24 Maggio 2017

Superbike Donington Marco Melandri “Senza Nicky non sarà una festa”

Superbike Donington Marco Melandri "Senza Nicky non sarà una festa" Il pilota Ducati ricorda l'avversario di mille battaglie in MotoGP. "Era un mastino. Molto leale".

I ragazzi della Honda Superbike che hanno lavorato a fianco di Nicky Hayden nell’ultimo anno e mezzo parlano con un filo di voce. “Sembra impossibile che Nicky non sia più con noi, non era solo un pilota eccezionale, ma anche un esempio brillante di ethos sportivo e di professionalità” sono le accorate parole di Marco Chini, coordinatore di Honda Europa. 

Però domenica a Donington, in Gran Bretagna ci saranno ugualmente, per rendere omaggio al ragazzo del Kentucky. La Honda ha confermato che l’altro pilota ufficiale, il tedesco Stefan Bradl, correrà regolarmente. La vita e le corse vanno avanti e più avanti si parlerà del sostituto. Anche per i piloti sarà dura trovarsi in griglia senza Nicky a fianco. Marco Melandri, 34 anni, ha gareggiato con l’americano otto stagioni in MotoGP.  Nella foto d’apertura il podio in Turchia: Melandri primo, Stoner secondo e Hayden terzo. A fine stagione Nicky sarà campione del Mondo. <<Siamo piloti, cercheremo di sdrammatizzare ma è stato un colpo durissimo, saremo tutti molto tesi. Donington è una bella pista, ci corriamo volentieri. Ma stavolta non sarà una festa>>.

Cosa ricordi di Hayden pilota?

<<Siamo approdati in top class lo stesso anno, nel 2003. Per cui, da debuttanti, eravamo un po’ il riferimento l’uno dell’altro. Nel 2005 eravamo entrambi al top: lui ha vinto a Laguna Seca, e ci siamo giocati il secondo posto (dietro Valentino Rossi, ndr) all’ultima gara di Valencia. Io vinsi, lui perse, ma è stato il primo a complimentarsi.>>

Com’era in pista?

<<Un mastino che non mollava mai. Nella gara decisiva 2005 ce l’ho avuto alle calcagna per tutti i 30 giri, è stato un confronto entusiasmante. Ma era leale, non giocava sporco. Era pulito in pista e fuori.>>

Che tipo di pilota era?

<<Forse non era il più talentuoso del circo, ma lavorava senza sosta. Capiva i suoi limiti e ogni anno te lo ritrovavi tra i piedi sempre più forte. Era questo il suo asso nella manica, impegnarsi allo spasimo per migliorare il minimo dettaglio.>>

La Honda CBR-RR non andava, ma lui ci credeva. E spingeva sempre…

<<Ha corso un anno e mezzo in Superbike senza una moto alla sua altezza. Eppure tirava senza risparmio, ci credeva che prima o poi ne sarebbero venuti a capo. Non ha mollato mai, neanche a Imola per fare un dodicesimo, lontanissimo dai primi. Un leone. Da ammirare.>>

Aneddoti?

<<A fine 2008 avevo un altro anno di contratto con Ducati ma ho rinunciato e gli ho spalancato le porte di Borgo Panigale. Dove lui si è trovato bene ed è rimasto quattro anni>>

Vi vedevate fuori dalla pista?

<<In MotoGP e nelle corse in generale non è facile essere amici tra piloti. Ma non ci evitavamo e parlavamo molto spesso.>>

Di cosa?

<<Abbiamo due grandi passioni in comune: il motocross e la bici da corsa. Per molti anni lui aveva lo stesso allenatore di Ricky Carmichael (stella del Supercross Usa, ndr) che era un mio idolo, per cui gli chiedevo notizie e segreti.>>

Già, anche tu  esci spesso in bici. Che idea ti sei fatta dell’incidente?

<<Nessuna, ho letto tutto ma non ci ho capito niente. Sono fatalista, penso che quando scocca la tua ora non ci sia prudenza che tenga.>>

E’ così pericoloso allenarsi in bici?

<<Si, perchè in strada non ti puoi fidare, la gente gira in macchina con il telefonino, leggono i messaggi e guardano i video.>>

Come si possono evitare le tragedie?

<<Io abito a Ravenna ma evito le strade statali vicino al mare, c’è troppo casino. Così mi sposto con la macchina fino ai piedi delle salite, sull’appennino, dove c’è meno traffico. Ma anche lì è sempre un rebus. Ci vuole più rispetto.>>

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