18 Febbraio 2015

Caro Troy, promettici di non esagere

Ho sempre sperato di rivedere Troy Bayliss in pista. Ha smesso nel 2008,  a 38 anni e all’apice della carriera:   campione del Mondo per la terza volta e dominatore dell’ultimo show di Portimao. Se fosse andato avanti avrebbe mietuto altre vittorie, altri titoli iridati. In questi sette anni da ex aveva chiesto alla Ducati tante […]

Troy Bayliss ha vinto sei volte a Phillip Island, l’ultima nel 2008

Ho sempre sperato di rivedere Troy Bayliss in pista. Ha smesso nel 2008,  a 38 anni e all’apice della carriera:   campione del Mondo per la terza volta e dominatore dell’ultimo show di Portimao. Se fosse andato avanti avrebbe mietuto altre vittorie, altri titoli iridati. In questi sette anni da ex aveva chiesto alla Ducati tante volte l’occasione per rientrare  e mi era dispiaciuto che gli avessero sempre risposto picche. L’ultima volta era stato tre anni fa, proprio alla vigilia di Phillip Island. Si sarebbe accontentato di correre con un team satellite, pur di esserci. Adesso che succederà, dovrei essere esaltato e non vedere l’ora, come milioni di appassionati in tutto il mondo. Invece mi è venuto qualche pensiero….

Troy Bayliss già pronto nel box

IMPREPARAZIONE – Troy Bayliss compirà 46 anni il 30 marzo ma è ancora un grande atleta. Quasi ogni mattina si sciroppa un centinaio di chilometri in bici. E’ fortissimo nel dirt track, vince con l’enduro. A dicembre scorso è andato a Barcellona convinto di potersela giocare nel Superprestigio contro Marc Marquez. Ma aveva l’assetto sbagliato per quella pistina e per un soffio era rimasto escluso dalla finalissima. Troy è in forma come i piloti di oggi e sono convinto che possa essere ancora veloce. Forse addirittura velocissimo. Ma sarebbe servito prepararlo al meglio, farlo girare almeno quattro-cinque giorni per riprendere automatismi e l’occhio alla velocità. Mi spaventa questo rientro nato tutto in una notte. Bayliss, che io sappia, non gira in pista da maggio scorso quando al Mugello aveva fatto solo una manciata di giri con la Panigale “sviluppo” causa la pioggia e il freddo. Okay, ha girato spesso in pista nelle presentazioni Ducati, con moto stradali. Non è la stessa cosa.

Troy Bayliss, 46 anni il 30 marzo prossimo, ha tre figli

DIFFICOLTA’ – Phillip Island è il suo giardino di casa, qui ha vinto sei volte. Le gomme dei suoi tempi erano meno resistenti di quelle di oggi, Troy era così veloce che se avesse spinto fin dall’inizio le avrebbe cucinate in pochi giri. Doveva partire piano, controllarsi, violentare la sua indole. Bastava un Bayliss a metà gas, qui dentro, per asfaltarli tutti. E’ proprio questo il grande rischio: il Mito la prenderà come una simpatica rimpatriata o starà già pensando di poterli fare di nuovo tutti secchi? Conoscendolo, io so qual è la risposta. Sulla pista più veloce del calendario, 177 km/h di media, con questi curvoni impressionanti, temo che la sua testa sia ancora tarata per traiettorie e velocità di percorrenza non alla portata del Bayliss di oggi. Per mancato allenamento, più che per l’età.

Troy Bayliss di nuovo nel paddock, da pilota

CARO TROY – A me batterà il cuore fortissimo vedendoti indossare tuta e casco, accendere la moto, mollare la frizione e imboccare la corsia dei box. Batterà forte il cuore a tutti, perfino agli avversari di oggi, che quando vincevi tu qualcuno andava ancora alle elementari. Batterà forte il cuore di Max Biaggi, che ti commenterà in diretta TV. Perfino a Valentino Rossi e Marc Marquez, che ti guarderanno dalla Malesia, magari sognando un ritorno come questo, tra tanti anni, quando saranno ex piloti pure loro. Caro Troy, non c’è bisogno di rischiare, la tua vittoria è averci emozionato tutti, anche questa volta. E ricordati di quei due giri sul sellino che mi avevi promesso, qui a Phillip Island. Avremo tempo, tra qualche anno.
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