4 Settembre 2012

Ducati coi sei chili di zavorra, i numeri dicono che…

Il Mondiale Superbike arriva al Nurburgring con la Ducati nel vortice delle polemiche sul regolamento e ancora senza piani 2013.  Arriverà l'attesissima Panigale ma non si sa chi la guiderà, se torneranno con il team interno ritirato a fine 2010, tantomeno quali saranno le squadre satellite che si accolleranno l'onere della gestione. RINVIO – Il […]

Il Mondiale Superbike arriva al Nurburgring con la Ducati nel vortice delle polemiche sul regolamento e ancora senza piani 2013.  Arriverà l'attesissima Panigale ma non si sa chi la guiderà, se torneranno con il team interno ritirato a fine 2010, tantomeno quali saranno le squadre satellite che si accolleranno l'onere della gestione.

RINVIO – Il responsabile del progetto SBK Ernesto Marinelli per il momento glissa sull'argomento rimandando “a dopo il Nurburgring” chiarimenti sui programmi per la prossima stagione. Intanto, via Facebook, il proprietario del team Althea Genesio Bevilacqua subito dopo la gara di Mosca ha fatto sapere che “spero per il 2013 cambi qualcosa anche da parte degli organizzatori per mettere fine a questa favola del vantaggio Ducati. Non sono proprio convinto altrimenti di prendere parte al prossimo campionato.”

CONFRONTI – Althea si è lamentata per il gap che Checa e Giugliano hanno accusato sul rettilineo del Moscow Raceway, tre decimi in appena 850 metri. Dalla prima gara di questo campionato la Ducati corre con sei chili di zavorra, con peso totale di 171 chili contro 165 delle quattro cilindri di Bmw, Aprilia, Honda, Kawasaki e Suzuki. Diamo un'occhiata ai dati di Mosca, prendendo in esame solo gara due, perchè nella prima Checa è stato buttato giù da Rea dopo appena tre giri. Checa ha realizzato la top speed a 300,8 km/h contro 315,1 del vincitore Melandri (Bmw). Ma per capire come stanno realmente le cose bisogna analizzare tutti e cinque i settori, e non solo quello che serve per fare polemica. Ecco il confronto tra i migliori settori di Checa contro Melandri: T1 33″1/33″2 T2 14″6/14″6 T3 28″6/28″4 T4 9″0/8″7  T5 10″3/10″3. Si desume che Checa, pur pagando dazio nel dritto, negli altri settori ha retto agevolemente il confronto con un Melandri ispiratissimo. Checa è finito quarto pagando solo 5”9 sul traguardo, pur avendo dovuto rallentare bruscamente all'ultimo giro per non investire Laverty e Rea volati davanti. Al penultimo passaggio Carlito era a soli 2”1 da Melandri ma Bevilacqua ha scritto che “correre così è frustrante”.  Boh.

DIKTAT – Il proprietario della squadra di punta Ducati in  SBK ha minacciato il disimpegno dal campionato in polemica con il regolamento che penalizzerebbe la Ducati. Ma è un argomento che non regge, lo dicono i risultati. In questa stagione, con la moto “zavorrata”, la Ducati ha portato a casa sei vittorie, con due piloti  (Checa 4 e Guintoli 2) e tre squadre diverse: Althea con Checa,  Liberty con Guintoli ad Assen e Pata Racing con lo stesso Guintoli a Silverstone. Solo la Bmw ha vinto quanto la Ducati, sempre con Melandri: non dimenticate che Marco nel 2005 è stato vicecampione del Mondo della MotoGP, secondo solo a Valentino Rossi, pur guidando una Honda satellite. Bevilacqua dice che la Ducati ha vinto 15 gare nel 2011 perchè Checa ha guidato da fenomeno, okay. Ma il Melandri di adesso non guida da fenomeno pure lui? Haslam non è l'ultimo arrivato, nel 2010 vinse tre gare con la Suzuki finendo secondo nel Mondiale: oggi,  con la stessa moto e lo stesso team di Melandri, non ha mai vinto, per non parlare di Badovini e Fabrizio che, a parte qualche lampo isolato, arrancano ai margini della sfida. Nelle 21 gare disputate quest'anno Aprilia ha vinto 4 volte (sempre con Biaggi), la Kawasaki 3 (Sykes 2, Baz 1) e la Honda 2, sempre con Rea.

PRECEDENTI – Senza zavorra, nel 2011, la Ducati aveva trionfato 15 volte, contro 6 di Yamaha, 2 di Honda e Aprilia, 1 di Kawasaki. Da quando è stata introdotta la 1198R, cioè nel 2008, si sono disputate 129 gare: la Ducati ne ha vinte 51, contro 30 di Yamaha, 17 di Aprilia, 15 di Honda, 6 per Bmw e Suzuki e 4 di Kawasaki. Nelle ultime cinque stagioni la Ducati ha vinto circa il 40% delle gare, lasciando gli altri sei costruttori (tutti presenti in forma ufficiale) a dividersi le briciole. E' difficile smentire numeri e statistiche.

REGOLAMENTO – Le norme tecniche SBK sono fatte in modo che ciascuna Marca abbia la possibilità di ben figurare. E' con questo spirito che nelle ultime gare 2011 è stato permesso alla Honda di montare il ride by wire che non c'è sulla CBR-RR stradale, concessione della quale si è avvantaggiata anche la Kawasaki, a partire dal primo round 2012. Bevilacqua sostiene che la Ducati non abbia voce in capitolo sui regolamenti, ma è smentito dalla storia (29 Mondiali conquistati dal 1988 ad oggi) e dall'attualità:  le avversarie hanno chiesto e ottenuto che la Ducati mattatrice 2011 venisse zavorrata, ma nel regolamento c'è  anche un complicato sistema di bilanciamento che permette di rivedere al volo  la regola in caso di risultati troppo sbilanciati pro o contro la bicilindrica. Bevilacqua si è scordato di citare l'articolo 2.4.4.2 del regolamento che è in realtà una polizza sullo spettacolo: se la Ducati fosse stata realmente in difficoltà, dopo ogni tre round avrebbe potuto perdere la zavorra e tornare ai precedenti 165 chili. Non è successo perchè i risultati di Checa e Guintoli non hanno fatto scattare il meccanismo di revisione. Che anzi, a inizio stagione, ha rischiato di innescarsi a favore delle quattro cilindri: nelle prime sei gare la Ducati ha totalizzato 4 vittorie, un secondo e un terzo posto! Non è successo perchè le gare bagnate non contano e ad Assen pioveva.

Con la Ducati zavorrata Checa ha vinto già al primo round (gara due a Phillip Island) e dall'inizio della stagione è tra i candidati al titolo, nonostante ben sei zeri accusati in 21 gare. Okay, ci sta anche che Carlos abbia commesso qualche errore per la necessità di sopperire al peso maggiore. Ma quando parti  con la gomma da bagnato mentre splende il sole, che c'entra il  regolamento?

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