6 Giugno 2018

Moto2, Il ritorno di MV: Giovanni Castiglioni “Sarà una sfida esaltante”

La gloriosa marca varesina torna nel Motomondiale 2019 ripartendo dalla Moto2. Ecco come e perchè

Il rientro del marchio MV Agusta nelle competizioni è una delle novità più attese della prossima stagione nella categoria Moto2, assieme al cambio di fornitore unico del propulsore: dal quattro cilindri Honda si passerà infatti al tricilindrico Triumph. (Ecco qui come sarà la MV Agusta Moto2). La middle class del motomondiale rappresenta al tempo stesso una sfida e un’opportunità per la Casa varesina, come ci conferma in questa intervista esclusiva Giovanni Castiglioni, presidente di MV Agusta. Castiglioni racconta quali sono state le ragioni alla base della scelta di impegnarsi in questa nuova avventura sportiva, conferma la partnership forte con Giovanni Cuzari e il Team Forward, senza nascondere un sogno:  la possibilità di veder nascere in futuro una MV Moto2 “stradale”.

Cosa vi ha convinti che i tempi fossero maturi per un vostro rientro nel motomondiale?

«Già quando rilevammo il team Yakhnich Motorsport, che faceva correre le nostre moto nel mondiale Supersport, avevamo in mente di rientrare. Poi, a seguito di un riposizionamento dell’azienda, che ha deciso di concentrare tutte le risorse sia umane che finanziarie sulla produzione, l’idea venne abbandonata. Circa un anno fa abbiamo cominciato a parlare con Giovanni Cuzari di portare MV in Moto2. Crediamo che l’approccio di MV Agusta, che rientra con il proprio know how e la propria storia, faccia anche bene all’immagine della middle class del motomondiale: la categoria deve essere anche sfida tecnologica, di conoscenze e competenze tra case diverse. Altrimenti si rischia il monomarca».

Che tipo di rapporto avrete col Team Forward ?

«Sarà una partnership: noi curiamo lo sviluppo, il design e lo studio della moto, dopodiché toccherà al team con le proprie risorse portare avanti questo progetto. La gestione della squadra e lo sviluppo in pista saranno in carico a Forward. Personalmente ritengo il Team Forward una delle squadre più organizzate del motomondiale, all’altezza della MotoGP».

Cosa pensate della novità tecnica della categoria: il passaggio dal quattro cilindri Honda al tre cilindri Triumph?

«Il rientro poteva avvenire solo su queste basi. Abbiamo sviluppato tanta competenza sul tre cilindri: siamo stati gli unici a portare una moto non giapponese vicino al titolo della Supersport. Quando Cuzari ci ha prospettato l’idea di quest’avventura assieme ci siamo detti: “sì, possiamo pensare a un ritorno, con questi presupposti”. La nostra F3 è una sportiva che ha dimostrato di avere caratteristiche molto positive: ha un cuore racing, in più il motore Triumph previsto per la Moto2 ha un layout simile al nostro. Abbiamo ritenuto di avere l’esperienza giusta e le necessarie competenze e ci siamo concentrati sugli studi di fattibilità per il progetto. L’obiettivo era fare una moto da corsa che ci rappresentasse, da consegnare poi a un team che la prendesse in carico per farla crescere».

Sarà una MV Agusta a tutti gli effetti?

«Il Team Forward sarà l’unica squadra a correre con la moto MV Agusta ufficiale. La moto è completamente progettata da CRC, il nostro centro ricerche: scenderà in pista la prima volta ai test ufficiali, a luglio. Su carta è un bel progetto soprattutto perché nasce interamente con la nostra filosofia. Ha il nostro dna: telaio a traliccio, piastre, distribuzione dei pesi. Visto inoltre il livello di competitività del campionato Moto2, prevedo in ogni caso un grande lavoro di sviluppo da parte del team, ma quest’anno tutti partono “un po’ nuovi”. L’elemento che ci distingue è che noi siamo la prima azienda che fa una Moto2 pensando alla moto di serie: nel senso che questo mezzo parte davvero dal cuore dell’esperienza di MV. In pratica, si tratta della massima espressione racing della capacità produttiva di MV e viceversa. Questo prototipo racing potrà in futuro essere la base di partenza per un’ipotetica F3 “Moto2” stradale».

Quali sono le vostre aspettative ?

«Questo ritorno ci motiva, ma non ci nascondiamo le difficoltà. Io credo che nessuno nasca “imparato”, soprattutto in una categoria difficile come la Moto2. Penso in ogni caso che possiamo fare bene. Per ottenere questo, per prima cosa noi dobbiamo fornire al team una moto all’altezza, poi loro devono impegnarsi per cercare il risultato».

Che effetto vi fa pensare di riportare il marchio MV nel motomondiale?

«Siamo entusiasti. Devi anche pensare che siamo l’ultima azienda privata che si scontra con dei colossi. Abbiamo un marchio forte, ma siamo consapevoli del livello della sfida. Per noi è prima di tutto un onore rientrare con MV Agusta nel motomondiale. Faremo tutto quanto potremo, anche se siamo consapevoli che la nostra forza finanziaria non può essere paragonata a quella dei giganti del settore. Restiamo una realtà che ha voglia di dare il massimo, mettendoci una gran passione. Certo, se guardassimo solo il lato economico, nessuno s’impegnerebbe nelle corse».

MV è presente anche in Supersport e Superbike

«In Supersport con Vamag e in Superbike con RC di Andrea Quadranti noi siamo fornitori delle moto e abbiamo concesso l’utilizzo del brand, però non partecipiamo né direttamente né indirettamente allo sviluppo. Questo è l’ultimo anno di produzione della F4: stiamo lavorando alla “F5” o “F4 nuova” ma non se ne parlerà prima di due anni».

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