14 Ottobre 2017

MotoGP Motegi: Jorge Lorenzo, fedeltà eterna “Voglio la Ducati fino alla fine”

Il maiorchino già parla di rinnovo del biennale con scadenza 2018. E sul gioco di squadra: "Sono disposto a farlo, non mi hanno ancora chiesto niente".

Scampato alla rovinosa collisione in FP1 con Cal Crutchlow (qui le foto dell’incidente) Jorge Lorenzo ha risposto alle domande di Paolo Ianieri per la corposa intervista uscita su La Gazzetta dello Sport in edicola sabato 14 ottobre. Ecco alcuni stralci. (qui cronaca e tempi della qualifica di Motegi)

Qui in Giappone scommette sulla sua vittoria. Marquez fa apertamente il suo nome.

“Per la prima volta sono uno dei favoriti, ma non credo di essere quello da battere. Marquez va forte ovunque, Dovizioso è sempre là davanti. Ma ora nel primo gruppo ci sono pure io. Le ultime 5 gare ho fatto più giri in testa di tutti e la moto è più competitiva che mai. Certo, con la pioggia non sai mai cosa può accadere”.

Però la Ducati le ha guarito il mal d’acqua.

“Con la Yamaha faticavo in condizioni miste, non capivo velocemente il limite. Con la GP17 il feeling è stato diverso da subito: anche qui, ho un gran ritmo”

Sente di avere la GP17 in mano adesso?

Se anche con la Yamaha imparavo ogni anno qualcosa, immagini con una moto con la quale corro da 9 mesi. Il miglioramento grosso lo vedi il primo anno, ma io non sono ancora al limite”.

La GP17 in lotta per il titolo è quella di Dovizioso. Dà fastidio?

“Beh, la può vedere così o in un altro modo: fossi io in Ducati da 5 anni e Dovi appena arrivato dalla Yamaha, che risultati pensa che si avrebbero? Ho trovato una moto opposta al mio stile, Andrea se l’è cucita addosso con la sua squadra. E un compagno in difficoltà, più lento, aumenta la tua fiducia”.

Se Dovizioso vincesse il Mondiale quest’anno sarebbe…?

“Il conseguimento di un sogno. E per la Ducati sarebbe fantastico”.

Lo aiuterà?

“È presto. Io sono disposto a farlo, ma Ducati non mi ha ancora chiesto niente”.

Se quest’anno non vincerà una gara sarà deluso?

Non è un’ossessione, la vittoria è la conseguenza del trovarsi tra i più forti. È questo il mio obiettivo: far della Ducati la miglior moto e guidarla bene. Dopodiché arriveranno le vittorie. Tante, non solo una”.

A inizio stagione forse qualche dubbio le era venuto.

“No. Mai. Ho sempre pensato che a 30 anni e con 3 Mondiali vinti fosse il momento giusto per questa sfida. Non avevo nulla da dimostrare in Yamaha. Sono felice perché confermo quel che ho sempre pensato, che i progressi sarebbero stati costanti, era questione di tempo”.

Il prossimo anno si scatenerà il mercato. Il suo futuro?

“Spero rosso. Mi piacerebbe finire la carriera qui, è il mio sogno. In Yamaha dicevo che sarebbe stato romantico correre sempre con loro. Ma ora voglio la Ducati fino alla fine”. 

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