24 Aprile 2013

Superbike: le scelte Pirelli per il terzo round 2013 ad Assen

Prevista pioggia, pronte le Pirelli Diablo Wet

Pirelli è pronta ad affrontare il terzo round del Campionato Mondiale eni FIM Superbike che si svolgerà nel fine settimana sul circuito olandese di Assen, da sempre considerato l’università del motociclismo per via delle sue caratteristiche. In particolare i nuovi Pirelli Diablo Superbike da 17 pollici saranno disponibili sia per l’anteriore che per il posteriore in mescola SC1 e SC2 di gamma e con soluzioni alternative di sviluppo. Il round di Assen, in caso di condizioni climatiche mutevoli con scrosci di pioggia, potrebbe vedere il debutto del nuovo intermedio progettato da Pirelli, il Diablo Wet.

Diablo Wet potrebbe infatti essere la soluzione su cui team e piloti punteranno se le gare dovessero prendere il via in condizioni di pista bagnata a causa di una precipitazione recente o che sta per terminare, e finissero in condizioni di pista completamente asciutta ma anche, viceversa, se iniziassero su pista asciutta ma nel corso della gara le condizioni metereologiche cambiassero e iniziasse a piovere.

La nuova regola del “Flag to Flag”, introdotta da quest’anno e che prevede la possibilità da parte dei piloti di effettuare il pit stop per cambiare le gomme evitando l’interruzione di una gara in caso di pioggia, se da un lato permette di proseguire sempre le gare dall’altro implica il fatto che i piloti perdano molto tempo per portare a termine il cambio gomme. Il nuovo Diablo Wet in alcuni casi potrebbe rivelarsi fondamentale nella strategia perchè eviterebbe ai piloti di fermarsi perdendo minuti preziosi.

Il TT Circuit Assen è un impianto progettato in particolare per le due ruote. Viene da sempre considerato uno dei più difficili del campionato, infatti ha il nomignolo di “Università delle due ruote” per via delle sue medie velocistiche elevatissime. Nonostante le recenti modifiche che ne hanno alterato in parte la fama, il circuito mette tuttora a dura prova sia le moto che i piloti e gli pneumatici. Il circuito è stato realizzato nel 1925 e per 30 anni vi svolsero corse su strade di campagna dei paesi vicini ad Assen e all’epoca il tracciato era lungo circa 28 km. Solo nel 1955 fu costruito il circuito moderno, non più aperto al traffico quotidiano, e fu ridotta la lunghezza complessiva a 7.705 m. La modifica importante più recente è stata realizzata nel 2006 ed ha visto l’eliminazione di tutta la prima parte del circuito, molto veloce e particolare per un tracciato moderno, che ha ridotto di quasi 1.500 metri la lunghezza del tracciato. Al suo posto sono state costruite nuove tribune più capienti delle precedenti, affacciate sul nuovo complesso di curve iniziali lente. Oggi, a seguito delle molte modifiche che sono state apportate negli anni, la pista misura 4.552 metri con il rettilineo più lungo di 970 metri, 11 curve a sinistra e 6 a destra.

TT Circuit Assen dal punto di vista degli pneumatici

Il tracciato di Assen è molto interessante perché gli pneumatici, pur non molto stressati da un punto di vista termico, devono essere in grado di fornire al pilota grande precisione e molta stabilità direzionale. Nel periodo primaverile, stagione nella quale è in calendario l’appuntamento olandese, il circuito di Assen è generalmente interessato da condizioni metereologiche spesso variabili e temperature piuttosto rigide. Particolare attenzione merita la prima curva a destra: è molto lunga, circa 15 secondi come tempo di percorrenza. Gli pneumatici posteriori e anteriori devono essere perfettamente bilanciati al fine di mantenere la perfetta traiettoria ad una velocità media superiore ai 100 Km/h. Ma il punto più importante è la successiva curva ad U a sinistra, che ha un raggio di curvatura inferiore a 20 metri. Il pilota deve cambiare l’angolo di piega ad una velocità di 70 gradi al secondo, quindi già piegato a circa 40° sul lato sinistro freddo degli pneumatici deve frenare forte, uscire dalla curva alla velocità massima garantita dallo pneumatico anteriore e poi accelerare quasi da fermo utilizzando al massimo il grip garantito dallo pneumatico posteriore. Molto impegnativa per lo pneumatico e per il pilota è questa improvvisa variazione da una lunghissima curva percorsa ad una velocità elevata e costante ad un improvvisa curva ad U nella direzione opposta caratterizzata da frenata in piega e accelerazione.

