12 Aprile 2015

Marquez fa l'Americano ma Ducati e Vale si fanno sotto

Marc Marquez vince per la terza volta di fila in Texas e fa sei su sei in MotoGP sulle piste americane contando anche i trionfi di Laguna Seca e Indy. Embè, dov'è la notizia? Eccome se c'è: il Marziano non balla più da solo, la Ducati con lo stupendo Andrea Dovizioso e il sempreverde Valentino […]

Marc Marquez, 22 anni, terzo successo di fila in Texas

Marc Marquez vince per la terza volta di fila in Texas e fa sei su sei in MotoGP sulle piste americane contando anche i trionfi di Laguna Seca e Indy. Embè, dov'è la notizia? Eccome se c'è: il Marziano non balla più da solo, la Ducati con lo stupendo Andrea Dovizioso e il sempreverde Valentino Rossi restano davanti nel Mondiale e soprattutto accorciano drasticamente le distanze rispetto ad un anno fa. Il Piccolo Diavolo resta grande favorito per il tris iridato, ma siamo (abbastanza) sicuri che non sarà un monologo. Guardiamo i dati.

Andrea Dovizioso e la Ducati ancora un secondo posto

RECUPERO – Un anno fa sullo stesso saliscendi di Austin Marquez aveva dominato controllando agevolmente l'altra Honda RC213V del compagno Dani Pedrosa. La Ducati GP14 aveva acciuffato il gradino meno nobile del podio col solito Dovizioso, incassando ben 20”9 di distacco. Era stata una mazzata, nell'unico piazzamento da podio sull'asciutto in stagione. Stavolta DesmoDovi è arrivato a soli 2”354. Ancora più clamoroso il recupero di Valentino che qui era affondato in ottava posizione, a oltre 45 secondi dal vincitore per drammatico calo della gomma anteriore. Stasera VR46 ha finito a soli 3”120 dal Cannibale. “Non sono contento” ha detto a caldo Rossi. Comprensibile, sbarazzarsi di Dovizioso avrebbe salvato quattro preziosissimi punti Mondiali. Ma sulla pista più negativa per la Yamaha questo podio non è certo da buttare via.

Valentino Rossi resta al comando della MotoGP

DUCATI MISSILE – La Honda è sempre la moto da battere ma intanto la Ducati si è messa dietro la Yamaha, “vendicando” lo schiaffo del Qatar. Il prossimo passo, ancora più difficile, sarà attaccare la supremazia della Marca più potente del Mondo. Se consideriamo che questa era solo la seconda gara per la Desmosedici GP15, direi che si possa fare, o almeno sperarci a tutta forza. La Rossa è un missile, schizzava via fuori dalle curve con una spinta tale che alla fine perfino un fuoriclasse come Vale si è convinto di non potercela fare. Gli aiuti regolamentari danno una mano eccome. Due litri in più (22 contro 20) significano  il 10% di energia in più a disposizione. E non è vero che la Ducati non li sfrutti, sarei curioso si sapere quanto è rimasto nel serbatoio a fine GP delle Americhe… Per non parlare dei 12 motori a sviluppo libero, contro i 5 bloccati di Yamaha e Honda. Che magari dopo l'allarme suonato in qualifica sulla quattro cilindri di MM93 potrebbe aver limitato un po' il règime di rotazione, per evitare altri guai. Supposizioni? Mancano sedici battaglie e la sfida MotoGP si fa sempre più tesa. Stay tuned.

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