21 Marzo 2016

Antonelli-Bagnaia l’Italia che ci piace. Fenati-Bulega, la polemica

Cinque italiani ai primi sei posti in Moto3 a Losail: Antonelli e Bagnaia incantano, concreto Bastianini, tra Fenati e Bulega nervi tesi e parole evitabilissime...

Se il 2016 nel Mondiale Moto3 si vivrà all’insegna di ‘Grand’Italia‘, come inizio non c’è male. Cinque nostri portabandiera tra i primi sei sul traguardo di Losail, gli spagnoli (e non solo) spazzati via dalla manetta di alcuni tra i nostri più promettenti talenti del vivaio tricolore. Insomma, meno male che “Non ci sono talenti italiani“, menzionando alcuni media poco attenti sull’evoluzione del nostro motociclismo. L’Italia nella ‘entry class‘ oggi come non mai è una realtà consolidata frutto di anni di lavoro, investimenti, progetti di valorizzazione dei giovani (dapprima con la FMI, VR46 a seguire), ma soprattutto grazie ad un’infornata di piloti dall’indiscutibile potenziale agonistico come non si vedeva da tempo. Guardando in prospettiva possiamo sorridere, guardando alla più stretta attualità abbiamo modo di festeggiare: Niccolò Antonelli (photo courtesy VR46 Riders Academy) vince e convince, Francesco Bagnaia con una Mahindra a corto (per usare un eufemismo) di cavalli sale sul terzo gradino del podio, Enea Bastianini si conferma pilota concreto mentre al box dello Sky Racing Team VR46 si infiamma la rivalità tra Romano Fenati (4°) e Nicolò Bulega, superlativo 6° al suo secondo gettone di presenza mondiale.

ANTONELLI-BAGNAIA: L’ITALIA CHE CI PIACE – Non propriamente per colpe loro hanno dovuto superare delle stagioni difficili, ma adesso Niccolò Antonelli e Francesco Bagnaia possono gioire. Febbricitante, reduce da un doppio-infortunio alla spalla destra, caduto tre volte in quattro turni, ‘Nicco’ in gara è letteralmente esploso confermando di esser ormai maturo per ambire all’obiettivo più grande. “In questo team sono sereno“, il pilota di Cattolica è andato a dire per tutto l’arco di una stagione 2015 conclusa con le prime due vittorie tra Brno e Motegi. “Ci fa dannare, con tre cadute sembrava compromesso l’ottimo lavoro dei test, ma dopo una gara così non puoi dirgli nulla: questo è Nicco“, ha esclamato di gioia Mirko Cecchini, capitano del team CBC Corse che insieme a Honda ha dapprima ‘recuperato‘ per poi successivamente ‘lanciare‘ Nelli nell’olimpo della Moto3, restituendogli la tranquillità che cercava. Con calma, testa e completa serenità, Antonelli ha concretizzato una corsa capolavoro con una vittoria (la terza in carriera) chiara rappresentazione dei propositi ambiziosi per la stagione corrente. Il pilota romagnolo ha giocato d’attesa, non ha commesso la benchè minima sbavatura e, al momento più opportuno, ha sferrato l’attacco, vincendo per soli 7 millesimi la volata sul sudafricano (incomprensibilmente sottovalutato da chiunque) Brad Binder. Ad Antonelli 25 punti, a Francesco Bagnaia la gioia del secondo podio in carriera che sa d’impresa.

L'abbraccio tra Niccolò Antonelli e Francesco Bagnaia

L’abbraccio tra Niccolò Antonelli e Francesco Bagnaia

Dai trascorsi fenomenali nel CEV (se la giocava e batteva tali Alex Rins e Alex Marquez), ‘Pecco‘ al team Aspar ha trovato ‘casa‘ ed una seconda famiglia, coadiuvato da un talento naturale come pochi nello schieramento della Moto3. Con una Mahindra che paga tanto (troppo) in termini motoristici, giocandosi l’azzardo di riportare in pista carene 2015, Bagnaia in silenzio, a testa bassa e lavorando sodo ha poi dato tutto in gara. Le prodigiose staccate sono il suo marchio di fabbrica, i festeggiamenti sul podio confermano che si può parlare a tutti gli effetti di un’impresa a cui sembra ormai essersi abituato, considerando che la seconda miglior Mahindra ha concluso al 23° (!) posto a 31″ dal diciannovenne pilota torinese: un abisso. Il tutto senza risparmiarsi nella bagarre con lo stesso Antonelli (e non è la prima volta tra i due…) con ruotate (in evidenza sulla manica sinistra della tuta del #21) al seguito ed un abbraccio finale che sì, indiscutibilmente è l’aspetto più bello di questa giornata di festa del motociclismo italiano.

