20 Aprile 2017

MotoGP Texas Una pista molto impegnativa per i freni I dati Brembo

MotoGP Texas Una pista molto impegnativa per i freni I dati Brembo L'azienda italiana svela i dati

Dopo il Sud America la MotoGP sbarca in Nord America per il 3° appuntamento del Mondiale 2017, in programma dal 21 al 23 aprile sul Circuit of the Americas (Austin, Texas). E’ uno dei pochi circuiti al mondo a disputare il Motomondiale e la Formula 1: il tempo sul giro delle monoposto è inferiore di mezzo minuto rispetto alle moto.

COTA – Alcuni tratti della pista prendono ispirazione da celebri curve di tracciati storici. La pista texana si distingue per l’impressionante inclinazione del rettilineo che porta alla prima curva a sinistra: in totale sono 41 metri di dislivello tra il punto più basso e quello più alto della pista, con conseguenze facilmente immaginabili per i piloti che dovessero sbagliare la frenata nei tratti in discesa. Il tracciato di Austin è da considerarsi mediamente impegnativo per gli impianti frenanti. Secondo i tecnici Brembo che assistono tutti i piloti della MotoGP, il Circuit of the Americas si è meritato un punteggio di 3, in una scala da 1 a 5. Identico valore hanno ottenuto anche le piste di Losail e Termas de Rio Hondo ma a Jerez, dove si corre fra due settimane, il valore è 4.

I FRENI DURANTE IL GP –  Pur non essendo la pista più lunga del Mondiale, il Circuit of the Americas è quello con più punti di frenata ogni giro: 13, valore eguagliato solo dal GP Qatar. Ma mentre a Losail i piloti usavano i freni 37 secondi al giro, ad Austin lo fanno per 38 secondi, il doppio del tempo di utilizzo al Sachsenring. La presenza di 5 curve in cui i piloti cambiano direzione frenando giusto il tempo di perdere 30 km/h di velocità riduce la decelerazione media sul giro: in queste curve la decelerazione oscilla tra gli 0,4 g e i 0,6 g e ciò spiega gli 0,92 g medi, il valore più basso del campionato. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno Brembo dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera gli 11 quintali: in pratica ogni minuto un pilota è chiamato ad uno sforzo di mezzo quintale, superiore a quello sostenuto dai piloti Superbike. In MotoGP, infatti, i piloti possono disporre di dischi in carbonio che oltre tutto sono anche più spessi dei dischi in acciaio della Superbike.

LE FRENATE PIU’ IMPEGNATIVE  –  Delle 13 frenate del Circuit of the Americas 3 sono classificate come impegnative per i freni, 2 di media difficoltà; mentre le restanti 8 hanno un’incidenza leggera sugli impianti frenanti. La più dura di tutte è quella alla curva 12: le moto arrivano a 339 km/h e frenano per 6,3 secondi per scendere a 67 km/h. I 322 metri della frenata costituiscono il record dell’intero Mondiale e comportano una decelerazione di 1,5 g. Nella prima curva dopo il traguardo però sono più alti il carico sulla leva della pompa freno Brembo (6,7 kg contro i 6,6 kg della curva 12) e la pressione del fluido freno Brembo HTC 64T che raggiunge gli 11,6 bar, cioè quasi 6 volte la pressione di una lattina di 7UP. Le moto però iniziano a frenare ad una velocità più bassa, 297 km/h e continuano ad agire sulle pinze Brembo in alluminio per 5,2 secondi. Anche alla curva 11 il carico sulla leva è di 6,6 kg ma le frenata è inferiore ai 200 metri e la decelerazione di 1,4 g. Un valore comunque superiore di 0,18 g alla decelerazione di una Porsche 911 GT3 RS 4.0 da 100 a 0 km/H.

PALMARES BREMBO –  Nel GP delle Americhe i freni Brembo hanno monopolizzato il podio in tutte e 4 le edizioni disputate. A vincere è sempre stato Marc Marquez con la Honda che ha conquistato anche 2 secondi posti con Dani Pedrosa. Un secondo e due terzi posti a testa per Ducati e Yamaha.

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