30 Settembre 2013

Il crollo di Sykes dà speranza all'Aprilia

Come può vincere il Mondiale un Tom Sykes che nella gara che poteva risultare decisiva  scivola dal primo al quarto posto negli ultimi due giri? Il crollo improvviso mantiene l’Aprilia più in corsa che mai: Eugene Laverty è risalito a -23 punti e anche Sylvain Guintoli, a -24, resta temibile. L’interrogativo agiterà le notti del […]

Tom Sykes, 28 anni, è al comando del Mondiale Superbike

Come può vincere il Mondiale un Tom Sykes che nella gara che poteva risultare decisiva  scivola dal primo al quarto posto negli ultimi due giri? Il crollo improvviso mantiene l’Aprilia più in corsa che mai: Eugene Laverty è risalito a -23 punti e anche Sylvain Guintoli, a -24, resta temibile.

L’interrogativo agiterà le notti del team Kawasaki nel lungo trasferimento dalla California alla Francia. Domenica la Superbike corre a Magny Cours, la tana di Guintoli. E dire che Sykes, vincendo l’anticipo del sabato sembrava aver in mano le redini del campionato. Invece il mezzo disastro in gara2 ha completamente riaperto i giochi.

Il settimo successo stagionale era stata conseguenza di due fattori positivi. Il primo, la distanza accorciata per i due stop e tre partenze. In 12 giri (43 km) invece di 26 (94 km)  la Kawasaki ha evitato l’eventuale eccessiva usura degi pneumatici che era il dubbio della vigilia e punto di forza Aprilia. Il secondo: Sylvain Guintoli, scattato dalla Superpole e dominatore dei due spezzoni poi cancellati, ha preso il terzo via con una gomma posteriore usata. Nel box Aprilia non c’erano più gomme P1261 (tipo A) montate sui cerchi. Non era un problema regolamentare, come è stato erroneamente riportato in TV: in Superbike le coperture sono contingentate (9 anteriori e 13 posteriori) per prove libere, qualifiche, Superpole e warm up. Per le gare non c’è limite (articolo 2.4.7).

Tom Sykes al via del GP Usa

Nella seconda sfida Sykes è stato perfetto solo per 23 dei 26 passaggi. Superato Laverty dopo quattro giri, aveva dato l’impressione di poter scappare via. Sarebbe stato un colpo ferale per le speranze Aprilia. Ma a due tornate dalla bandiera a scacchi Laverty è tornato sotto tirandosi indietro il miglior Davide Giugliano di sempre. Su una pista poco agevole per i sorpassi Tom non è riuscito a chiudere la porta e all’ultimo Cavatappi si è fatto infilare anche da Marco Melandri. Dodici punti lasciati per strada in soli 7 chilometri.

Ecco perchè l’Aprilia può ribaltare la classifica: 1.La Kawasaki, pur avendo fatto progressi, è ancora a rischio di eccessivo deterioramento della gomma; 2. Nei due round finali pare che la Pirelli non porterà la P1261, la soluzione molto soffice con cui Sykes è andato più forte; 3. Tom è molto efficace quando parte in testa e può scegliere le linee migliori, molto meno nel corpo a corpo. 4. Non è veloce sul bagnato, che invece è l’asso nella manica di Guintoli: al momento le previsioni su Magny Cours per domenica  danno 30% di possibilità di piogga. 5. Nella testa di Tom potrebbe pesare l’incubo 2012, quando nell’ultimo round (proprio a Magny Cours…) perse il Mondiale per mezzo punto contro Max Biaggi.

In ogni caso sarà un finale da cuori forti, altro che Superbike 2013 in tono minore…

 

Lascia un commento

4 commenti

  1. Pito28 ha detto:

    Lo sappiamo che Sykes ti piace poco, ma mi sei sembrato un po’ cattivello in questo articolo. In fondo se la Kawa finisce le gomme prima degli altri Tom di colpe non ne ha poi molte. A mio avviso ieri in gara era messo peggio degli altri fin da metà gara: negli ultimi giri proprio non è riuscito a difendersi.
    In gara 1 gli hanno detto bene le 2 bandiere rosse, altrimenti Guintoli non lo avrebbe preso mai.
    Ecco, la vera delusione di Laguna è proprio il francese: non puoi arrivare a 3 gare dalla fine della stagione in cui ti giochi il mondiale (e puoi dare una svolta alla carriera) e correre una gara 2 così. Laverty, che si butta molto di più, avrà anche fatto degli errori, ma con la grinta ora gli è davanti e, a mio parere, ha ora molte più chances di prendersi il n.1.

  2. Real_SBK ha detto:

    Altro che SBK in tono minore, è il più brutto mondiale sBK della storia, che poi finisca con tutti i piloti a combattere per il titolo nelle ultime gare è cosa normale grazie al geniale sistema inventato dai Flammini.
    Ma per il resto una gara più noiosa dell’altra, sempre gli stessi in testa, pochissimi piloti carismatici da SBK vera, una tristezza assoluta, telecronaca inascoltabile.
    Come dice giustamente Vignando, della vecchia SBK è rimasto solo il nome……

  3. Pito28 ha detto:

    Boh, io onestamente non so cosa si possa volere di più… a 2 gare dalla fine ancora 4 piloti in lizza per vincere il mondiale di 3 marche diverse. L’ultima manche da ricordo, come altre nella stagione. Un mondiale in cui anche con una moto non ufficiale si può andare tranquillamente a podio (e vincere). 7 vincitori di manche diversi. Gente che non si tira indietro e sorpassi da pelle d’oca a iosa.
    Certo qualche gara un po’ pallosa c’è stata. Ma se un pilota/moto in un circuito va più forte degli altri che deve fare, aspettarli?
    Se volete vedere una corsa davvero pallosa c’è la MotoGP (che, cmq, vale assolutamente la pena di vedere).

    P.S.: l’ultimo mondiale davvero palloso è stato quello vinto da Checa con la 1198 (15 vittore su 24 manches…). Ma andava di più ed è giusto che la storia sia stata quella. Onestamente non ricordo tragedie greche per la bruttezza del mondiale. Non sarà che quando Ducati fa ridere è meno bello pure il mondiale SBK???