7 Aprile 2014

GP Spagna, fuori i secondi

Il primo round Superbike in Australia ha messo seriamente in discussione le gerarchie nelle squadre che si giocheranno il titolo. In Aprilia lo scudiero Sylvan Guintoli ha fatto più punti dell’attesissimo Marco Melandri e in Kawasaki il rampante Loris Baz ha dato paga al campione del mondo Tom Sykes. Gli equilibri interni sono in bilico […]

Il primo round Superbike in Australia ha messo seriamente in discussione le gerarchie nelle squadre che si giocheranno il titolo. In Aprilia lo scudiero Sylvan Guintoli ha fatto più punti dell’attesissimo Marco Melandri e in Kawasaki il rampante Loris Baz ha dato paga al campione del mondo Tom Sykes. Gli equilibri interni sono in bilico anche in Suzuki e Ducati. Il GP di Spagna ad Aragon, questo fine settimana, rimetterà le cose a posto, oppure Phillip Island è stata l’antipasto di una rivoluzione?

Aprilia, incontri ravvicinati in Australia (AlexPhoto)

MELANDRI VS GUINTOLI – Sul veloce e tecnico tracciato nel deserto di Alcaniz si corre per la quarta volta e il confronto tra i due galli Aprilia sarà il più delicato di tutti. Melandri qui è sempre andato fortissimo: primo e secondo sia  con Yamaha nel 2011 che con la Bmw la stagione successiva, l’anno passato è arrivato terzo e quinto , sempre con la quattro cilindri tedesca. Per Guintoli i precedenti che valgono sono quelli del 2013, due volte secondo con l’Aprilia; nei due anni precedenti aveva la Ducati privata. In Australia Melandri ha vinto il primo duello finendo dietro Laverty ma  davanti al compagno.Ma nella rivincita lo scudiero ha conquistato il successo (il secondo con l’Aprilia) con Melandri relegato in ottava posizione da un fuoripista causato da un errore in frenata. Il francese riparte da leader con 13 punti di vantaggio su Marco. Che in Spagna dovrà ribaltare l’inerzia per indirizzare la stagione nella direzione sperata. Guintoli è poco personaggio ma in pista vola. Sarà  un osso duro.

SYKES VS BAZ – A Phillip Island il 21enne Loris Baz è stato due volte davanti al numero uno della Kawasaki  e del Mondiale. Aragon non è terreno di caccia di  Sykes finito a podio solo nel 2013 con tre cadute in sei gare (una volta è stato tamponato) La Kawasaki ha girato molto su questo tracciato in inverno e Tom è sempre stato velocissimo, Baz però non è stato da meno. In Australia il gigante della Savoia è risorto dopo un paio di botte molto violente tra test e qualifiche, guidando come se non ci fosse domani. Dopo un anno e mezzo di apprendistato Loris ha in mano la ZX-10R. Sykes ha già capito che adesso non si scherza più.

GIUGLIANO VS DAVIES – Farà molto caldo anche nel box Ducati. Davide e Chaz sono al debutto sulla Panigale ma la maggiore esperienza avrebbe dovuto favorire il britannico. Che ha dominato la Supersport 2011, poi è arrivato in Superbike con l’Aprilia satellite vincendo una gara e confermandosi anno scorso con la Bmw ufficiale (3 successi). Giugliano è stato il miglior privato 2013 (sesto posto) ma non ha ancora mai vinto. Eppure tra test invernali e debutto in Australia è sempre andato più forte di Davies. La classifica iridata non mente: Giugliano 26 punti, Davies 17. Anche negli ultimi collaudi di Jerez Davide è andato più forte, sia sul passo che nel giro secco. Aragon però è il circuito magico di Chaz: qui ha vinto con la Supersport, ha festeggiato il primo podio Superbike (terzo con l’Aprilia 2012) e la passata stagione ha stracciato tutti firmando una pirotecnica doppietta con la Bmw.  I precedenti danno carica ma se qualcosa va storto possono diventare una condanna: se Giugliano resiste può dare un brutto colpo all’autostima del rivale diretto, diventando il numero uno indiscusso Ducati. La pressione è dunque tutta sulle spalle di Davies.

LAVERTY VS ALEX LOWES – Sulla carta è il confronto interno più sbilanciato: Eugene è vicecampione in carica (9 vittorie anno scorso con Aprilia) e ha vinto al debutto con la Suzuki. Alex Lowes, 23 anni, è al primo anno di Mondiale e non ha esperienza a questi livelli: a Phillip Island in qualifica ha fatto tempi strepitosi, migliori di Eugene, prima di fratturarsi in cinque punti il piede sinistro (quello del cambio!) e pregiudicare il risultato. Ma è un talento: se riesce a controllare l’esuberanza e magari tenersi un briciolo di margine, può diventare un bruttissimo cliente per il più blasonato compagno. Che tra l’altro ad Aragon è salito sul podio solo una volta in sei uscite, secondo nel 2012 con l’Aprilia. Anno scorso, con la stessa RSV4, cadde alla prima curva.

 

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