22 Marzo 2015

E adesso Jonathan Rea chi lo ferma più?

Jonathan Rea corre da appena quattro gare con la Kawasaki e ci sembra nato sopra. I risultati suonano come musica per le orecchie del 28enne nordirlandese: tre vittorie, un secondo posto, 95 punti su 100 disponibili. Il Mondiale Superbike è appena cominciato, deve ancora sbarcare in Europa ma una pressante domanda già inquieta tutto il […]

Jonathan Rea, nuovo fenomeno SBK (Alex Photo)

Jonathan Rea corre da appena quattro gare con la Kawasaki e ci sembra nato sopra. I risultati suonano come musica per le orecchie del 28enne nordirlandese: tre vittorie, un secondo posto, 95 punti su 100 disponibili. Il Mondiale Superbike è appena cominciato, deve ancora sbarcare in Europa ma una pressante domanda già inquieta tutto il resto del paddock: adesso chi lo ferma più Jonathan Rea?

Rea tre vittorie su quattro (AlexPhoto)

TOM DISTRUTTO – Mi ero chiesto chi glielo avesse fatto fare alla Kawasaki di mettere due galli nello stesso pollaio. Dopo tutto nel 2010 Sykes aveva preso una ZX-10R che non andava neanche a spingerla e in tre anni l'aveva portata sul trono iridato. Invece i giapponesi ci avevano visto più giusto di me. Messi in allarme dal dominio Aprilia nella seconda parte del Mondiale scorso,  avevano realizzato che per tornare davanti Tom il Matto non bastava più. Così hanno pescato il jolly. Rea vinceva pure con la vecchia Honda, ben quattro volte nel 2014 con tanto di terzo posto finale. Con la Kawasaki, più potente e più equilibrata, è andato a nozze fin dal primo giorno del precampionato. Si era capito che Rea avrebbe messo le cose in chiaro da subito, semmai stupisce come Sykes sia affondato così presto. Le ha buscate forte in Australia, dove aveva la scusa di  non essere mai andato forte neanche quando era da solo. Ma pure in Thailandia è mai esistito. Rea, giusto per infierire, gli ha strappato da sotto il naso pure l'onorifico titolo di Mister Superpole, battendolo due volte su due perfino in qualifica. Tom dice di aver avuto vari problemi, ma l'unico è avere un compagno più forte. Era più bella la vita contro Loris Baz.

Leon Haslam davanti ad Alex Lowes (AlexPhoto)

APRILIA RESISTE – Con la RSV4 Leon Haslam ha pareggiato il conto in Australia ma in Thailandia il furetto del nord è scappato subito via e non c'è stato verso. Due round sono pochi per emettere sentenze, però salirò sull'areo per l'Italia con l'idea che servirebbe qualcosa di più per tenere testa alla coppia Rea-Kawasaki. Cioè un pilota velocissimo (Leon lo è) ma anche carismatico, aggressivo e spietato. Haslam  ama la famiglia, è impegnato in nobili battaglie, insomma è un bravissimo ragazzo. Invece dovrà diventare un tipo cattivo, anche fuori dalla pista,  per far vacillare le certezze di un altro  sempre sorridente come  Jonathan. Ce la farà il figlio d'arte a cambiare carattere? Dieci punti sono niente con 22 corse da disputare. Le prossime due si corrono ad Aragon, dove l'Aprilia vola. Si può fare.

Chaz Davies, due cadute (AlexPhoto)

DUCATI A PICCO– Prima del via dicevano che col nuovo regolamento fatto apposta per la bicilindrica la Ducati avrebbe dominato. Invece dopo due gare è già doppiata nel punteggio dalla Kawasaki. Chaz Davies aveva retto botta in Australia, portando a casa due terzi posti, in Thailandia però le botte le ha date per terra spronfondando a -56 punti da Rea. Sembra una sentenza. Con Davide Giugliano infortunato e fuori per altri uno o due GP, la stagione della Rossa sembra già compromessa. E adesso che Sua Maestà troy Bayliss ha detto basta per sempre c'è anche da trovare un nuovo sostituto, almeno per il prossimo round di Aragon. La permanenza dell'australiano avrebbe creato meno problemi, invece sbarcherà uno nuovo nel box con tutti i problemi di adattamento del caso. La Ducati, molto coinvolta nel progetto GP in MotoGP, sta restando indietro in Superbike. E Rea non aspetta.

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1 commento

  1. alfa_it ha detto:

    Ciao Paolo,
    pensi davvero che il solo Sykes non sarebbe stato più in grado di tornare al vertice con la verdona?
    In sostanza, ha vinto quando aveva come compagno di squadra Baz che iniziava a conoscere la SBK: appena il francese ha dimostrato di avere i mezzi per poter fronteggiarlo, Tom si è un po’ perso. Rea è uno stallone, lo si sapeva: oltre ad essere uno dei più spettacolari, è riuscito anche a togliersi grandi soddisfazioni con il mezzo ufficiale più “trascurato” del mondiale. Temo quindi che il buon Tom soffra una concorrenza simile all’interno del team.

    Su Troy non ho parole: un extraterrestre. E’ allucinante come con pochissimo sia già competitivo e riesca a sfruttare sempre meglio la rossa. Incredibile. Sarò egoista, ma spero ci ripensi per l’ennesima volta, perché in lui vedo la soluzione per questa 1199.
    Un grande applauso a Guintoli, che quando si incattivisce regala prestazioni da urlo!

    Che sia la volta buona per la Suzuki, invece?