20 Maggio 2016

MotoGP Mugello Un tranquillo venerdi, ma i timori restano

Marc Marquez applaudito nel retrobox, nessun fischio per Jorge Lorenzo. Ma la vigilanza è dappertutto. E qualche striscione inquieta...

E’ lo stesso Mugello di sempre. Il verde delle colline toscane, il rombo dei motori. Nessun fischio, nessuna contestazione ai piloti “nemici” di Rossi. Tutto tranquillo, il venerdi è filato liscio.

E’ lo stesso Mugello di sempre, non noto alcun cambiamento” glissa un Jorge Lorenzo poco incline a parlare dell’argomento sicurezza. “I guardiaspalle? Domenica c’è una gara importante, ho altri pensieri.”

Il van HRC di Marquez controllato a vista

Il van HRC di Marquez controllato a vista

Più loquace Marc Marquez che a fine prove, nel retrobox, è stato acclamato da una piccola folla che accalcata alle transenne di protezione chiedeva autografi e selfie. “Girando in pista ho visto molto giallo, e neanche una bandiera con il 93 ma è naturale, siamo a casa di Valentino” ci scherza su il quattro volte campione del Mondo.

Comunque non è vero che le misure di sicurezza sono state ammorbidite . Non solo i piloti più in vista sono seguiti come ombra dai guardiaspalle della Dorna, ma anche i van delle squadre sono piantonati dal personale dell’agenzia tedesca a cui il promoter del Mondiale ha affidato la tranquillità del paddock.

Fuori, sui giganteschi prati dove tra sabato pomeriggio e notte si radunerà la tifoseria più calda, per adesso nessun problema. In tribuna centrale, a inizio pomeriggio, proprio davanti al box di Valentino Rossi è stato appeso lo striscione “Dio perdona il Mugello no”. Ma dopo le qualifiche MotoGP è stato coperto da un altro drappo, meno polemico.

Piccolezze. Speriamo che duri.

 

 

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