MotoGP, Marc Marquez: “Per battere Ducati lavoriamo su tutte le aree”
Marc Marquez ha in pugno il titolo iridato 2018, ma Honda è al lavoro su tutte le aree, motore compreso, per rilanciare la sfida alla Ducati
A cinque gare dalla fine del Mondiale Marc Marquez tiene in pugno la testa della classifica piloti con un sostanzioso vantaggio di 72 punti su Andrea Dovizioso e 116 su Jorge Lorenzo. Un gap quasi impossibile da colmare, ma che non riflette i veri equilibri di potere in pista, perchè a pesare sul distacco del Dovi concorrono le tre gare, o meglio i tre zero punti, di Jerez, Le Mans e Catalunya. Diversamente assisteremmo ad un testa a testa che come nella scorsa stagione si protrarrebbe fino a Valencia.
A Marc Marquez il merito di aver commesso pochissimi errori, di essere sempre in testa e fuori dalla pericolosa mischia delle retrovie, di riuscire a trovare il limite anche quando potrebbe giocare di contenimento come ad Aragon. Se il Cabroncito non ha mai abbassato la guardia il merito è anche degli avversari Ducati: “Già durante il pre-stagione mi aspettavo che la Ducati fosse più veloce dello scorso anno“, ha ammesso il leader della Honda a Motogp.com. “Dovi ha commesso alcuni errori e Lorenzo ha perso anche alcuni punti, il che li fa sembrare molto più lontani in campionato rispetto allo scorso anno. Ma sono più veloci [rispetto al 2017]”.
Nei test invernali Lorenzo ha subito stupito con quel giro record a Sepang, Andrea Dovizioso ha aperto le danze con la vittoria nella prima gara in Qatar, prima che gli incidenti di percorso permettessero a Marc Marquez di involarsi a gonfie vele. Eppure in casa HRC sanno che non sarà possibile adagiarsi sugli allori e servirà tenere alta la guardia, perchè i tecnici di Borgo Panigale lavorano a pieno ritmo, anche in vista del prossimo anno. “Honda sta lavorando per migliorare tutte le aree della moto“, ha aggiunto il pilota di Cervera. “Durante la stagione lavoriamo sul telaio e cambiamo alcune cose in inverno, è quindi importante focalizzare un po’ di più l’attenzione sul motore“. A fare la differenza potrebbe essere già il lavoro svolto da qui a novembre, quando sarà fondamentale concludere il primo test collettivo con una buona base di partenza sul prototipo 2019.
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