29 Settembre 2017

Superbike Magny Cours: Jonathan Rea, il terzo Mondiale ti aspetta

Il Cannibale domina le due sessioni del venerdi e sabato (ore 13) va all'attacco del terzo Mondiale. Leone Tom Sykes: 10° tempo con due viti nel polso fratturato

Da tre anni c’è un uomo solo al comando ma non è vero che nella Superbike manchino storie da raccontare. Magny Cours, tracciato francese che ospita il terzultimo round Mondiale 2017, ne propone due,  bellissime: Jonathan Rea è invicibile, Tom Sykes un indomabile leone, tornato in pista con due viti nel polso sinistro. Non gli basta esserci, lui  vuole provare  rinviare la festa del Cannibale.

VERDETTO FINALE – L’uomo solo al comando è Jonathan Rea. Nordirlandese, 30 anni e due figli già in età da minimoto. Da quando è salito sulla Kawasaki, nel 2015, non ha più mollato la vetta del campionato. Un rullo compressore. Quest’anno ne ha già vinte undici (sono 49 in totale), con 19 piazzamenti sul podio in 20 gare. Può chiudere i giochi già nell’anticipo di sabato (ore 13, 21 giri) se vince (assai probabile…) o se comunque guadagnerà cinque punti sull’inseguitore Tom Sykes, adesso a -120 punti su 150 ancora da assegnare. Se succede, le ultime cinque corse conteranno solo per le statistiche. Tanto per chiarire le idee a tutti JR1 ha cominciato il week end come spesso succede, cioè da dominatore: miglior tempo al mattino, di nuovo davanti nel turno del pomeriggio. Se non ci fosse lui sarebbe battaglia ogni volta, perchè dal secondo al decimo sono riucchiusi in tre decimi. Solo che Rea ha 439 millesimi di vantaggio sul secondo, che su una pista piatta e corta come Magny Cours significa un margine abissale.

LEONE – A spianare la strada di Rea è arrivato anche l’infortuno di Tom Sykes che nelle prove del precedente round in Portogallo è volato ad oltre 200 km/h (qui le foto dell’incidente) rischiando di restare avvolto dalle fiamme sprigionatesi dalla benzina fuoriuscita dal serbatoio della Kawasaki. Un incidente terribile, costato al campione del Mondo 2013  fratture al mignolo, indice e polso sinistri. Il giorno dopo, mentre Rea festeggiava la doppietta, finì sotto i ferri a Barcellona. Tredici giorni dopo è tornato e ottenuto via libera dai medici è saltato di nuovo in sella alla ZX-10R, fra l’incredibilità generale. A fine giornata ha chiuso 10°, ma il suo 1’38″328 (contro 1’37″489 di Rea) non rende giustizia: a metà turno era in terza posizione. Con la mano così conciata compiere 21 giri sarà un supplizio. Potrebbe dargli una mano la pioggia (ampiamente attesa), perchè sul bagnato la guida è più dolce. E lui sul viscodo è un mago.

MELANDRI TERZO – Alle spalle di Rea è salito l’olandese Michael van der Mark, colui che contava di debuttare in MotoGP ad Aragon  sulla Yamaha di Valentino Rossi e invece ha dovuto fare da spettatore. E’ il miglior piazzamento Yamaha in prova. Dietro c’è un ottimo Marco Melandri, primo ducatista, per un soffio davanti all’altra Rossa di Chaz Davies. Qui la Ducati è storicamente molto forte (15 vittorie in 30 gare) e Rea potrebbe trovare pane per i suoi denti. Potranno dire la loro anche MV Agusta, 2° al mattino con Leon Camier poi 7° nella combinata, e l’Aprilia. Che ha piazzato Lorenzo Savadori in 5° e Eugene Laverty (caduta al mattino) in 9°. Scivolata anche per Davide Giugliano, rimpiazza di una Honda che proprio non riesce ad uscire dai bassifondi.

Tom Sykes eroico: qui le foto del rientro

Tom Sykes le paurose foto dell’incidente

I TEMPI  combinati del venerdi: 1. Rea (GB-Kawasaki) 1’37″489 media 162,886 km/h; 2. van der Mark (Ola-Yamaha) 1’37″928; 3. Melandri (Ita-Ducati) 1’37″966; 4. Davies (GB-Ducati) 1’37″983; 5. Savadori (Ita-Aprilia) 1’38″016; 6. Fores (Spa-Ducati) 1’38″031; 7. Camier (GB-MV Agusta) 1’38″032; 8. Lowes A. (GB-Yamaha) 1’38″133; 9. Laverty (Irl-Aprilia) 1’38″152; 10. Sykes (GB-Kawasaki) 1’38″328; 11. Mercado (Arg-Aprilia) 1’38″661; 12. Torres (Spa-BMW) 1’38″702; 13. De Rosa (Ita-BMW) 1’39″205; 14. Ramos (Spa-Kawasaki) 1’39″354; 15. Giugliano (Ita-Honda) 1’39″698; 16. Badovini (Ita-Kawasaki) 1’39″733; 17. West (Aus-Kawasaki) 1’39″770; 18. Russo (Ita-Yamaha) 1’40″050; 19. Andreozzi (Ita-Yamaha) 1’40″237; 20. Jezek (Cze-Kawasaki) 1’40″522; 21. Gagne (Usa-Honda) 1’40″783; 22. Lussiana (Fra-BMW) 1’41″081.

 

 

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