9 Maggio 2015

Honda perde lo sponsor, Pata verso Yamaha col sogno VR46

C'è movimento nel paddock di Imola, e non solo per il gran pubblico. Il megasponsor delle patitine è in rotta con la Honda e ha in mente un progetto esaltante: appoggiare la  Yamaha che tornerà nel 2016 dopo quattro di assenza. Magari tirando dentro anche la VR46 di Valentino Rossi: Pata è sponsor personale del […]

Impressionante schieramento Pata in SBK. Questa è solo una parte…

C'è movimento nel paddock di Imola, e non solo per il gran pubblico. Il megasponsor delle patitine è in rotta con la Honda e ha in mente un progetto esaltante: appoggiare la  Yamaha che tornerà nel 2016 dopo quattro di assenza. Magari tirando dentro anche la VR46 di Valentino Rossi: Pata è sponsor personale del nove volte iridato e appoggia il programma Moto3 nel CEV. Le trattative sono già avviate, intanto vediamo le carte sul tavolo.

DELUSIONE – Pata è legata alla Honda con un programma a 360°. E' sponsor della squadra impegnata in Superbike e Supersport (medie cilindrate), dello Junior Team che corre l'Europeo Stock 600 e dell'intera Junior Cup, la serie monomarca riservata agli under 17. Da questo round di Imola è diventato anche sponsor del Mondiale. A fronte di un impegno da parecchi milioni € i risultati latitano. Pur con due piloti fortissimi – l'iridato in carica Sylvain Guintoli e il talentuoso 22enne olandese Michael van der Mark – la Honda Superbike sta lentamente affondando. Un anno fa a Imola Jonathan Rea aveva fatto doppietta, stavolta la CBR farà fatica a stare nei dieci. Logico: le avversarie migliorano e la quattro cilindri giapponese omologata nel lontano 2008 è sempre più in difficoltà. Nei giorni scorsi Honda ha comunicato allo sponsor che nel 2016 non ci saranno novità tecniche, tantomeno un nuovo modello da omologare. Quindi sarà difficile tenere Guintoli e van der Mark, ancora più improbabile convincere un altro top.

CAMBIARE ARIA – Pata, con quello che investe, vuole vincere, o almeno essere protagonista. Così è partita l'idea Yamaha. Il coinvolgimento di VR46 e la collaborazione con Valentino Rossi come testimonial sarebbe la ciliegina sulla torta. L'operazione però non è così semplice da realizzare. La marca di Iwata sta preparando il ritorno da parecchi mesi. Nei dintorni di Dusseldorf (Germania) c'è un reparto corse che sta fornendo supporto ai team satellite impegnati nei campionati nazionali  e ai team semiufficiali che corrono nella coppa del Mondo Stock, la categoria d'accesso SBK. L'obbiettivo è sviluppare la nuova YZF-R1 sul mercato dallo scorso autunno e prepararsi al rientro. Per il 2016 Yamaha ha già un contratto con la formazione satellite Milwaukee impegnata nel BSB, la Superbike inglese. Il nome è quello dello sponsor, un'azienda di utensili. Questa struttura non ha mai corso in top class, sarà  un'incognita.

IPOTESI – La stessa Yamaha ha già sondato la disponibilità di Michael van der Mark, un talento dal grande avvenire ma saldamente legato alla Honda, anche via HRC: a luglio correrà la 8 ore di Suzuka, già vinta due volte, in coppia con Stoner. E' difficile ipotizzare che VDM accetti un cambio così radicale, moto e team, per lui sarebbe un salto nel buio. Ecco perchè Pata offre garanzie ben superiori a Milwaukee: ci sono soldi, conoscenza dell'ambiente e un rapporto già consolidato con van der Mark. Impossibile che Yamaha resti insensibile a questo richiamo. C'è da chiarire il ruolo che avrebbe VR46. Emissari di Pata hanno già parlato con Alberto Tebaldi, storico braccio destro di Valentino Rossi e responsabile delle attività racing in Moto3, nonché dell'area merchandising. VR46 non ha alcuna esperienza in Superbike, ma adesso che i due Mondiali (MotoGP e SBK) sono sotto la stessa egida Dorna allargare gli orizzonti potrebbe essere un affare, sotto molti profili. Rossi metterebbe l'immagine, mettere in piedi la squadra sarebbe compito di Yamaha. Aldilà delle strategie commerciali, per Rossi avere “in casa” la Superbike significherebbe poter disegnare, volendo, un post MotoGP ad altissimo livello. Ma di questo si parlerà, semmai, dal 2017 in poi.

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