25 Febbraio 2016

Blog Castelli di rabbia, come svanisce il fascino della Superbike

Per promuovere l'apertura del Mondiale in Australia gli organizzatori portano i piloti in spiaggia. Con paletta e secchiello...

Nel 2001 venni in Australia anche per il GP del Motomondiale.  Il venerdi ero a cena con amici in un ristorante di Cowes, il paesino vicino al circuito di Phillip Island, ci avvicina un appassionato australiano, ovviamente un po’ alticcio come altri diecimila, e ci fa: “Voi siete pazzi a venire fin quaggiu’ per vedere queste motorette che fanno ‘gneeeee gneeeee’, a noi piacciono le Superbike, quelle sono le vere moto per piloti cazzuti”.

RIDICOLO – Chissà come lo stesso tipo commenterebbe, quindici anni dopo, l’istantanea del giorno: i piloti Superbike trascinati sul longomare di Cowes a fare castelli di sabbia coi bambini delle elementari. Non è uno scherzo, è successo veramente. Ormai è diventata una moda, anche in MotoGP, che i piloti il giovedi debbano fare per forza delle sciocchezze.  Tre anni fa, sempre qui a Phillip Island, vennero portati in un ovile a tosare le pecore. Immaginate che ridicolo vedere i cavalieri del rischio correre dietro agli ovini. Jonathan Rea, il Cannibale delle piste, con secchiello e paletta è stato peggio. Altro che promozione, questi sono terrificanti autogol. Così s’incenerisce il fascino e  crolla il mito. Non era meglio portare  moto e piloti in passerella nella downtown di Melbourne, magari all’Albert Park dove corrono le F1?  Folla, colore, rumore, entusiasmo: che spot sarebbe stato. A costo zero. Bastava pensarci.

REGIME – Tanti sostengono che Dorna, subentrata nella gestione a fine 2012, stia deliberatamente depotenziando il valore spettacolare della Superbike per non danneggiare la MotoGP. Ma è una follia, quale azienda andrebbe deliberatamente contro un proprio assett per valorizzarne un altro? Il problema è diverso, chi ha in mano il campionato non ha capito quali sono le corde da toccare per riportare la Superbike ai fasti di una volta. Quest’anno non ci sono scuse: ci sono moto bellissime, top team, piloti nuovi, ambiziosi e affascinanti. Con paletta e secchiello in mano pure Valentino Rossi farebbe ridere.
In tre anni Dorna si è sbarazzata di tutte le competenze della precedente gestione Flammini ma non è stata una bella idea. Qualcuna delle teste rotolanti nella purga dell’ancien régime avrebbe fatto ancora comodo…

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