1 Aprile 2017

Superbike Aragon Interviste Rea non infierisce su Davies, Melandri spera

Parlano i protagonisti di gara 1 Superbike ad Aragon: Jonathan Rea, Chaz Davies e Marco Melandri

Jonathan Rea è un pilota onesto e anche furbo. E, invece di inferire, riconosce il valore dello sconfitto, Chaz Davies. “Batterlo all’ultimo giro sarebbe stata dura, perchè nell’ultimo settore era molto veloce. La caduta mi ha spalancato le porte, ma penso di meritare, ho guidato bene.”

Quello che il Cannibale non dice è che il suo tempo sulla distanza è stato di otto secondi superiore alla simulazione del venerdi. Significa che JR1 aveva mezzo secondo in testa e che, forse, avrebbe potuto fare il vuoto. “Nella parte centrale ero più veloce ma Chaz davanti mi impediva di fare linee ideali, ho dovuto studiare il modo per gestire la gara e provare a superarlo. Sarebbe stata dura. Credo di aver fatto la miglior gara possibile.

PARLA DAVIES – “Dopo aver saltato la FP1, sapevamo di essere un po’ indietro con il programma, quindi oggi ho cercato semplicemente di fare la mia gara” commenta il 30enne gallese, adesso lontano 55 punti dalla vetta del Mondiale. “Volevo tenere sotto controllo Rea, passarlo ogni volta che ne avevo l’occasione, ma a cinque giri dalla fine la moto ha cominciato ad avere un comportamento un po’ più nervoso ed era più difficile da gestire in ingresso di curva perché l’anteriore a tratti si scaricava. È successo all’ultima curva, si è chiuso praticamente senza preavviso e sono scivolato. A guardare il lato positivo, sono stato fortunato a non riportare infortuni. Domani proveremo a partire bene e risalire ancora fino alla vetta. Vogliamo portare a casa delle vittorie”.

PARLA MELANDRI – “È stata una gara dura. Ci aspettavamo che le temperature fossero più calde, cosa che ci avrebbe permesso di usare la gomma posteriore più morbida, ma il livello di aderenza era più basso rispetto alle prove e tutti hanno dovuto adattarsi, sia con l’elettronica che con lo stile di guida. Personalmente, ho faticato con l’anteriore. Ho scelto la nuova SC1 di sviluppo perché in prova mi era piaciuta molto, ma mi aspettavo un degrado diverso. Avevo poco grip al massimo angolo di piega, ed all’inizio era molto difficile per me chiudere la traiettoria nelle curve più veloci. Ad ogni modo, il secondo posto è un buon risultato per noi ma proveremo a fare di meglio domani. Ogni gara è una storia a sé”. 

Foto Guglielmo Maggiali

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