9 Aprile 2016

Moto3 America FP3 Jorge Navarro fa sul serio Romano Fenati 2°

Il 20enne spagnolo realizza il miglior tempo del week end texano nonostante gocce di pioggia. Romano Fenati fa ben sperare. Qualifica alle 19:35 italiane

Il terzo turno di libere della Moto3 ci mostra un quadro piuttosto simile a quanto visto finora. Il miglior tempo è di Jorge Navarro, che ottiene alla bandiera a scacchi anche il miglior giro in questi due giorni. Gli italiani si mantengono competitivi: Romano Fenati e Niccolò Antonelli chiudono secondo e quarto, ma in top ten ci sono anche Nicolò Bulega e Andrea Locatelli.

Le temperature si sono abbassate rispetto alla prima giornata, cosa che provoca l’innalzamento dei tempi rispetto alle FP2 almeno per buona parte del turno. Oettl, Binder (miglior tempo ex aequo con Locatelli a circa metà turno), Bastianini, Antonelli, Navarro e Fenati si contendono la prima posizione, ma è ad una decina di minuti dalla fine, nonostante l’esposizione della bandiera da pioggia, che i tempi cominciano a migliorare. Il primo a scendere sotto il muro del 2:17 è Fenati, che quindi si installa in prima posizione, ma è un velocissimo Navarro a prendersi poi la testa della classifica, abbassando a fine sessione il miglior tempo assoluto stampato ieri da Quartararo.

Jorge Navarro chiude con un 2:16.121, ponendosi al comando anche della classifica combinata dei tre turni. In seconda posizione però chiude Romano Fenati, a circa sei decimi dallo spagnolo, mentre è terzo Livio Loi, davanti a Niccolò Antonelli. Bo Bendsneyder, quinto, è l’ultimo ad accusare meno di un secondo dalla vetta, ma riesce a conquistare nuovamente la top ten Nicolò Bulega, così come Andrea Locatelli, decimo a fine sessione dietro al leader iridato Brad Binder. Per quanto riguarda gli altri portacolori, Andrea Migno è dodicesimo, Enea Bastianini quattordicesimo, Francesco Bagnaia diciannovesimo, Fabio Di Giannantonio ventiseiesimo, mentre Lorenzo Petrarca, Stefano Valtulini e Fabio Spiranelli chiudono la classifica. Da registrare anche la caduta di Hiroki Ono verso fine sessione, per fortuna senza conseguenze.

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