29 Gennaio 2016

Moto2: Miguel Oliveira, l’eroe portoghese pronto per una nuova sfida

Sfiorato il titolo Mondiale in Moto3, quest'anno con una KALEX del Leopard Racing il pilota portoghese esordirà in Moto2 con già positivi riscontri nei primi test

Talento, determinazione, duro lavoro. Bastano questi termini per descrivere Miguel Oliveira, il miglior pilota portoghese di sempre nella storia del Motomondiale. Da anni nella classe d’accesso nella serie iridata, ‘Miguelito’ è riuscito a mettersi in luce soprattutto nella stagione appena trascorsa come serio contendente per il titolo, sfumato soltanto per una manciata di punti. Quest’anno Oliveira esordirà in Moto2 proprio accanto al rivale e Campione del Mondo Moto3 in carica Danny Kent, completando un’ascesa ai vertici del motociclismo certamente non facile.

Nato a Pragal il 4 gennaio 1995, figlio d’arte, Miguel Ângelo Falcão de Oliveira finisce sotto i riflettori della Federazione Sportiva del suo paese sin dal 2004, quando viene premiato come giovane promessa dell’anno in seguito ai risultati ottenuti nel Campionato MiniGP. Ottimi anche i suoi risultati nella Red Bull MotoGP Rookies Cup 2008, quando chiude la stagione con due vittorie. L’anno successivo debutta nel CEV 125 e arriva a lottare per il titolo spagnolo (e nella finale europea in prova unica ad Albacete) nel 2010, sfumato per soli due punti a vantaggio dell’ex compagno di squadra Maverick Viñales. La sua avventura mondiale comincia nel 2011, debuttando nella ottavo di litro con il team Andalusia Banca Civica, ma si tratta di una stagione complessa: un infortunio dapprima lo costringerà a saltare due Gran Premi per poi ritrovarsi appiedato per ragioni di budget.

Vincendo la scommessa di sviluppare l’inedita Honda NSF250R Moto3 del team Monlau nei conclusivi due round del CEV 2011 (doppietta da dominatore tra Valencia e, sotto il diluvio, a Jerez davanti alle 125cc da Gran Premio), proprio con la compagine di Emilio Alzamora tornerà nel Motomondiale: nella prima, storica stagione della classe Moto3 conquisterà i suoi primi due podi in carriera, un risultato senza precedenti per tutto il movimento motociclistico della sua nazione.

Nonostante questi risultati (ed un contratto con diverse opzioni pluriennali) non trova la riconferma in Monlau, accettando così la sfida-Mahindra per la stagione 2013. Nel biennio di militanza da portacolori della casa indiana conquisterà una pole position, più volte lotterà per il podio, mettendosi in mostra per conquistare un posto con il team ufficiale Red Bull KTM Ajo in ottica 2015. La sua nuova avventura con la casa di Mattighofen non comincia troppo bene, con risultati deludenti nelle prime gare e condizionata in seguito anche da un infortunio alla mano che lo tiene lontano dalle piste per due weekend. Arriva però la prima storica vittoria al Mugello, seguita da altri successi e ottimi risultati che lo avvicinano sempre di più al leader iridato Kent e rimettendolo in gioco per il titolo. Alla fine il campionato sarà vinto dal pilota inglese, ma Oliveira chiuderà la stagione al secondo posto ed a soli sei punti da Kent.

Proprio con il pilota britannico condividerà il box Leopard Racing quest’anno, stagione d’esordio per il portoghese in Moto2. Seppur rookie assoluto con una 600cc, nel primo test tenutosi lo scorso mese di novembre a Jerez ha contenuto a poco più di 1″ il gap da Sam Lowes, il più veloce in pista. Un incoraggiante esordio e con i rivali di categoria che già osservano con interesse i suoi progressi, in primis il campione in carica Johann Zarco, buon amico del portoghese, che considera una persona meticolosa e concentrata. Qualità queste che gli permettono anche di tenere in piedi da due anni una carriera universitaria come dentista, un mestiere che potrebbe praticare quando la sua vita da pilota sarà conclusa.

Grazie ai suoi risultati, Oliveira è stato eletto pilota portoghese dell’anno e sta portando all’attenzione dei suoi connazionali uno sport considerato fino a questo momento ‘minore’. Da anni sta osservando da vicino la carriera di un giovane portoghese, Pedro Nuno Romero, ed è sua l’idea di creare la “Oliveira Cup”, utile per cercare di aiutare i piccoli aspiranti piloti ad avvicinarsi alle competizioni: un impegno concreto quindi per creare nuove generazioni di campioni. Un pilota serio quindi, di cui sicuramente sentiremo parlare sempre di più sia in pista che fuori.

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