27 Dicembre 2018

La MotoE piacerà? Attenti al fuoco amico

Nelle auto la distanza fra i mondi della F1 e della FormulaE è abissale. Nel motociclismo le elettriche si sono cacciate nella tana del lupo?

Come potrà mai piacere la MotoE al pubblico della MotoGP, che va in circuito per gustarsi una giornata di casino? E come potrà un ambiente chiuso e tradizionalista (per convenienza) come quello dei GP (a motore a scoppio) accettare una filosofia tecnica e sportiva completamente diversa? Nel paddock del motomondiale hanno sempre trattato i cugini della Superbike come fossero  alieni, adesso con le elettriche (che un pò UFO sembrano davvero)  come la metteranno?

A dare vita a questi interrogativi sono state le parole che Jacques Villeneuve, ex iridato F1, ha profferito riguardo alla Formula E. “Nessuno vuole assistere a gare di macchine elettriche – ha chiosato il canadese adesso commentatore TV. “Nel paddock di Formula 1 non sanno nemmeno quando ci sono le gare di Formula E“. Jacques non è  solo un ex iridato, nonchè figlio d’arte e opinionista. In Formula E ci ha perfino fatto qualche gara, senza mai andare a punti e rischiando di farsi male nelle prove dell’E-Prix di Punta del Este, in Uruguay: nella foto d’apertura Jacques in livrea Venturi.  “Non capisco perché molte case puntino sulla Formula E così tanto” ha continuato Villeneuve. “La Formula E è di nicchia: solo i fedelissimi la seguono. Ci ho corso anch’io qualche gara e sono contento di averlo fatto, perché la tecnologia impiegata è interessante. Ma, tutto sommato, non so se sia questo granché”.

Ho la vaga impressione che, potessero parlare liberamente, anche gran parte degli influencers del paddock GP, direbbero le stesse identiche parole. Invece adesso è tutta una melassa, perchè Dorna è stata furba: intanto ha lanciato un monomarca, non certo una sfida tecnologica costosissima quella quella delle monoposto elettriche. Inoltre ha affidato le MotoE alle stesse squadre che corrono le categorie GP: impossibile, per ovvi motivi, che ne parlino male. Il problema vero e che, per non restare fini a se stesse, le gare elettriche dovranno diventare la testa di ponte di una nuova tecnologia (non solo da corsa) e di un intero movimento, indirizzato verso la mobilità sostenibile. Cioè: la MotoE, per svilupparsi, avrà bisogno di soldi, tanti soldi. Nel medio periodo, se le cose andranno bene, potrebbe (anzi: dovrebbe) diventare un’ alternativa alla MotoGP. Magari aprendo le porte ad altri Costruttori: Ford prima delle auto non aveva costruito carrozze trainate da cavalli. Energica, il fornitore unico MotoE, non progetta nè vende moto tradizionali…

Oltre ai soldi, ci vorrà anche un pubblico, o meglio un mercato. Ho seri dubbi che l’attuale target della MotoGP sarà  ricettivo nei confronti della nuova tecnologia. E’ facile intuire perchè: le gare “elettriche” (auto o moto che siano) non sono un “motorsport”, sono ben altro: innovazione, trend ed ebbrezza di  futuro.  Se  la FormulaE non piace agli appassionati e agli influencers della F1, com’è possibile che al pubblico MotoGP possano piacere le gare elettriche? Basterà aspettare maggio per avere qualche risposta.

 

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