non credo che potrebbe fare molto se anche tornasse alle gare.