11 Maggio 2017

Supersport 300 Nicolas Cupaioli fa esperienza “Umiltà e volontà”

Scoprite con noi Nicolas Cupaioli uno dei volti nuovi arrivati nel WorldSBK grazie alla nuova Supersport 300

Tra i piloti approdati al motociclismo che conta grazie al nuovissimo Mondiale Supersport 300 c’è Nicolas Cupaioli, 16enne abruzzese proveniente da Vasto (la stessa città di Andrea Iannone).

“Niko #121” corre con la Yamaha YZF-R3 del team 3ENNE#Racing (ma col n. 11, essendo il 121 assegnato al finlandese Kimi Patova) e sta piano piano migliorando le sue prestazioni in un campionato di altissimo livello e molto combattuto, come dimostra anche il fatto che ad Assen è riuscito a ottenere la qualifica che aveva mancato ad Aragon. I risultati in sé non sono esaltanti, certo, ma Cupaioli ha qualcosa che colpisce e si tratta della rapidità della sua carriera: questo ragazzo ha esordito nelle competizioni lo scorso anno e 12 mesi dopo si ritrova a fare un Mondiale e a competere con piloti più esperti di lui e, nel caso di Ana Carrasco, Scott Deroue e Armando Pontone, con un passato nel Motomondiale. Il ragazzo è consapevole di tutte le difficoltà a cui deve andare incontro, ma proverà a superarle tutte con la grande umiltà e la tanta voglia di crescere che lo caratterizzano.

Corsedimoto ha deciso di farvelo conoscere meglio attraverso un’intervista.

Hai iniziato a correre lo scorso anno a 14 anni. Come mai così tardi?

In realtà ho sempre desiderato correre in moto sin da piccolo, ma sono sempre stato spericolato e per questo mio padre (Maurizio, Team Manager 3ENNE#Racing) aveva paura di mettermi su una minimoto. Ma mi aveva promesso che se avessi voluto mi avrebbe aiutato a farlo a 14 anni compiuti e fortunatamente ha mantenuto la promessa.

Il teatro del tuo esordio nelle gare è stato il trofeo Yamaha R125 Cup. 

È stata una bellissima esperienza che mi ha aiutato a muovere i primi passi nel mondo delle corse e mi ha fatto capire, gara dopo gara, che voglio continuare su questa strada e che sento la moto come parte di me. Nonostante le enormi difficoltà per allenarmi, dovute al fatto che vivo lontano da tutti i circuiti, sono riuscito a dire la mia in ogni gara e questo mi ha spinto ad andare avanti.

Cosa ti ha portato a fare il Mondiale Supersport 300? E come ci si sente ad arrivare al Mondiale dopo un solo anno di gare?

Nel corso del 2016 molte persone mi hanno proposto di fare un passo avanti e provare qualcosa di più importante e quando è arrivata la possibilità di correre addirittura in un Mondiale non ho potuto rifiutare: per me arrivare ad affrontare un’esperienza così grande è la prima vittoria. Certamente confrontarmi con piloti più esperti e grandi d’età, molti dei quali con anni di gare alle spalle, non è facile, ma è di certo stimolante e mi aiuterà a crescere e migliorare velocemente. Con molta umiltà e volontà cercherò di fare esperienza!

Parliamo della gara di Aragon. Che difficoltà hai incontrato lì?

Ad Aragon, oltre a non conoscere la pista, ho avuto problemi con il transponder che mi hanno fatto perdere quasi tutto il primo turno di libere. Nel secondo turno, sotto la pioggia, dopo aver ottenuto un ottimo 17° tempo, sono incorso in una brutta caduta che mi ha fermato. Il tempo ottenuto non è stato poi utile per qualificarmi alla Superpole e quindi alla gara.

Come spieghi il netto miglioramento che c’è stato tra Aragon e Assen?

Ad Assen le cose sono andate meglio perché pian piano diminuisce l’emozione di correre in un Mondiale e riesco a concentrarmi sulla corsa e inoltre è cresciuto il feeling con la moto, anche se ci sono ancora diverse cose da sistemare. Nelle libere, pur non potendo sfruttare le scie di altri piloti, sono riuscito a rientrare nel 107% e quindi a qualificarmi. In gara ho avuto un’ottima partenza che mi ha permesso di arrivare alla prima curva in buona posizione, ma la modifica fatta alla sospensione anteriore prima della gara non si è dimostrata efficace come speravo e quindi ho preferito non spingere e puntare a chiudere la gara.

17635500_286556758441064_1104389571811056548_oCom’è stato disputare la tua prima gara internazionale ad Assen?

Disputare la mia prima gara a livello mondiale ad Assen è stata un emozione unica e indescrivibile e ammetto che sentire addosso gli occhi degli oltre 54.000 spettatori presenti mi ha dato molta agitazione. Il circuito è spettacolare e veloce e mi è piaciuto molto.

Dopo due gare ti sei già fatto un’idea riguardo i valori in campo e chi è il favorito per il titolo?

I piloti che corrono con me sono decisamente più bravi e veloci, dato che hanno molta esperienza alle spalle, ma sono sicuro che riuscirò, maturando gara dopo gara, a combattere con loro! Per quanto riguarda il favorito al titolo non so cosa dire, ma sono sicuro che se lo giocheranno fino all’ultima gara.

Che rapporto hai col team 3ENNE#Racing?

Ho un ottimo rapporto e approfitto per ringraziarlo per il sostegno che mi offre in tutto e per tutto! Certo, dobbiamo fare i conti con un budget limitato rispetto ai team ufficiali e quindi a qualche opportunità in meno, ma questo non riduce la grinta con cui stiamo affrontando questa competizione.

Chi è il tuo idolo? Perché?

Il mio idolo senza dubbio è Valentino Rossi, perché sin da piccolo mi è sempre piaciuto più degli altri e perché, nonostante un’età un po’ avanzata per questo sport, continua a mettercela tutta ogni volta che sale in sella e riesce ad essere lì davanti!

Com’è la tua vita lontano dalle piste?

La mia vita è quella normalissima di un ragazzo di 16 anni: scuola, palestra, ragazza e amici. Tantissimo tempo sulla moto e per la moto anche fuori dalla pista.

Obiettivo per le prossime gare a cominciare da Imola?

L’obbiettivo per le prossime gare è quello di provare sempre a migliorare e soprattutto fare molta esperienza imparando dai miei errori.

Un bel motto per chiudere l’intervista?

Nel dubbio…ACCELERA!!!

 

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