6 Maggio 2013

La Superbike 2014 sarà low cost: elettronica limitata e price cap 300 mila €

Le regole tecniche che tracceranno il futuro Superbike dovevano essere pronte un mese fa. Invece ci sarà un nuovo incontro questo fine settimana a Monza e, se tutto va bene, avremo certezza solo a Donington (26 maggio). Significa che ancora non c'è accordo tra Dorna e i Costruttori adesso rappresentati anche in Superbike dalla Msma […]

Le regole tecniche che tracceranno il futuro Superbike dovevano essere pronte un mese fa. Invece ci sarà un nuovo incontro questo fine settimana a Monza e, se tutto va bene, avremo certezza solo a Donington (26 maggio). Significa che ancora non c'è accordo tra Dorna e i Costruttori adesso rappresentati anche in Superbike dalla Msma (Motorcycle Sport Manufactures Association).

In due parole: le Case avrebbero voluto lasciare le cose come stanno, salvo qualche piccolo aggiustamento. Ma agli spagnoli non basta: vogliono la Superbike low cost e stanno vincendo il braccio di ferro. I nodi più spinosi sul tappeto sono forti limitazioni sull'elettronica e prezzo massimo imposto per la moto completa. Su freni e sospensioni a prezzo controllato c'è già accordo di massima. La trattativa si svolge nel riserbo ma siamo in grado di fare qualche anticipazione.

ELETTRONICA – Dal 2014 potrebbero finire al bando gli attuali sistemi di gestione elettronica. Si tratta delle stesse centraline e software in uso in MotoGP. I top team investono cifre considerevoli non tanto per la parte hardware (centraline, sensori, cablaggi, piattaforme gps, ect) quanto per il personale specializzato necessario per la scrittura dei software. Che vengono calibrati curva per curva ed evoluti praticamente ad ogni gara. L'elettronica ovviamente non sparirà perchè anche sulle ipersportive stradali ormai sono disponibili fior di controlli che migliorano prestazioni e sicurezza. Ma l'idea è quella di utilizzare sistemi simili a quelli che ciascun modello adotta sulla versione di serie, come avviene adesso in Superstock, la categoria di moto strettamente derivate dalla produzione. Limitando le possibilità di intervento elettronico (controllo di trazione, anti-impennamento, partenza assistita, ect.) i software saranno più elementari e quindi alla portata dei team privati. Sembra l'uovo di Colombo, invece definire la materia sarà un rompicapo. Una deroga introdotta nel 2012 permette ad Honda e Kawasaki di utilizzare l'acceleratore elettronico che non è montato sulla CBR-RR e ZX-10R stradali. Senza ride by wire per entrambe sarebbe improbo reggere il confronto con marche quali come Ducati e Bmw che utilizzano già sulla versione stradale piattaforme più sofisticate.

PRICE CAP 300 MILA – La Dorna spingeva per un costo massimo dell'intera moto che non superasse i 250 mila €, le Case chiedevano almeno 350 mila €, che equivale al costo della fornitura Aprilia RSV4 Factory per i team satellite, assistenza e revisione motori inclusa. Si sta andando verso un compromesso: 300 mila € per il 2014 con l'ipotesi di raggiungere 250 mila € dal 2015.

SOSPENSIONI E FRENI– I top team adesso spendono oltre 100 mila € per la sola forcella. Dal 2014 dovranno essere montate unità meno sofisticate che non necessitino di assistenze esclusive da parte dei fornitori, che è la voce principale del costo. E' ancora da chiarire come verrà regolata la materia: la Dorna potrebbe chiedere a ciascun fornitore di indicare uno specifico modello, che quindi sarebbe disponibile a prezzo controllato. Lo stesso processo verrà seguito per i freni: adesso un impianto top gamma della Brembo costa sui 70 mila €, anno prossimo si scenderà ad un terzo, forse meno.

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