30 Settembre 2018

Superbike Magny Cours, Gara 2: Jonathan Rea, un pilota solo al comando

Il Cannibale continua a vincere, anche se non serve più: solita rimonta dalla terza fila e 14° trionfo in 22 gare

“Spingo sempre al massimo, perchè ho il terrore di perdere”. Negli ultimi anni Jonathan Rea deve aver dormito molto sereno, perchè la paura l’ha fatta prendere agli altri. Tolgono cavalli alla Kawasaki, lo fanno partire da metà schieramento ma non cambia mai niente. In Superbike c’è sempre un pilota solo al comando. Lui. Il Cannibale. A Magny Cours, il giorno dopo aver suggellato il poker Mondiale, stessa storia: Rea non ha dato scampo, conquistando il 14° trionfo in 22 gare. Per la quinta volta quest’anno Jonathan ha sbancato rimontando dalla terza fila. Il merito più grande di quest’anno è aver ridicolizzato le strane regole di quest’epoca Superbike. (Rea, ai tempi di Foggy e Bayliss sarebbe diventato un dio)

STESSO FILM – In condizioni meteo più o meno identiche al giorno prima, Rea si è fiondato via dalla terza fila come se stesse cominciando la gara della vita. Nelle prime curve, la sua specialità, li ha infilati come fossero fermi e allo scoccare del primo giro era già terzo. Davanti erano rimasti soltanto Michael van der Mark e Chaz Davies promosso d’ufficio in pole position per il quarto posto di sabato. L’olandese della Yamaha non ha opposto resistenza, il gallese invece frena forte, così Jonathan ci ha messo tre giri per trovare le misure. Poi ha trovato il varco, nella parte mista, e la sfida è finita lì. Miracolo che stavolta sia durata sei giri…

GLI ALTRI – van der Mark ha completato il podio, senza aver mai impensierito Davies, mentre nel finale Tom Sykes, relegato anche lui in terza fila, ha piazzato la seconda Kawasaki davanti ad un Marco Melandri spentosi  dopo un avvio promettente. Lorenzo Savadori ha portato l’Aprilia al sesto posto, tutto il resto del plotone ha incassato gli ormai abituali distacchi imbarazzanti. Adesso il Mondiale viaggerà verso l’Argentina e il Qatar, per un’estenuante (e costosa…) doppia trasferta che non ha più niente da offrire. Da oggi si pensa al 2019, a cominciare dai primi test invernali programmati a novembre.

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Foto Diego De Col

Superbike Magny Cours

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