4 Febbraio 2015

Dai Valentino, non manca molto

Tre mesi dopo l’epilogo di Valencia la MotoGP riaccende i motori e i soliti sospetti sono di nuovo là davanti, nello stesso ordine di sempre: Marc Marquez primo, Valentino Rossi secondo. Ma aldilà della  classifica e dei cronologici qualcosa di nuovo si intravede, eccome. VR46  ha già cominciato a martellare come un fabbro. Fare pronostici […]

Valentino Rossi subito velocissimo a Sepang (Afp)

Tre mesi dopo l’epilogo di Valencia la MotoGP riaccende i motori e i soliti sospetti sono di nuovo là davanti, nello stesso ordine di sempre: Marc Marquez primo, Valentino Rossi secondo. Ma aldilà della  classifica e dei cronologici qualcosa di nuovo si intravede, eccome. VR46  ha già cominciato a martellare come un fabbro. Fare pronostici dopo una sola giornata di collaudo è come sognare lo scudetto dopo l’amichevole d’agosto ma nella prima giornata del precampionato a Sepang (Malesia) Rossi è stato il più svelto ad avvicinare il muro dei 2 minuti, restando al comando per cinque ore filate. Poco conta che all’ultimo istante il Cannibale sia tornato in vetta, il segnale che Valentino voleva mandare è arrivato forte e chiaro: “Marc, io stavolta ti acchiappo!”

Marc Marquez, 21 anni, miglior tempo nell’apertura di Sepang (Afp)

FIOCCO DI NEVE – Nel mattino tropicale c’è tutto il solito Valentino di sempre: prima il siparietto col casco invernale colorato di abeti, renne e fiocchi di neve. Poi, a ridosso dell’ora di pranzo, il tempone: 2’00”380, più veloce di Marc ma anche del compagno Jorge Lorenzo, giusto per mettere le cose in chiaro anche dentro al box Yamaha. Due certezze: la M1, alleggerita di due chili grazie al nuovo scarico a “fetta di salame”, non ha ancora fatto i piccoli passi avanti che servono per recuperare il divario dalla Honda. La svolta arriverà dal nuovo sistema di cambiata ancora da provare?  Il pilota c’è già: Vale ha compiuto 57 giri, quasi tre GP, con caldo e umidità infernali, mica male per un vecchietto. Per gran parte della giornata Marquez è rimasto ancorato in sesta posizione, con tutti gli squali davanti. Poi, nell’ultima uscita, se li è mangiati tutti: 2’00”262, comunque solo 118 millesimi meglio di Rossi. La Honda ha portato tre versioni diverse della RCV, partendo dalla 2014 per arrivare all’ultimo step di evoluzione. C’è tanta carne al fuoco ma Marquez non rischia di perdersi, aiutato dal lavoro preliminare compiuto settimana scorsa da Casey Stoner. Disporre del tester più veloce del Mondo dà un vantaggio alla HRC che in una MotoGP così serrata rischia di fare la differenza.

VR46 nel box Yamaha, a fianco il capomeccanico Silvano Galbusera

STESSO EQUILIBRIO – La cosa interessante è che dopo tre mesi di chiacchere la top class è ripartita esattamente da dove si era fermata a fine stagione scorsa. Lo scorso ottobre, su questa pista, Marquez aveva vinto il GP davanti a Rossi e anche il divario sul giro in gara era stato più o meno quello di oggi: Marc aveva fatto 2’01”150, Valentino 2’01”315. Dunque ancora non basta, serve un altro passo per mettere definitivamente in crisi le certezze del 21enne che ha sbancato, da esordiente, le ultime due stagioni. Tocca alla Yamaha dare al Dottore quei due decimi che mancano, al resto penserà lui.

Marc Marquez pensieroso: quest’anno sarà più dura… (Afp)

DUCATI SUPER – L’urlo di fine novembre a Jerez non è stato un fuoco di paglia, la Ducati e Andrea Dovizioso sembrano proprio sulla strada giusta. Il forlivese ha chiuso al quarto posto, a soli 0”355 da Marquez e appena due decimi dalla Yamaha. E’ un ottimo inizio considerando che vedremo la GP15 solo nella prossima uscita, sempre a Sepang, dal 23 di questo mese. Dovizioso sta usando la GP14.3, cioè la terza versione della moto di anno scorso, quindi restiamo col dubbio: quanto sarà ampio il delta prestazionale tra vecchio e nuovo progetto? Bisogna considerare che con l’elettronica sofisticatissima di oggi i tecnici sono in grado di simulare le caratteristiche di un veicolo ancora da mettere in pista su una “release” precedente. In casa Aprilia  parte col freno a mano tirato l’avventura MotoGP di Marchino Melandri. Non tanto per il 26° tempo, ma per il distacco: oltre quattro secondi dal primo e – fatto ben più preoccupante – due secondi più lento del compagno Alvaro Bautista. Okay, Sepang è un tracciato lungo e siamo appena all’inizio. Ma proprio su questa pista, nel giugno scorso, Melandri con la Superbike aveva strabiliato firmando una fantastica doppietta.  Marco starà già ripensando a quei dolci momenti.

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