25 Gennaio 2019

Superbike: Marco Melandri, riaffiorano i dubbi “Non dobbiamo avere fretta”

Il ravennate chiude i test di Jerez in ottava posizione, ultimo del poker Yamaha. La strada sarà lunga

Dopo la prima uscita con la Yamaha, in novembre a Jerez, Marco Melandri si era detto entusiasta del feeling con la YZF-R1. “E’ una moto sincera, con un’anteriore stabile che si adatta bene al mio modo di guidare.” Due mesi dopo, sulla stessa pista (anche se riasfaltata) l’ex ducatista è sembrato molto meno entusiasta, terminando la sessione con l’ottavo tempo, a 1″3 da Jonathan Rea ma quello che preoccupa maggiormente a oltre un secondo dal compagno di marca Alex Lowes (qui i tempi finali). Con la stessa Yamaha anche van der Mark, con il polso ancora dolorante, e il deb Sandro Cortese sono stati più veloci. Che succede?

MEZZO PIENO – “Il passo gara non è male, queste due giornate a Jerez tutto sommato sono state positive perchè abbiamo capito parecchie cose” commenta Marco Melandri, cercando di vedere il bicchiere mezzo pieno. “Il problema è che ogni volta che ho montato un nuovo pneumatico posteriore non sono riuscito ad essere subito incisivo. Ho capito che sarà necessario un pò di tempo, non è facile e credo che sarà necessario fare qualche passo indietro, e cercare di prendere la nostra strada passo dopo passo. Io devo seguire il mio istinto, ho bisogno di una moto che si possa guidare in un certo modo. Quando sarà tutto a posto sarò pronto per spingere a fondo”

 QUALIFICA – Il pilota Yamaha più veloce, Alex Lowes, ha contenuto il divario da Jonathan Rea usando la gomma da qualifica. “Con quella da gara ho fatto un 1’39.8 con la gomma più dura,  abbiamo fatto un buon long run in assetto da gara. Abbiamo speriementato qualcosa sull’anteriore ma non ha funzionato e siamo tornati indietro.  L’asfalto nuovo si è dimostrato molto aggressivo con le gomme, specie l’anteriore, ne dovremo tenere conto quando (a giugno, ndr) torneremo per la gara. Adesso sono curioso di capire come andremo a Portimao”

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