29 Settembre 2013

GP Usa, gara1: Tom Sykes in fuga, Melandri fuori dai giochi

Una mini gara di 43 chilometri ha probabilmente deciso il Mondiale 2013. Dopo due interruzioni e tre partenze Tom Sykes è partito in contropiede guadagnando altri 14 punti sull’Aprilia di Sylvain Guintoli scattato in pole, imprendibile nelle due inutili frazioni azzerate dagli stop ma poi solo quinto. “Vedremo di rifarci in gara2” confida il francese. […]

Una mini gara di 43 chilometri ha probabilmente deciso il Mondiale 2013. Dopo due interruzioni e tre partenze Tom Sykes è partito in contropiede guadagnando altri 14 punti sull’Aprilia di Sylvain Guintoli scattato in pole, imprendibile nelle due inutili frazioni azzerate dagli stop ma poi solo quinto. “Vedremo di rifarci in gara2” confida il francese. Sykes ha vinto con la leva del freno piegata da un contatto in partenza proprio con Guintoli: quando si dice l’anno giusto.

Sykes davanti a Davies e Melandri in gara1 a Laguna Seca (AlexPhoto)

Ma il vantaggio Kawasaki è anche frutto della lotta fratricida costata carissima ad Aprilia e Bmw con Laverty (3°) davanti al compagno meglio piazzato in campionato e Davies che ha rischiato di buttare fuori un Melandri infuriato. A cinque gare dalla fine (125 punti) Laverty scivola a -35 punti e Melandri a -45. “Adesso per noi è proprio finita” ha amaramente puntualizzato Marco prima di lasciare il circuito.

In un pomeriggio carico di tensione non poteva mancare la polemica. La Bmw ha presentato reclamo contro Laverty che all’ultimo giro ha infilato Melandri al Cavatappi in un sorpasso in fotocopia delle celeberrime e discusse prodezze MotoGP di Valentino Rossi su Casey Stoner (2008) e Marc Marquez sullo stesso Vale, nel luglio scorso. “In Turchia ci eravamo accordati che non si potesse passare oltre il limite del cordolo, Laverty invece ha tagliato. Sarebbe da penalizzare ma il nostro reclamo verrà discusso tra mesi quando neanch’io mi ricorderò più.

Ma Melandri esce dai giochi iridati senza poter recriminare granchè. In qualifica era stato il più veloce ma il settimo posto (terza fila) in Superpole ha complicato i piani. Neanche partenze eccellenti e la possibilità di cambiare assetto nel secondo intervallo sono state decisive perchè nel momento che contava Marco non è riuscito ad argine né Sykes né il più arrembante compagno Chaz Davies, finendo per aprire la strada anche a Laverty rimasto fino all’ultimo giro in coda ai cinque di testa.

Il podio di gara1 con (da sinistra) Davies, Sykes e Laverty (AlexPhoto)

Sylvain Guintoli invece non dimenticherà questo pomeriggio bestiale. Aveva capitalizzato la Superpole con due partenze perfette e un ritmo insostenibile per l’inseguitore Sykes. Se non fosse successo il finimondo aveva in mano   la vittoria che avrebbe cambiato faccia al Mondiale. Invece al terzo via il francese non è stato altrettanto brillante, si è accodato a Davies e Melandri ma ha dovuto cedere subito strada a Sykes e alla fine anche al compagno Laverty. “Guidare in mezzo al gruppo non è come stare davanti, non puoi seguire la linea ideale” si è giustificato. Ma che nel corpo a corpo gli difetti  l’aggressività dei fuoriclasse è un dato di fatto.

Le due interruzioni sono state decise dalla direzione gara per l’identico motivo, cioè danni ai cuscini d’aria di sicurezza forati prima da Danny Eslick e successivamente da Roger Hayden, i due americani schierati dal team di Michael Jordan al debutto nella serie iridata. A termini di regolamento è stata una scelta ineccepibile, perchè la sicurezza è più importante di tutto. Purtroppo (per l’Aprilia…)  le due bandiere rosse hanno cambiato faccia ad un campionato che a questo punto la Kawasaki può solo perdere. Lo scorso anno Sykes vide sfumare il titolo per mezzo punto a favore di Max Biaggi, adesso la fortuna si è girata dalla sua parte. Anche se bisogna ammettere che nel caos Tom è stato il più costante e deciso, abilissimo a buttarsi dentro in pochi centimetri di spazio nei sorpassi.
Davide Giugliano ha fatto la miglior gara dell’anno su una pista mai vista (e difficilissima) portando l’Aprilia satellite in coda all’ufficiale Guintoli. Una scivolata nel secondo spezzone di corsa ha tolto di scena Niccolò Canepa partito malissimo con la Ducati che aveva fatto volare venerdi (2° dietro Melandri).
Nella seconda sfida americana che parte stasera alle 23 (italiane) Tom Sykes sarà nel mirino di tutti, ma prenderlo non sarà facile…

Arrivo Gara 1 (12 giri, km 43,320): 1. Sykes (Gb-Kawasaki)  in 16’55.703 media 153.541 km/g; 2. Davies (Gb-Bmw) a 1.253; 3. Laverty (Irl-Aprilia) a 2.454; 4. Melandri (Ita-Bmw) a 2.650; 5. Guintoli (Fra- Aprilia) a 3.430; 6. Giugliano (Ita-Aprilia) a 3.584; 7. Cluzel (Fra-Suzuki) a 9.134; 8. Elias (Spa-Aprilia) a 11.252; 9. Badovini (Ita-Ducati) a 14.140; 10. Aitchison (Aus-Kawasaki) a 17.830; 11. Salom (Gb-Kawasaki) a 18.010; 12. Young (Usa-Suzuki) a 21.767; 13. Fabrizio (Ita-Honda) a 22.087; 14. Sandi (Ita-Kawasaki) a 32.837; 15. Iannuzzo (Ita-Bmw) a 34.267; 16. Allerton (Aus-Bmw) a 50.167.

Mondiale dopo 22 gare su 27:  1. Sykes punti 348; 2. Guintoli 326; 3. Laverty 313; 4. Melandri 303; 5. Davies 259; 6. Baz 180; 7. Rea 176; 8. Fabrizio 171; 9. Cluzel 150; 10. Giugliano 149; 11. Camier 114; 12. Badovini 114; 13. Neukirchner 84; 14. Checa 80; 15. Haslam 78; 16. Sandi 47; 17. Elias 29; 18. Aitchison 26; 19. Iannuzzo 26; 20. Clementi 18; 21. Canepa 11; 22. Lundh 10; 23. Lai 8; 24. Reiterberger 7; 25. Allerton 6; 26. Salom 5; 27. Uprak 5; 28. Young 4; 29. Smrz 4; 30. Stauffer 4; 31. Ercelik 3; 32. Akiyoshi 2; 33. Haga 2.

Costruttori: 1. Aprilia punti 435; 2. Kawasaki 402; 3. BMW 374; 4. Honda 219; 5. Suzuki 202; 6. Ducati 151; 7. Yamaha 4.

Grande spettacolo in gara1 a Laguna Seca

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