Italia che vince: la MV Agusta torna a ruggire dopo 38 anni!
Una gara sprint di otto minuti scarsi ha cancellato 38 anni di digiuno. La MV Agusta ha sbancato l’apertura Supersport (medie cilindrate) Phillip Island e torna a casa dall’Australia in vetta al Mondiale. Giacomo Agostini si sarà svegliato con un sorriso: era stato lui l’ultimo a vincere con la moto varesina nel lontano GP di […]
Una gara sprint di otto minuti scarsi ha cancellato 38 anni di digiuno. La MV Agusta ha sbancato l’apertura Supersport (medie cilindrate) Phillip Island e torna a casa dall’Australia in vetta al Mondiale. Giacomo Agostini si sarà svegliato con un sorriso: era stato lui l’ultimo a vincere con la moto varesina nel lontano GP di Germania al Nurburgring. Era il 29 agosto 1976. Il grande di tutti i tempi ha lasciato il testimone al francesino Jules Cluzel, 25 anni, al 5° successo iridato. Comunque vada resterà nella storia.
MIRACOLO – Claudio Castiglioni era fermamente convinto che la MV Agusta prima o poi ce l’avrebbe fatta. Ha avuto ragione due volte: ripartita da zero l’azienda di Schiranna è in pieno rilancio di mercato e anche in pista sta tornando a far paura a tutti. Il grande patron è scomparso il 17 agosto 2011 ma ci piace pensare che da lassù si sia potuto gustare i cinque giri alla garibaldina di Cluzel. Ne aveva davanti un paio, dietro incalzava il gruppo e il contagiri correva inesorabile. Volevano vincere in tanti ma all’ultimo giro la F3 675 rosso-argento li ha infilati tutti. E sull’ultimo rettilineo non ha dato scampo: che motore!
CHE FESTA – La MV Agusta ha tagliato il traguardo alle 04:09 ora di Varese, scatenando giustificato entusiasmo tra tecnici, progettisti, operai davanti alla tv. Si sarà commosso il presidente Giovanni Castiglioni che da papà Claudio ha ereditato coraggio, passione e quel pizzico di follia che distingue gli industriali di successo. La MV Agusta è tornata al Mondiale l’anno scorso ed è stata una parabola entusiasmante. Il primo podio è arrivato presto, alla quinta uscita con Roberto Rolfo a Donington: era maggio, da lì in avanti la F3 è diventata sempre più minacciosa conquistando altri due terzi posti con lo stesso Rolfo e il britannico Christian Iddon. Per completare il lavoro però bisognava abbattere Kawasaki e Honda, le grandi corazzate giapponesi impegnate in forma ufficiale. Sulla pista affacciata sull’Oceano colpite e affondate.
RUSSIAN CONNECTION – L’alba è stata dolce anche a Mosca perchè la MV Agusta ha cambiato ritmo coi capitali di Alexander Yakhnich, finanziere russo che si è appassionato alle corse per via della moglie Nadia pilota dilettante. La squadra corse è nata per compiacere la consorte ma in appena quattro anni è diventata un business vincente. Nel 2013 Yakhnich Motosport ha sbaragliato il Mondiale cadetto resuscitando la Yamaha, adesso ci riprova con la MV Agusta. Ad accompagnare Cluzel sul podio è stata la biondissima coordinatrice del team Natalya Lyubimova.
E ADESSO LA SBK – La partnership coi russi ha permesso alla MV Agusta di sbarcare anche in Superbike con la F4 guidata da Claudio Corti. Il progetto è ancora acerbo, la moto ha girato pochissimo d’inverno ma il pilota comasco al pronti-via è già andato a punti. Una partenza più che incoraggiante. Ma intanto l’obbiettivo immediato è giocarsi il titolo della categoria cadetta: dalla prossima gara la Kawasaki campione in carica col turco Kenan Sofuoglu e la Honda del promettentissimo Michael Van der Mark torneranno sotto, ma Cluzel è bravo e la MV Agusta velocissima. La marca italiana ha vinto 75 titoli iridati, l’ultimo nel 1974 con il britannico Phil Read, sempre in 500.
Quarant’anni dopo, si può fare.
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