10 Febbraio 2014

Chi fa danni pagherà

I piloti Superbike cadono molto: nel 2013 tra prove libere, qualifiche e gare ci sono stati complessivamente 148 incidenti. Con le nuove regole che andranno in vigore a partire dal Gp d’Australia del 23 febbraio chi sbaglia pagherà carissimo. Ecco, in base ai precedenti, chi sono i piloti più a rischio. E perchè adesso diventa […]

I piloti Superbike cadono molto: nel 2013 tra prove libere, qualifiche e gare ci sono stati complessivamente 148 incidenti. Con le nuove regole che andranno in vigore a partire dal Gp d’Australia del 23 febbraio chi sbaglia pagherà carissimo. Ecco, in base ai precedenti, chi sono i piloti più a rischio. E perchè adesso diventa fondamentale non sbagliare…mai.

Phillip Island 2013: in gara1 Carlos Checa sbaglia la frenata e va addosso a Marco Melandri (AlexPhoto)

I DATI – Questa è la statistica degli incidenti 2013. La prima cifra è il dato totale, tra parentesi indichiamo le scivolate in gara: nella prima casella gara1 e nella seconda gara2. Abbiamo escluso dall’elenco i piloti che non figurano nella lista permanente 2014. Davide Gugliano 12 (2-2); Chaz Davies 11 (2-2); Eugene Laverty 8 (3-1); Leon Haslam 8 (1-2); Ayrton Badovini 8 (0-2); Marco Melandri 6 (1-0); Tom Sykes 6 (0-1); Loris Baz 5 (0-1); Jonathan Rea 5 (2-0); David Salom 4 (0-0); Toni Elias 4 (1-0); Michel Fabrizio 3 (0-0); Niccolò Canepa 2 (0-1); Sylvain Guintoli 2 (0-1); Sylvain Barrier 1 (0-1).

ANALISI – Già nel 2013 le cadute hanno fortemente condizionato la classifica: Eugene Laverty ha perso contatto con il neo campione Tom Sykes pagando carissimi quattro errori in gare, contro uno del pilota britannico. Melandri è stato impeccabile, in quanto l’unico incidente in gara1 in Australia è stato  causato Carlos Checa. L’iridato Sykes ha sbagliato solo una volta scivolando nel giro di allineamento di gara2 in Portogallo. I più inclini all’errore sono stati Davide Giugliano (12 botti) e Chaz Davies (11): correvano rispettivamente con l’Aprilia satellite e in Bmw, adesso si ritrovano sotto lo stesso tetto Ducati. A Bologna incrociano le dita e sperano che il trend cambi perchè adesso, con le nuove regole, l’impatto negativo sarà amplificato.

Aragon 2013: la scivolata di Michel Fabrizio durante il Q2 del sabato (AlexPhoto)

MOTORI – Se ne potranno utilizzare soltanto 8 per l’intera stagione: 28 gare in 14 round comprensivi di quattro sessioni di prova (165 minuti totali), Superpole (30 minuti) e warm up (15 minuti). E’ la prima volta che in Superbike viene introdotta questa limitazione, quindi l’affidabilità è tutta da verificare. Eventuali incidenti metteranno ad  ulteriore rischio l’integrità del propulsore considerando anche che per il peso (limite minimo 165 chili) e potenza (250 cavalli) spesso i danni sono ingenti. Cadere significherà far saltare le strategie sul chilometraggio che le Case hanno studiato a tavolino.

PENALITA‘ – Sprecare motori costerà carissimo: ogni propulsore punzonato oltre agli otto previsti comporterà la partenza dai box dieci secondi dopo gli avversari in griglia di partenza, e per due gare consecutive. Considerando che quest’anno saranno in pista circa trenta piloti (25 permanenti, 2 Bimota in attesa di omologazione e 4 wild card) entrare in zona punti partendo così indietro sarà difficilissimo: ricordiamo che il primo classificato prende 25 punti, 20 il secondo, 16 il terzo, 13 il quarto, 11 il quinto, 10 il sesto e poi a scalare fino al quindicesimo.

Phillip Island 2013: Carlos Checa era caduto anche in Q1 distruggendo la Ducati (AlexPhoto)

RIPARAZIONI – Saranno particolarmente catastrofici gli errori commessi nel warm up e in gara1 perchè i nuovi orari hanno fortemente ridotto il tempo per eventuali riparazioni. Nei round europei il warm up è dalle 8:40 alle 8:55, con giro di ingresso in pista di gara1 previsto alle 10:10, un’intervallo di appena 75 minuti. Stesso discorso per gara1 che scatta alle 10:30 e finirà intorno alle 11:15, con ‘ingresso in pista per gara2 (via alle 13:10) alle 12:50, quindi 95 minuti dopo. E bisogna aggiungere anche eventuali tempi tecnici per il trasporto della moto dal punto dell’incidente al box. In Australia, per le più dieci ore di fuso orario, gli orari saranno leggermente diversi: warm up alle 9:20, gara1 alle 12 (ingresso 11:40), gara2 alle 14:40 (ingresso 14:20).

NO MULETTO – La moto di riserva in Superbike è vietata per limitare i costi. Ogni team (due piloti) dispone di un singolo “rolling chassis”, cioè una moto già preassemblata con telaio, sospensioni, pedane e manubri. In caso di necessità occorre completare il puzzle montando motore e elettronica, che sono le operazioni più lunghe e complesse da compiere. Nel caso due piloti dello stesso team cadano in gara1 e le moto non siano aggiustabili, uno resterà fuori da gara2.

Unica soluzione: stare in piedi, sempre.

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