2 Maggio 2009

Rookies Cup Jerez Gara 1: Sturla Fagerhaug, che gara!

Vince il pilota norvegese

Una gara così capita una volta nella vita! Sturla Fagerhaug, classe 1991 di Heggedal (Norvegia), ha conquistato la vittoria nella prima gara stagionale della Red Bull Rookies Cup 2009 a Jerez de la Frontera. Alla seconda stagione nel monomarca promosso dalla bevanda energetica più rinomata del mondo a contorno del Motomondiale, Fagerhaug ne ha vissute di tutti i colori in Andalusia prima di portare a casa una vittoria a dir poco sorprendente, ripensando a cosa gli è capitato nell’arco di poche ore a Jerez. Scattato dalla 10° posizione in griglia in seguito alla caduta nel primo turno di qualifiche di ieri (irreparabile la sua moto in tempo per la seconda sessione), Sturla è partito malissimo, restando “piantato” con il rischio di ritrovarsi a terra nella propria piazzolla di partenza. Arrabbiato per l’errore, il norvegese si è poi toccato con un pilota alla curva “Criville”, volando a terra e ripartendo soltanto 25°. Da qui in poi è entrato in gioco la sfortuna altrui ed una buona dose di talento; sesto giro, Marino e Stafford giungono al contatto alla “Dry Sack”, con il pilota britannico che sarà trasportato in ambulanza dopo che il suo incolpevole giovane collega gli è “salito addosso” sul polso sinistro con la moto.

Gara sospesa, ripartenza con 6 giri da disputarsi ed un Fagerhaug più combattivo che mai: un sorpasso alla volta è giunto all’ultimo giro, quando è stato in grado di sopravanzare il fuggitivo della prima manche, Matthew Scholtz, conquistando così una vittoria che resterà negli annali della categoria e nei taccuini di molti team manager del Motomondiale. Per quest’ultimi cè ben poco da fare: il norvegese è già stato “opzionato” dalla KTM, che lo farà correre in veste ufficiale sin da Le Mans nella 125cc con la terza moto factory al fianco di Marc Marquez e di un’altra conoscenza della categoria, Cameron Beaubier.

Sembrerebbe dunque esser stata la gara di Fagerhaug, ma a Jerez si sono visti altri protagonisti. Matthew Scholtz, secondo, poteva sicuramente vincere non fosse stato per un errore nella “prima manche”, quando in vantaggio di quasi 5″ ha vanificato il tutto per una piccola incertezza che lo ha portato in ottava posizione. Il pilota del Sud Africa ha comunque chiuso secondo, precedendo il britannico Danny Kent e lo svedese Alexander Kristiansson. Insomma, per anni la Dorna ha cercato un pilota scandinavo di talento, ora tra Mika Kallio in MotoGP e la coppia Fagerhaug e Kristiansson il futuro sembra esser radioso come non mai.

E gli italiani? Anche loro hanno ben figurato in questa “prima” di Jerez. Alejandro Pardo, al debutto, ha confermato quel che di buono si diceva sul suo conto chiudendo sesto, sfiorando per poco anche un potenziale podio. Dodicesimo ha invece concluso Kevin Calia, in recupero dopo l’infortunio di Estoril, ma autore di una seconda manche estremamente competitiva: non fosse per una brutta partenza, tempi alla mano (sotto l’1’55), se la sarebbe giocata con i primi. Un discorso che può valere anche per Alessio Cappella, fuori dalla zona punti, ma che ha commesso qualche sbavatura allo spegnimento del semaforo perdendo terreno e contatto con i piloti di vertice. Domani ci sarà subito la prova d’appello con la seconda gara, che si disputerà al termine della MotoGP.

Cronaca di Gara

Al via Matthew Scholtz azzecca una partenza incredibile, mentre il poleman Daijiro Hiura resta praticamente “piantato” in griglia, tanto da chiudere il primo giro soltanto in ottava posizione. Non va meglio ad uno dei favoriti e protagonisti dei test invernali, Sturla Fagerhaug, che dopo non aver preso un buon via (a dir poco: ha rischiato di cadere praticamente da fermo!) si “centra” con un altro pilota alla “Peloqui” volando a terra: ripartirà, ma solo in 25° posizione. La classifica intanto vede clamorosamente Scholtz arrivare al primo passaggio sul traguardo con 2″7 sugli inseguitori, con un combattivo gruppetto composto da Marino, Major e Stafford: questo gruppetto si dà noia offrendo così un’occasione d’oro al pilota del Sud Africa, capace di viaggiare minimo con mezzo secondo di vantaggio a giro. La tematica della corsa, più che proporre qualche potenziale avversario Scholtz, vive sul recupero di Daijiro Hiura, che al terzo giro passa Major alla staccata della “Dry Sac” portandosi in seconda posizione.

