5 Dicembre 2013

Lo sbarco americano in Superbike, ecco i segreti della Hero EBR

Tecnologia americana, base in Italia e capitale indiano: il debutto assoluto della Buell nel Mondiale Superbike 2014 è un’operazione di portata globale e lo lo specchio di un motociclismo in vorticoso cambiamento: l’Europa non è più l’epicentro delle corse.  Il team si chiamerà Hero-EBR e schiererà due piloti statunitensi: Geoff May, 33 anni, e Aaron […]

Tecnologia americana, base in Italia e capitale indiano: il debutto assoluto della Buell nel Mondiale Superbike 2014 è un’operazione di portata globale e lo lo specchio di un motociclismo in vorticoso cambiamento: l’Europa non è più l’epicentro delle corse.  Il team si chiamerà Hero-EBR e schiererà due piloti statunitensi: Geoff May, 33 anni, e Aaron Yates, 40. Base operativa a Verdello, nel bergamasco. Il budget è coperto dalla Hero, gigante indiano da 6 milioni di motoveicoli l’anno.

Geoff May, 30 anni, con la EBR durante una gara di campionato Usa 2013

STORIA  AFFASCINANTE – Fondata nel 1983 da Eric Buell,  la piccola azienda del Wisconsin è stata successivamente comprata dalla Harley Davidson. Ma seppure molto apprezzata dagli appassionati per i suoi modelli potenti e tecnologicamente anticonvenzionali, la Buell è andata in crisi e nel 2009 la HD ha preferito rivenderla allo stesso Eric Buell che se l’è ricomprata con l’aiuto della Hero che ha  49% del pacchetto azionario. Oggi l’azienda si chiama EBR (Eric Buell Racing) e produce maxi moto in serie limitata. Nel reparto sviluppo lavorano una decina di ingegneri indiani di provenienza Hero. Alcuni di loro lavoreranno anche sulla Superbike.
LA MOTO – Nel Mondiale correrà la EBR RX, l’ultima versione della bicilindrica V72° da 1190 cm3 di cilindrata. La versione stradale eroga 185 cavalli, in linea con le prestazioni di Kawasaki, Ducati e Bmw, le stradali più potenti. Ha molte soluzioni tecniche non convenzionali: il telaio in alluminio serve anche da serbatoio, la sospensione è diretta e il freno anteriore è perimetrale. In America la versione da strada costa circa 14 mila €. Il modello precedente, EBR RS, ha già gareggiato con discreti risultati nella serie nazionale americana  con  stessi May e Yates.

La versione stradale della EBR RX ha 185 cavalli, freno anteriore perimetrale e serbatoio nel telaio

LA VERSIONE SBK – La Hero EBR si è iscritta tra le full Superbike per poter utilizzare la centralina elettronica Marvel 4, lo stesso componente di derivazione MotoGP utilizzato dagli altri top team. Sulla RS che ha gareggiato nell’Ama c’era infatti un’elettronica proprietaria con un numero di controlli troppo limitato per tenere testa alle concorrenti nel Mondiale. La EBR utilizzerà sospensioni Ohlins. La revisione motori durante la stagione verrà fatta in Italia  in stretto collegamento con il reparto sviluppo che ha sede a East Troy, nel Wisconsin: saranno gli americani a dettare le linee guida dello sviluppo in base ai dati che verranno raccolti nei test e durante i GP.
IL TEAM – Nella sede operativa di Verdello, vicino Bergamo, lavoreranno circa venti persone.  Il proprietario della squadra è Claudio Quintarelli mentre il team manager è Giulio Bardi che anni fa ha ricoperto lo stesso ruolo alla Yamaha Italia. Nelle ultime stagioni Bardi ha lavorato con l’organizzatore del Mondiale nel ruolo di rappresentante dei team e membro della Race Direction permanente. La direzione tecnica di Hero EBR è stata affidata a Paolo Carminati: anche lui proviene dalla Yamaha Italia e successivamente ha fatto esperienze con Toyota in F1, e di nuovo nelle moto con Suter e Kawasaki. I meccanici, cinque per pilota, sono di varie nazionalità: italiani, americani e indiani.

Geoff May, 30 anni

I TEST – Le EBR RX sono ancora in fase di assemblaggio a East Troy, poi verranno spedite in Italia per la messa a punto finale in vista dei test previsti a metà gennaio (dopo lo stop regolamentare) a Almeria (Spagna) e Portimao (Portogallo). La bicilindrica americana debutterà nel GP d’Australia del 23 febbraio 2014 a Phillip Island con cinque giornate di collaudo alle spalle, salvo contrattempi meteo. Più o meno la condizione della MV, l’altra debuttante, che però ha già provato per due giorni a Jerez a fine novembre.
I PILOTI – Aaron Yates è stato per molti anni pilota ufficiale Suzuki Yoshimura nella serie Ama. Alla soglia dei 40 anni può offrire ad EBR una vastissima esperienza utile allo  sviluppo. Nel Mondiale ha disputato otto gare, sempre come wild card a Laguna Seca con la Suzuki, l’ultima nel 2003. Geoff May invece sarà al debutto assoluto. Entrambi non conoscono le piste iridate, ad eccezione di Laguna Seca.

Aaron Yates, 40 anni, ex ufficiale Suzuki Yoshimura

GLI OBBIETTIVI – Per il team americano sarà un 2014 di sperimentazione e raccolta dei dati utili per prepare la sfida 2015 quando tutte le moto in pista saranno “evo”, cioè con elettronica di serie e ulteriori limiti di sviluppo. Oltre a non disporre di riferimenti sui circuiti del Mondiale, la EBR dovrà adattarsi a nuovi componenti, in particolare le gomme Pirelli (in Usa c’è la monofornitura Dunlop) e alla benzina commerciale, diversa da quella utilizzata nelle competizioni Usa.

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