31 Gennaio 2011

MotoGP: presentato il Repsol Honda Team in Malesia

Stoner, Pedrosa e Dovizioso con i colori ufficiali HRC

Trentacinque componenti del team sul palco dell’Hotel Pan Pacific, piloti esclusi. Questa “l’armata” Repsol Honda per la stagione 2011 della MotoGP, tornando a schierare come ai tempi d’oro della classe 500cc (pre-2001) non due, bensì 3 piloti. Accanto al tre volte campione del mondo Dani Pedrosa, dal 2006 in Honda HRC nella classe regina, e al riconfermato per il terzo anno consecutivo Andrea Dovizioso c’è Casey Stoner, il grande acquisto del 2011 per la casa dell’ala dorata. Voluto fortemente da Shuhei Nakamoto, Vice Presidente HRC, e da Livio Suppo (insieme con Ducati hanno conquistato il mondiale nella trionfale stagione 2007), l’australiano si è detto molto, molto felice di indossare questi colori: d’altronde, vista la nazionalità, è facile ritornare ai tempi di quando correva con Repsol Honda un certo Mick Doohan… Quando ero un bambino vedevo Doohan correre con questi colori, per me è un onore poterli indossare“, ha detto Casey Stoner, ribadendo una dichiarazione già espressa nell’estate 2006 quando era pilota LCR Honda all’esordio in MotoGP (una pole ed un podio nelle prime tre gare). “Mi sono trovato bene con la RCV, il propulsore ha un’erogazione lineare con una buona potenza massima, complessivamente è una moto molto stabile. Sarà un anno difficile perchè ci sono tanti pretendenti al titolo, a cominciare dai miei compagni di squadra, ma cercherò di dare il massimo”. Nella conferenza stampa ha preso la parola anche Dani Pedrosa, non ancora al 100 % per l’infortunio alla spalla rimediato lo scorso anno a Motegi, ma fiducioso delle proprie possibilità di lottare per il titolo mondiale. “Resta il mio obiettivo, farò di tutto per riuscirci“, ha detto il pilota spagnolo che ha firmato con Honda un rinnovo biennale del contratto. Sarà invece l’anno della verità per Andrea Dovizioso che si è posto come obiettivo quello di “Lottare per il titolo mondiale”. L’ultimo dell’era MotoGP a 800cc, l’ultima possibilità per la Honda: anche per questo tre piloti sono meglio di due.

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