Una gioia che dura poco per il talentuoso concittadino di Noriyuki Haga: arriva alla “Criville” e perde l’anteriore della propria KTM RC125, chiudendo così anzitempo una gara che poteva riportarlo, i tempi lo confermano, a contatto con Scholtz. Diamo uno sguardo alle posizioni degli italiani: il debuttante Alejandro Pardo è decimo, mentre Alessio Cappella e Kevin Calia stanno recuperando dover aver chiuso rispettivamente in 20° e 21° posizione il primo giro. Passiamo nella cronaca al quarto passaggio, e si registra il primo colpo di scena.

Non inquadrato dalle telecamere della Dorna, Matthew Scholtz perde la leadership e si ritrova in ottava posizione: il comando passa così a Nelson Major, che precede Kent ed il ceko Kornfeild, sorpresa del weekend. Arriviamo al 6° giro: curva “Dry Sack”, Harry Stafford perde il controllo della propria KTM, vola a terra e suo malgrado viene preso al polso sinistro dall’incolpevole Florian Marino. Il pilota britannico resta fermo in mezzo al tracciato, naturale interruzione della corsa con la bandiera rossa che ferma una contesa che propone così una nuova classifica con Major leader su Kent, Kornfeil, Stafford (che ovviamente non partirà per la “seconda manche”), Marino, Kristansson, Hook e Scholtz, con Pardo 11°, Calia buon 15° in rimonta e Cappella 17°. Quanto a Harry Stafford, trasportato al centro medico del circuito di Jerez in ambulanza, sembra che non ci sia nulla di grave, almeno stando alle prime informazioni giunte in merito.

La corsa ripartirà pochi minuti più tardi con una nuova gara di soli 6 giri, classifica inedita e griglia di partenza secondo l’ordine della “prima heat”. Major al via resiste quindi al comando, ma si vede insidiato da Scholtz che non riesce ad andare in fuga: anzi, la corsa sin dai primi istanti risulta combattuta e aperta ad ogni possibile soluzione, tanto che il nostro Alejandro Pardo si fa notare addirittura in 5° posizione. Con 9 piloti nello spazio di 1 secondo si arriva all’ultimo giro: curva Expo 92, il campione della serie americana Benny Solis (10° in quel momento ed in piena lotta per il podio..) sbaglia e abbandona così speranze di ben figurare. E’ però al comando che si registra l’unico sorpasso significativo della corsa: Sturla Fagerhaug alla “Dry Sack” passa Scholtz e vola verso una vittoria a dir poco incredibile, dopo la caduta nelle qualifiche del sabato e alla “prima manche”. Sul podio sale Scholtz, terzo Kent con gli italiani che hanno raccolto poco rispetto a quanto seminato: Alejandro Pardo è buon 6° (ma per lui poteva anche esser un podio), Kevin Calia grintoso ed in rimonta in 12° piazza mentre Alessio Cappella 16° non ha centrato la zona punti. Domani ci sarà tempo di rifarsi in Gara 2.

Red Bull Rookies Cup 2009
Jerez, Classifica Gara 1

01- Sturla Fagerhaug – NOR – 6 giri in 11’40.024
02- Matthew Scholtz – RSA – + 0.311
03- Danny Kent – GBR – + 0.382
04- Alexander Kristiansson – SWE – + 0.479
05- Joshua Hook – AUS – + 0.646
06- Alejandro Pardo – ITA – + 1.018
07- Nelson Major – FRA – + 1.057
08- Jakub Kornfeil – CZE – + 1.151
09- Daniel Ruiz – SPA – + 1.247
10- Hayden Gillim – USA – + 2.480
11- Jake Gagne – USA – + 2.485
12- Kevin Calia – ITA – + 3.548
13- Brad Binder – RSA – + 3.878
14- Xavier Figueras – SPA – + 7.701
15- Juan Perello – SPA – + 7.720
16- Alessio Cappella – ITA – + 10.200
17- Nico Thoni – AUT – + 10.220
18- Dylan Mavin – AUS – + 10.777
19- Taylor Mackenzie – GBR – + 16.704
20- Benny Solis – USA – a 1 giro

Alessio Piana

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