14 Aprile 2016

Superbike Davide Giugliano “Voglio restare in Ducati”

Il 26enne romano punta a un risultato importante: ad Assen prima vittoria in vista? E riguardo al 2017 ci ha detto che...

Viene da un 2015 nero, segnato da due gravi infortuni. Ma Davide Giugliano non si è scoraggiato e non si arrende. La partenza di campionato è stata in chiaroscuro, l’Olanda può segnare la svolta. Il Bandito vuole salire sulla ribalta Superbike. Sentiamo come.

La cosa più importante: fisicamente sei tornato al 100%?

“Sto bene. Considerando che sono stato fermo da luglio a novembre scorsi direi che le cose stanno andando decisamente bene. Con il poco tempo che ho avuto posso dire di essere comunque a buon punto, anche se non ancora al 100%.”

Davies con la Panigale sta volando, tu aspetti ancora la prima vittoria. C’è un motivo?

“Non mi piace fare parallelismi, Chaz è un gran pilota, decisamente veloce. E’ normale che lo sviluppo per il 2015 sia stato impostato  sul suo stile. Questo è uno dei problemi che ho. Sia in Thailandia che in Spagna ho avuto anche noie tecniche,   inoltre era la mia prima volta al Buriram e anche Aragon non fa parte delle mie piste preferite. Tutto sommato fino ad ora non è andata malissimo.”

Cambieresti qualcosa nello sviluppo della Panigale che è stato fatto fino ad oggi?

“Ho necessità di portare la Panigale un po’ di più verso il mio stile di guida ma non è solo questo. La cosa più importante adesso è mettersi a testa bassa e lavorare sodo. Le giornate passate al Mugello sono servite anche a questo. Ma devo anche lavorare su me stesso.”

Ad Assen la Honda gioca in casa e  Jonathan Rea qui va fortissimo.  La Ducati può ribaltare il pronostico?

“E un tracciato che mi piace molto e dove amo guidare. Questo già è un punto a favore rispetto alle ultime due gare. Il meteo?  In Olanda è difficile che faccia bello, e sia io che la mia squadra siamo pronti ad affrontare qualsiasi situazione.”

A livello contrattuale in che situazione ti trovi?

“Il mio contratto scade a fine anno, ma per il momento non ci voglio nemmeno pensare, è presto e adesso la cosa più importante è produrre risultati. È anche vero che tra me e la Ducati ormai non c’è più un rapporto solamente professionale, parlo spesso con la dirigenza e mi sento tenuto in alta considerazione. La mia ottica, ovviamente se possibile, è di rimanere in Ducati, dove mi sento come se fossi a casa.”

È un anno di rivoluzioni in MotoGP, con le scadenze dei contratti dei “big”. Hai avuto contatti dal Motomondiale?

“Beh i contatti ci sono sempre. Ho squadre che mi stimano e ogni anno fanno la loro proposta ma io sono molto legato a Ducati e c’è un altro fattore: per me prima di passare in un’altra categoria bisogna prima vincere o almeno essere competitivi per tutta la stagione del campionato da dove vieni. Non ha senso saltare dalla SBK alla MotoGP se ancora non hai le qualità tecniche e la costanza, rischi di bruciarti. E poi a me la SBK piace, ho iniziato qui quando avevo quindici anni e non mi dispiacerebbe rimanerci a tempo indeterminato. C’è gente che continua a pensare che la SBK sia un campionato di ‘serie B’ ma vista la competitività dei piloti, il numero di case coinvolte e gli ascolti io penso che non sia così.“

Qual è l’obiettivo di Davide Giugliano?

“Vista la mia condizione fisica ancora non perfetta e il lavoro che devo svolgere vorrei continuare a lottare con i primi tre, diciamo che concludere tra i migliori cinque del Mondiale è l’obiettivo”.

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