11 Agosto 2016

Sicurezza Red Bull Ring, i piloti MotoGP: “C’è da lavorare”

I piloti della MotoGP promuovono le modifiche alla curva 10, ma non basta. E sull'incidente a Luis Salom sono intervenuti Valentino Rossi e Jorge Lorenzo...

Si è aperto ufficialmente il weekend austriaco ed uno degli argomenti toccati in conferenza stampa è quello della sicurezza: c’è stata infatti una riunione in Safety Commission in cui si è parlato di possibile modifiche ad alcuni punti del Red Bull Ring, ritenuti pericolosi dai piloti. Alla fine c’è stato un cambiamento alla curva 10, ridotta in larghezza per allontanare i piloti dal muro e migliorare così la sicurezza in pista.

Il leader iridato Marc Marquez approva questa modifica, così come il campione in carica Jorge Lorenzo, che sottolinea che “la curva è più lenta e c’è una maggiore distanza da muro, quindi c’è una maggiore sicurezza. Dovremo però continuare a parlare di questo con la Commissione anche per altri punti del tracciato, secondo me pericolosi“.

Per Valentino Rossi invece il problema non era così urgente: “Ho parlato con Franco Uncini e gli ho detto che secondo me il circuito poteva rimanere così com’era, ma altri piloti hanno voluto la modifica. Secondo me però bisognerebbe cambiare anche la curva 8, che è un punto ancora più pericoloso“.

La pensa allo stesso modo anche Andrea Dovizioso, mentre Dani Pedrosa ha aggiunto che “si potrebbe migliorare anche la curva 2“. Cal Crutchlow invece non si è espresso sull’argomento, semplicemente perché “non ho ancora avuto modo di vedere la modifica, domani scenderemo in pista e proveremo“.

Un altro argomento toccato è il chiarimento dato dal team a proposito dell’incidente fatale di Luis Salom. Jorge Lorenzo non ha voluto esprimersi, mentre invece ne ha parlato Valentino Rossi: “Appena viste le immagini ho pensato si trattasse di un problema tecnico, perché la traiettoria era strana. La via di fuga comunque non sarebbe stata sufficiente, si è trattato di sfortuna. Tutti comunque sappiamo della presenza di un avvallamento in quel tratto, è ridicolo negarlo“.

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