FENATI-BULEGA, NERVI TESI E PAROLE GROSSE – In contrapposizione a questo esempio di sportività, al box Sky Racing Team VR46 è esplosa la rivalità tra Romano Fenati e Nicolò Bulega. Per tutto un inverno ci è stato detto che sarebbe stata una convivenza pacifica, gestibile, all’insegna della professionalità e ‘fraterna amicizia‘, ma poi le gare sono… pur sempre le gare. Il tutto nasce da un botta-e-risposta in diretta TV (su Sky…) dei diretti interessati: Romano Fenati non ha avuto dubbi “C’è invidia (da parte di Bulega) e per questo fa di tutto per portarmi indietro. Uno poi vuole cercare di parlar bene, ma non è più possibile: dopo che gli dai una mano nel corso dell’inverno non vengono ricambiati gli aiuti. Da adesso in poi si ritroverà da solo“. Che il Campione del Mondo Junior Moto3 in carica nei Test invernali (ed ancor prima nella wild card valenciana del novembre scorso) sia stato ‘trainato’ da Fenati non vi è dubbio alcuno (oggettivo e ci sta), ma non si capisce a quale episodio in gara faccia riferimento l’ascolano. O meglio: come, dove e quando Nicolò avrebbe dovuto aiutare Romano. Alla prima gara. In risposta il sedicenne rookie di San Clemente, con una (involontaria, si spera…) citazione al battibecco Rossi-Biaggi di Donington 2002, ha chiarito “Non so perchè si sia arrabbiato, forse gli tira il culo perchè stava prendendo paga da me“.

Si accende la rivalità tra Nicolò Bulega e Romano Fenati

Si accende la rivalità tra Nicolò Bulega e Romano Fenati

Di fatto una bella prestazione di squadra (Fenati 4°, Bulega 6°) è passata in secondo piano per questo scambio di battute a cui non è stato posto rimedio se non con una damnatio memoriae dell’episodio che non fa bene nemmeno ai ragazzi. Perchè alla fine parliamo di due piloti giovani, veloci, competitivi, sanguigni ed episodi simili possono starci. Per quanto l’investimento di Sky dovrebbe produrre ben altro ritorno d’immagine (e risultati) da questo punto di vista.

BASTIANINI? ARRIVA… – Dopo una gara di fatto Fenati e Bulega sono di fatto già l’uno contro l’altro e non c’è dubbio alcuno che si giocheranno podi e vittorie da Termas de Rio Hondo in avanti, discorso analogo per Enea Bastianini. Nonostante diverse problematiche il riminese ha portato a casa un quinto posto utile ai fini-campionato, confermandosi pilota concreto anche in un weekend iniziato e proseguito in salita. Per il ‘Bestia’ il 2016 è un anno all’insegna di diversi cambiamenti ed è comprensibile incontrare qualche ostacolo lungo il cammino, ma la sua rimonta e la parte finale della contesa di Losail non può passare inosservata…

GLI ALTRI ITALIANI? DIAMOGLI TEMPO – Con 11 nostri portabandiera (su 33 iscritti) al via non c’è spazio per tutti ai vertici, ma c’è la convinzione che molti arriveranno da qui in avanti. Andrea Locatelli ha vissuto un weekend in salita come tutto il team Leopard (Fabio Quartararo è letteralmente sparito), Andrea Migno non ha inciso in termini di performance ed un contatto nelle prime fasi di gara l’ha relegato ad un recupero dalla 29° alla 17° posizione finale. Un Gran Premio di esperienza invece per i nostri quattro rookie: Fabio Di Giannantonio (vice-Campione CIV e Red Bull MotoGP Rookies Cup) è stato alla larga da errori con l’unico obiettivo di vedere la bandiera a scacchi, discorso analogo per Stefano Valtulini (testa e profilo giusto per crescere insieme al Team Italia) che è finito a breve distanza dal pilota Honda Gresini, più in salita il weekend per Lorenzo Petrarca (ma ha duellato con Karel Hanika…) e Fabio Spiranelli, a cui va dato tempo per ambientarsi nel contesto iridato.

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1 commento

  1. Spartakus ha detto:

    Ma scusate . Da due che vengono “allevati sportivamente ” dal pilota più scorretto e più arrogante del motociclismo degli ultimi vent’anni cosa vi aspettavate ??
    Fenati sembra il Rossi delle ultime tre gare della stagione passata .
    E Bulgaria sembra il Rossi arrogantello è maleducato del 2002,
    Solo che questi giovincelli non credo vengono perdonati dal circus della dorna , come A SUO TEMPO VENNE TUTTO CONCESSO AL SIG.Rossi ,quindi prevedo che verrano portati subito a tenere i toni bassi .