31 Marzo 2017

Superbike Aragon Le interviste del venerdi: Rea, Melandri e Davies

Il terzo round del Mondiale Superbike ad Aragon ripropone i soliti noti: Rea, Melandri e Davies. Ecco le loro dichiarazioni del venerdi

Jonathan Rea dice che ad Aragon non è mai stato il più veloce, che Chaz Davies resta favorito anche se ha solo il quarto tempo e che la Kawasaki non è ancora a posto. Ma in realtà ha sentito l’odore del sangue, cioè la possibilità di battere la Ducati sulla pista dove la Panigale vince da tre gare di fila. E state certi che il Cannibale non rinuncerà al banchetto…

REA – “Siamo partiti con lo stesso assetto di Phillip Island ma non funzionava (ma al mattino era comunque primo, ndr…) così siamo tornati a quello dei test di novembre” spiega Rea, che in inverno qui era stato il più veloce. “La simulazione non è andata male, ma non siamo ancora a postissimo per la gara, proveremo a fare qualcosa di meglio. Peccato per la pioggia nel finale, sono tornato dentro ma quando ho visto che Melandri stava migliorando ci ho rimesso mano anch’io. Si poteva scendere, in condizioni ideali, ma per adesso va bene così.”

MELANDRI – “Le condizioni della pista sono cambiate nel corso della giornata” spiega Marco Melandri. “Al mattino il vento ci ha ostacolato un po’, ma la squadra ha lavorato molto bene e la competitività della nostra moto è aumentata progressivamente. Nel pomeriggio, abbiamo fatto un passo avanti sia a livello di tempi sul giro che di sensazioni in sella. Non ho fatto una simulazione ma penso che sappiamo esattamente cosa ci serve per avere un passo migliore, soprattutto nella seconda metà di gara, rispetto ai primi due round. Domani il vento potrebbe aumentare ancora di intensità, ma sono contento del nostro livello. Spero di fare una buona gara e giocarmi il podio, possibilmente con un finale diverso da quello della Tailandia”.

DAVIES – Per il 30enne gallese è stata una giornata in salita. “Purtroppo abbiamo avuto un problema tecnico nella FP1 che ci ha fatto perdere un’intera sessione. Fortunatamente possiamo contare su dei meccanici molto preparati, che hanno sostituito il motore a tempo di record, ma abbiamo comunque dovuto rincorrere oggi. Nel pomeriggio ho semplicemente cercato di trovare il mio ritmo e iniziare a lavorare sull’assetto, non ci è stato possibile fare una simulazione per capire il degrado degli pneumatici. Onestamente non mi sento ancora del tutto a mio agio. Abbiamo risalito la china e come distacchi non siamo lontani, ma dobbiamo ancora migliorare, soprattutto nei cambi di direzione e a centro curva. Cercheremo di sfruttare la FP3 per farci trovare al meglio in vista della gara”. 

Foto Diego De Col

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