12 Dicembre 2009

MotoGP: cambio motore? Ride through o 20 secondi di stop

Le penalità decise in caso di sostituzione del motore

Passate doverosamente in secondo piano per via dell’annuncio del ritorno alle 1000cc per la MotoGP dal 2012 in avanti, ieri sono state apportate delle modifiche al regolamento tecnico e sportivo della top class. Le principali, che qui riportiamo, riguardano il numero di propulsori da adottare in una stagione, come già sperimentato nella seconda parte del 2009, più precisamente dal Gran Premio di Repubblica Ceca a Brno.

Nel 2010 ciascun pilota “titolare”, ovvero iscritto a inizio campionato, avrà a disposizione 6 motori con cui dovrà correre tutte le gare in calendario, prove e qualifiche comprese. In caso di mancanza del pilota per infortunio non saranno fatte eccezioni: il sostituto “rileverà” il numero di motori ancora a disposizione. Diverso invece per le wild card: per ciascun costruttore è stato consentito, nell’eventualità, 2 motori in più da assegnare al pilota designato per questa partecipazione “spot” alla MotoGP.

Dopo diverse discussioni tra FIM, IRTA ed MSMA, alla fine si è giunti ad un accordo in merito alle penalità da infliggere in caso di un utilizzo di un propulsore supplementare rispetto ai 6 a disposizione.

Il pilota che dovrà adottare un motore in più sarà costretto a partire in gara dai box 20″ dopo lo spegnimento del semaforo, altrimenti dovrà scontare un “ride through”, ovvero un passaggio in corsia box a velocità ridotta.

Vedendo gli ordini di arrivo delle gare 2009, un “top rider” (per intenderci uno dei “Fantastici 4”) vedrebbe sì la propria gara compromessa per le posizioni a podio, ma con un bel ritmo ed un pizzico di fortuna riuscirebbe addirittura ad arrivare nei primi 5. Una penalità… relativa, almeno per i big.

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