4 Aprile 2013

Honda, allarme rosso

La Honda non corre in forma ufficiale in Superbike dal 2002 ma quest’anno ha rifatto capolino fornendo al team satellite Ten Kate l’elettronica ufficiale che avrebbe dovuto mettere le ali alle CBR-RR di Jonathan Rea e Leon Haslam. Già, avrebbe dovuto. Perchè tra test invernali e debutto in Australia i tecnici Honda non sono ancora […]

La Honda non corre in forma ufficiale in Superbike dal 2002 ma quest’anno ha rifatto capolino fornendo al team satellite Ten Kate l’elettronica ufficiale che avrebbe dovuto mettere le ali alle CBR-RR di Jonathan Rea e Leon Haslam.

Già, avrebbe dovuto. Perchè tra test invernali e debutto in Australia i tecnici Honda non sono ancora riusciti a far funzionare il complicato software di controllo motore. Jonathan Rea, uno dei pretendenti al titolo iridato, a Phillip Island è finito due volte ottavo e lontanissimo dai migliori. Nella gara d’apertura la Honda le ha buscate da tutti, perfino dalla Suzuki che anno scorso chiudeva la fila.
Le tre giornata di collaudo che la Honda Ten Kate ha trascorso ad Aragon, dove tra una settimana torna in pista il Mondiale, dovevano dare la svolta e invece la centralina ancora non va. Anzi i problemi sono aumentati tanto che Rea ha chiesto di riprovare l’elettronica 2012.

Il cronometro piange e non potrebbe essere altrimenti perchè sistemare i controlli motore è la bega più grossa per squadre e piloti. Riscrivere i software di controllo è un lavoro lungo e certosino, ancora più difficile da svolgere se il conto alla rovescia verso la prossima gara scorre inesorabile.

Il tracciato di Alcarras, vicino Leida

In Honda Ten Kate è allarme rosso. Considerando anche che il terzo giorno andato in fumo per la pioggia è stato organizzata in tutta fretta un’uscita di emergenza sul piccolo tracciato (3743 metri) di Alcarras, nei pressi di Leida, centro della Catalogna distante un centinaio di chilometri da Aragon. Rea e Haslam saranno al lavoro domenica e lunedi, dovendo dividere la pista con gli amatori.

Rea ha già 29 punti di ritardo dalla vetta del Mondiale e sprecare la prossima chance sarebbe un colpo duro alle aspettative. Il britannico ha vanificato le precedenti stagioni per troppi infortuni, stavolta che non si è fatto male ci si è messa la moto. Vatti a fidare dell’HRC…
Nonostante il vento forte Tom Sykes ha stampato un convincente 1’57”7 con gomma da gara, mezzo secondo sotto il primato della pista realizzato anno passato da Marco Melandri (Bmw) in 1’58”251. Hanno girato solo le squadre che hanno designato Aragon come pista test. La Ducati, che ha scelto Jerez, ha affidato la Panigale “laboratorio” a Niccolò Canepa e Matto Baiocco, seguiti nel box da Carlos Checa arrivato ad Aragon con un piccolo monomotore.

I tempi del test di Aragon, 2-4 aprile 2013 (ufficiosi): 1.Sykes (Gb-Kawasaki) 1’57”7; 2. Baz (Fra-Kawasaki) 1’58”1; 3. Camier (Gb-Suzuki) 1’59”0; 4. Canepa (Ita-Ducati) 1’59”3; 5. Haslam (Gb-Honda) 1’59”7; 6. Cluzel (Fra-Suzuki) 1’59”8; 7. Baiocco (Ita-Ducati) 1’59”9; 8. Rea (Gb-Honda) 2’00”0; Sandi (Ita-Kawasaki) e Lundh (Sve-Kawasaki) senza tempo.

Lascia un commento