19 Ottobre 2016

MotoGP GP Australia, benvenuti sull’Isola della Velocità

Phillip Island è adrenalina pura, la pista più veloce del Motomondiale. Ecco la presentazione: grandi motivi di interesse in tutte le categorie.

Appuntamento numero due per quanto riguarda il trittico extra-europeo: lasciata alle spalle la tappa a Motegi, che ha assegnato il titolo MotoGP, ora si va in Australia per un nuovo emozionante evento sulla storica pista di Phillip Island.

CIRCUITO – Inaugurato nel 1956 e situato nella regione di Victoria, in Australia, lo storico tracciato di Phillip Island (fin dagli anni ’20 si disputavano gare automobilistiche nei paraggi, quando ancora non c’era un impianto permanente), dopo due Gran Premi d’Australia disputati nel 1989 e nel 1990, dal 1997 inizia a far parte stabilmente del calendario MotoGP. Si tratta di una delle piste più spettacolari: è situato sul ciglio di una scogliera, con vari splendidi tratti vicino al mare, ed è composto da una serie di curve veloci favorevoli ai sorpassi, oltre ad un rettilineo in discesa di 900 metri sul quale si possono raggiungere velocità di punta molto alte. La sua lunghezza complessiva è di 4448 metri, con 7 curve a sinistra e 5 a destra, da percorrere per 27 giri per la MotoGP, per 25 giri per la Moto2 e per 23 giri per la Moto3.

ALBO D’ORO – I piloti con più vittorie MotoGP a Phillip Island sono due: l’idolo di casa Casey Stoner, ormai ritirato dall’attività agonistica, vanta sei successi ottenuti ininterrottamente dal 2007 al 2012, ma ex-aequo c’è anche Valentino Rossi, che ha conquistato cinque vittorie consecutive dal 2001 al 2005, per poi toccare quota sei con il successo del 2014. Dei piloti ancora in attività, solo Jorge Lorenzo e Marc Marquez sono saliti una volta sul primo gradino del podio, rispettivamente nel 2013 e nel 2015.

MOTOGP: MARQUEZ CAMPIONE, ROSSI VS LORENZO PER IL SECONDO POSTO – Come sappiamo, la lotta iridata è ormai conclusa: la caduta di entrambi i piloti Yamaha in gara ha servito il quinto mondiale in carriera a Marc Marquez, autore anche di una splendida vittoria. Il campione catalano ora, senza alcuna pressione, potrà permettersi qualche rischio in più, mentre per Valentino Rossi e Jorge Lorenzo ricomincerà la lotta a due per il secondo posto in classifica iridata. Per questo weekend in sella alla RC213V del team Repsol Honda ci sarà Nicky Hayden, che sostituisce l’infortunato Pedrosa (operato sabato alla spalla), mentre in Ducati ancora una volta sarà Hector Barbera il compagno di box di Andrea Dovizioso, con Andrea Iannone che continua la riabilitazione in seguito alla frattura di una vertebra.

MOTO2: ZARCO ALLUNGA, RINS CHIAMATO AL RECUPERO – La gara di Motegi ha permesso al leader iridato Johann Zarco, secondo, di accumulare un buon margine sul rivale Alex Rins: lo spagnolo, in seguito ad una caduta rimediata venerdì, colpendo proprio la spalla operata di recente, ha accusato persistenti dolori che non gli hanno permesso di qualificarsi sabato in una buona posizione. Non solo, domenica è caduto nel corso del primo giro ed è stato costretto ad una rimonta impossibile: la ventesima piazza finale, fuori dai punti, porta ora il suo ritardo dal rivale a 21 punti. Inutile dire che, con tre gare ancora da disputare, la battaglia tra i due piloti rimane comunque apertissima, a partire già da questo weekend a Phillip Island.

MOTO3: BASTIANINI ORA SECONDO, LOTTA APERTA PER IL ROOKIE DELL’ANNO – Con il titolo già assegnato a Brad Binder, continua la battaglia per le posizioni a seguire: Enea Bastianini, grazie allo strepitoso successo ottenuto al fotofinish a Motegi ottiene provvisoriamente la seconda posizione iridata davanti a Jorge Navarro, che ha chiuso con una caduta il weekend giapponese. Dietro di loro si mantiene viva la battaglia per il titolo di Rookie dell’Anno: con il podio ottenuto a posteriori per la squalifica di Ono, Nicolò Bulega si porta in testa in questa speciale classifica, con cinque punti di margine su Joan Mir e sette su Fabio Di Giannantonio.

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