4 Giugno 2016

Ciao Luis Salom, ti ricordiamo così

Il nostro ricordo di Luis Salom: il 'Mexicano' ha lasciato un'impronta importante nel motociclismo, una persona che mancherà a tutti nell'ambiente.

Vincere o meno il campionato quasi non è importante. Possiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto: mi sono divertito tantissimo e di questo devo ringraziare Maverick (Vinales) e Alex (Rins) per aver reso questa stagione fantastica. Non la dimenticherò mai“. Con queste parole, rilasciate nel corso della conferenza stampa alla vigilia del decisivo round del Mondiale Moto3 2013, c’era tutto Luis Salom. Un ragazzo che amava il motociclismo, pieno di vita, con tanti interessi al di fuori dalle piste del Motomondiale, sempre in grado di tenere a mente quali sono i valori che fanno grande un pilota e, soprattutto, un uomo.

Il ‘Mexicano‘ nel giro che conta delle due ruote ci è arrivato presto, per una semplice ragione: la sua velocità. Lo ha sempre dimostrato e tutto ciò che ha ottenuto in carriera se lo è guadagnato, spesso riuscendo ad andare oltre il potenziale delle moto a disposizione. Della dinastia di una famiglia legata a doppio-filo alle due ruote (suo cugino David ha corso in Superbike e Supersport, sono titolari del concessionario Motos Salom di Palma de Maiorca), Luis ben presto ha iniziato a correre cogliendo, dopo la scuola formativa della Cuna de Campeones, i primi successi importanti nel CEV (vice-Campione 125cc nel 2008) e nella Red Bull MotoGP Rookies Cup, in questa circostanza perdendo (in maniera assurda) il titolo 2008 per un’errata segnalazione dal muretto box.

Indianapolis 2012, la prima vittoria nel Mondiale Moto3 di Luis Salom

Indianapolis 2012, la prima vittoria nel Mondiale Moto3 di Luis Salom

Da lì il passo ai Gran Premi è stato breve, ma non senza diverse insidie da superare lungo il cammino: un debutto tra alti e bassi nella seconda metà 2009 con il team Pons (che riabbraccerà nel biennio 2014-2015 in Moto2), un 2010 iniziato tutto in salita con la poco competitiva Lambretta. Passato da lì a poco al team Molenaar (diventato successivamente RW Racing GP) ha raccolto i primi podi e, nel 2012, dei risultati impressionanti: con una KALEX-KTM riuscì a vincere in due circostanze (Indianapolis e Aragon) archiviando il campionato da vice-Campione del Mondo vincendo il confronto diretto con il suo futuro compagno di squadra Maverick Vinales.

Sfumata la possibilità di correre in Moto2 (IRTA disse no al progetto Grand Prix Team Switzerland del suo manager Marco Rodrigo), il 2013 gli riservò un’altra stagione in Moto3, ma con l’investitura di pilota ufficiale KTM Ajo. Con la missione-titolo in testa comandò a lungo la classifica vincendo gare di testa e di esperienza (celebri i suoi sorpassi sull’avversario di turno all’ultimo giro), prima di un rocambolesco finale: a Motegi fuori gioco centrato al via da Isaac Vinales, a Valencia un weekend ‘particolare’ lo relegò, con tante problematiche, ad una scivolata che spalancò le porte al successo di Maverick, diventato da lì a poco assistito proprio del suo team manager Aki Ajo…

Luis Salom sul podio quest'anno in Qatar

Luis Salom sul podio quest’anno in Qatar

L’epilogo (che fa tuttora discutere) della stagione 2013 non tormentò Luis come se fosse una ‘sconfitta’. Sul piano sportivo non aveva nulla da recriminarsi: con 9 affermazioni complessive è tuttora il pilota più vittorioso della classe Moto3. Poi il pensiero era già rivolto alla sua nuova avventura in Moto2, ma sopratutto aveva altri interessi: una bella e numerosa famiglia (con un fratellino che necessita di costanti cure), l’amore verso gli animali (tanti cani nella sua casa di Maiorca e da un cavallo è nato il soprannome ‘El Mexicano‘), tanti fattori che rendevano felice Luis. Il contagioso sorriso è sempre stato, nei confronti di tutti, il suo elemento distintivo. Di un ragazzo speciale.

Qui il video ricordo di Luis

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