25 Aprile 2017

Moto2 Franco Morbidelli verso il top “La MotoGP? Aspettiamo…”

Moto2 Franco Morbidelli lanciatissimo "La MotoGP? Aspettiamo..." Intanto il rivale per il Mondiale è Luthi

Tre su tre. Franco Morbidelli è in fuga verso il Mondiale Moto2, tappa di passaggio verso la MotoGP. Il talento romano trapiantato a Tavullia è lanciatissimo: già diverse squadre della top class lo cercando e LCR di Lucio Cecchinello è in pole position. Intanto il “Morbido” ha concesso una lunga intervista a Paolo Ianieri pubblicata su La Gazzetta dello Sport. Ecco alcuni passaggi.

Morbidelli, se vincere non è mai facile, ripetersi, lo è di più.

Mah, per me è tanto difficile quanto vincere la prima volta. Il successo in Argentina non è stato meno complicato del Qatar e anche qui non è stata così semplice”.

Vincere è…?

“Gioia grandissima, ma breve. Serve continuare per riprovarla”.

È il pilota più interessante in ottica MotoGP.

“Mi lusinga, ma ci vorrà tempo per capire se potrò essere un bravo pilota solo qui o anche in MotoGP. Aspettiamo”.

Chi è Franco Morbidelli?

“Un ragazzo tranquillo, sereno, cordiale, parecchio free”.

Essere figlio di due culture è…?

“Una bella ricchezza. Ho avuto l’opportunità di imparare tante cose, dal lato italiano come da quello brasiliano. Avere due genitori di nazionalità diverse è stato bello”.

Cos’ha di brasiliano e cosa di italiano?

“Credo che la tranquillità, il rilassamento che ho, vengano dalla parte brasiliana, questo… seguire l’onda. Di italiano, invece, essere il più serio possibile quando lavoro”.

Cosa le ha lasciato papà?

“Domanda importante… Mi ha insegnato tanto, soprattutto a essere serio nel lavoro. E con le persone alle quali voglio bene”.

Dopo la sua scomparsa ha passato momenti durissimi.

“Tanti si sarebbero persi, io mi sono quasi ritrovato. Il 2013 è stato molto brutto all’inizio, ma molto bello durante e alla fine: primo campionato importante vinto e l’opportunità di correre nel Mondiale con due wild-card in Moto2. Papà sarebbe stato molto felice per me e questo a mia volta mi ha reso felice”.

Le capita mai di ”parlargli”?

“Sì. Ho un rapporto molto particolare con mio padre. Ci parlo nei momenti importanti della mia vita. Ci tengo a condividere con lui gioie e situazioni particolari”.

Cosa significa far parte della VR46 Academy?

“Mi responsabilizza. Mi sento “in dovere”: cioè, se una persona del calibro di Vale crede in me in quel modo, vuol dire che ha visto qualcosa che nemmeno io conoscevo. Da quando l’ho capito, cerco di tirare fuori sempre di più qualcosa che mi sorprenda”.

Il rapporto con Rossi?

“Lo conosco da quando avevo 13 anni, all’inizio ti emozioni, ma dopo un po’ dividi le due persone, il Vale pilota da quello che frequenti a casa e vedi al bar. È un amico, ma molto più grande di me e gli porto un grandissimo rispetto. Da lui imparo molto. E non parlo del pilota”.

Che a sua volta è…?

“Il più forte di tutti i tempi. Allenarsi con lui è fantastico, come un bambino che può farlo ogni giorno con Messi”.

Il consiglio più importante?

Nel 2013, all’Europeo, lui già mi guardava e si interessava: “Dai il massimo sempre” mi disse. Ragionavo, mi trattenevo, facevo calcoli: quel primo consiglio non l’ho mai dimenticato”.

Il rivale al titolo?

“Luthi”.

E se in futuro si trovasse come rivale Valentino in MotoGP?

“Non ci ho mai pensato, lo sa? Ho solo pensato che sarebbe bello girare in pista con lui. Già quello sarebbe fantastico, lottare con lui, poi…”.

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