30 Aprile 2014

Il pasticcio di Assen costa molto caro alla TV

Il discutibile rinvio della partenza di gara2 ha fatto perdere 400 mila spettatori alle reti Mediaset. Un danno rilevante, considerando che audience maggiore significa più profitto dai passaggi pubblicitari. Le due ore di ritardo e la gara accorciata a soli dieci giri hanno pesato anche sull’immagine del Mondiale.  Si poteva evitare? Bastava applicare  il regolamento,  […]

Il discutibile rinvio della partenza di gara2 ha fatto perdere 400 mila spettatori alle reti Mediaset. Un danno rilevante, considerando che audience maggiore significa più profitto dai passaggi pubblicitari. Le due ore di ritardo e la gara accorciata a soli dieci giri hanno pesato anche sull’immagine del Mondiale.  Si poteva evitare? Bastava applicare  il regolamento,  appena riscritto proprio per evitare caos del genere. La direzione gara ha commesso tre gravi errori. Eccoli.

Assen Gara2, il volo di Sylvain Guintoli

LA PREMESSA  – Alle 13:10 sulle reti Mediaset c’erano 1.358 mila spettatori, con share del 6,85%.  Alle 15.05, data dell’effettivo via di gara2, l’ascolto era sceso a 958 mila. Due considerazioni: i nuovi orari tv funzionano alla grande, era chiaro che il vecchio orario (15:30) fosse sbagliato e adesso ne abbiamo la prova. Inoltre, col vecchio orario, Mediaset è scesa più o meno agli ascolti che faceva La7 ante 2013. Quindi si desume che il format è più decisivo delle dimensioni dell’emittente TV e della copertura giornalistica, che nel caso di Mediaset è d’ eccellenza. Gara1 (10.30) ha fatto 472 mila spettatori (share 3,72%), la Supersport 399 mila (2,65%)

PRIMO ERRORE – La Race Direction è l’organo sportivo più importante sui circuiti. E’  composta dall’italiano Gianfranco Carloia (direttore di corsa), dallo spagnolo Gregorio Lavilla (rappresentante Dorna) e dal francese Frank Vayssiè (Federazione Internazionale). La procedura di partenza di gara2 è regolarmente partita alle 12:50, con l’apertura della pit lane e lo schieramento. Dal quel momento fino a tre minuti dal via i commissari possono indicare  se la gara è considerata DRY (asciutta) o WET (bagnata). Assen è dotata di un accuratissimo servizio meteo che segnala in tempo reale i cumuli nell’area. In quel momento non pioveva ma era previsto che cominciasse a  minuti: inspiegabilmente però è stato esposto il cartello RACE DRY. La decisione non è cambiata neanche a tre minuti dal via quando in griglia è cominciata a cadere qualche goccia e in alcune parti del tracciato già veniva giù con una certa insistenza. Alle 13:08 il giro di lancio è partito con tutti i piloti dotati di slick.

Gara2 è partita con due ore di ritardo sotto il diluvio (AlexPhoto

SECONDO ERRORE – Al rientro sulla griglia le prime due file si sono correttamente allineate e nessuno dei top rider ha richiamato l’attenzione dei commissari per segnalare situazioni di rischio. Quindi Baz (poleman), Guintoli, Sykes, Melandri, Rea e Giugliano erano convinti che partire con le gomme da asciutto fosse la scelta appropriata in quel preciso istante. Dodici piloti della seconda metà dello schieramento sono rientrati ai box per la sostituzione: visto che la Superbike dal 2013 ha autorizzato il cambio gomme, il pit stop anticipato era una normale strategia, seppure mai vista. La Race Direction, evidentemente presa in contropiede, ha sospeso il via ritenendo che ci fosse pericolo . Ma è stata una doppia forzatura: l’articolo 1.20.2 indica espressamente che “non si può interrompere la corsa per ragioni climatiche, a meno di eventi eccezionali e i piloti possono entrare ai box per cambiare gomme e aggiustamenti durante la gara attuale”. La pioggia quasi impercettibile delle 13.10 non era da contemplare come “evento eccezionale.” Inoltre l’articolo 1.18.1 comma 13 prevede espressamente che un pilota possa rientrare in pite lane durante il giro di lancio, senza che la procedura di partenza debba o possa venire interrotta. Se sono dodici, non fa differenza.

TERZO ERRORE – E’ il più inspiegabile. Nell’ottica di ridurre al massimo i tempi di attesa in caso di interruzione e rispettare i tempi televisivi, nel regolamento 2014 è stata introdotta l’opzione di  ripartenza veloce (articolo 1.18.2). Prescrive che i piloti debbano rientrare in pit lane (molti c’erano già…) con riapertura della corsia entro dieci minuti (ma possono essere anche meno, nel caso ne bastavano tre-quattro), ritorno in griglia e nuova procedura dai meno tre minuti al via. Seguendo le regole gara2 poteva ripartire entro una decina di minuti, con l’intero plotone con gomme da bagnato e distanza ridotta di due giri (19 invece di 21). Invece è stata imposta la normale procedura da 20 minuti. Nel frattempo è cominciato a piovere forte e già al via effettivo le condizioni erano al limite. In questi casi in Race Direction decidono  in base a quello che riferiscono via radio commissari di percorso. E’ pure  stabilito che  il pilota che guida la corsa possa segnalare che qualcosa non va. Infatti Sylvain Guintoli ha alzato il braccio e la corsa è stata immediamente bloccata. In questo frangente  ha funzionato tutto alla perfezione. Ma il guaio era stato prima: se i commissari avessero preso le decisioni opportune, gara2 sarebbe partita all’orario stabilito concludendosi, con sosta ai box, prima dell’acquazzone che si è scatenato intorno alle 14:00.

Il momento dello stop deciso da Guintoli in testa (AlexPhoto)

E ADESSO? – La Race Direction sostiene di aver sospeso la procedura di gara2 perchè in quel momento la sicurezza non era garantita. E’ un’interpretazione comprensibile e rispettabile,  ma  si scontra con il regolamento. Se la filosofia è fermarsi o non partire ogni volta si percepisce un rischio potenziale, bisogna riscrivere o cancellare  gran parte delle nuove regole. Che sono state scritte proprio perchè la gara non si fermi che in casi eccezionali come olio in pista  o incidenti gravi che rendano necessario l’intervento in pista dei mezzi di soccorso. C’è la facolta di cambiare le gomme, ma non l’obbligo: se piove si può restare in pista con le slick, evitando di perdere i secondi imposti per la sosta (ad Assen erano 57) ma col rischio di schiantarsi. Quindi: o la Race Direction ad Assen ha sbagliato, oppure  il regolamento  non tiene in adeguata considerazione la sicurezza dei piloti.

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1 commento

  1. Real_SBK ha detto:

    Mah, fino a pochi anni fa dopo una gara come Assen c’era da parlare giorni e giorni delle incredibili gare che avevamo visto.
    Adesso invece si parla solo di audience forse perchè non c’è molto altro da dire.
    Si vede che sono cambiati i tempi in SBK e sopratutto è cambiato l’organizzatore.
    Solo business e audience…..
    Diciamo che della vera SBK quella organizzata da Dorna ha mantenuto solo il nome…..