A seguire si deve affrontare una veloce chicane: il pilota deve percorrere la doppia curva a velocità elevata, circa 150 Km/h la prima a sinistra e circa 110 km/h la seconda a destra, ma soprattutto deve passare molto velocemente dalla massima piega a sinistra alla massima piega a destra, cambiando l’angolo alla notevole velocità di circa 90 gradi al secondo. Gli pneumatici posteriori e anteriori sono chiamati a raggiungere un bilanciamento molto impegnativo per permettere ai piloti di attraversare la chicane nel più breve tempo possibile. In seguito il pilota deve affrontare una situazione inversa rispetto alla prima curva. Dapprima c’è una stretta svolta a sinistra, con un raggio di curvatura di circa 50 metri, seguita da una larga curva a destra, dove la motocicletta mantiene un angolo di piega di 50 gradi per circa 8 secondi. Lo pneumatico posteriore deve garantire la migliore accelerazione possibile in uscita dalla curva, permettendo al pilota di incrementare la velocità da 90 a 150 km/h il prima possibile. I piloti che riusciranno a spalancare il gas per primi guadagneranno infatti un vantaggio decisivo.

Il fascino di Assen risiede in questa sequenza di curve lunghe a velocità costante, curve lente ad U con frenate e improvvise accelarazioni, rapide chicane e curve lunghe con forti accelerazioni in uscita con la moto ancora in piega. Essendo costituito da un percentuale bituminosa alta, l’asfalto del circuito di Assen gode di una forte dipendenza tra tenore di aggressività della pista e temperatura esterna. Questo fa sì che con temperature basse, le soluzioni posteriori possano soffrire di problemi di lacerazione (l’ormai noto cold tearing), in particolare in caso di soluzioni morbide (e quindi meno resistenti) e con pista a un livello di gommatura scarso, tipicamente nella giornata di venerdì. Tutte le soluzioni più morbide possono quindi rivelarsi rischiose per questo periodo dell’anno, ecco perchè si preferisce rinunciare alla prestazione di pochi giri per garantire in ottica gara la miglior protezione alla lacerazione possibile. Il fenomeno del cold tearing infatti, una volta innescasto, impedisce il corretto funzionamento del pneumatico, danneggiando drasticamente il livello di grip e l’handling.

Le soluzioni posteriori disponibili andranno quindi da SC1, con minore protezione disponibile ma più performanti, a SC2, maggiore protezione disponibile (necessaria solo per situazioni critiche). Le due soluzioni prototipali (R1688 e R829) disponibili per la Superbike sono anch’esse comprese in questo range. Per quanto riguarda gli pneumatici anteriori, invece, non sussiste nessuna particolare criticità. In genere, essendo quello di Assen un circuito molto guidato e senza staccate violente, la scelta dell’anteriore verte tendenzialmente sulla più performante SC1. Il nuovo anteriore Diablo Superbike S41 si posiziona infatti nell’area delle SC1 per ampliare le opzioni a disposizione dei piloti.

TT Circuit Assen dal punto di vista tecnico

Anche se il tracciato olandese negli ultimi anni è stato un po’ snaturato perdendo alcune delle chicane veloci, resta comunque una pista con un asfalto molto aggressivo ma con un buon drenaggio dell’acqua e in grado di asciugarsi rapidamente in caso di pioggia perchè si trova in una zona tradizionalmente esposta al vento” ha dichiarato Giorgio Barbier, Racing Director Pirelli Moto “Ancor più che a Phillip Island quella di Assen è una pista molto variegata in cui a volte a tratti asciutti possono alternarsi tratti di asfalto umido o bagnato, un circuito, quindi, dove la giusta scelta degli pneumatici da parte dei team potrebbe rivelarsi fondamentale per la vittoria. In caso di condizioni di umido o pioggia scarsa il nuovo pneumatico intermedio potrebbe essere molto utile sia perchè eviterebbe di far perdere tempo ai piloti per il cambio gomme sia perchè, in caso di zone della pista asciutte alternate a zone bagnate, il pneumatico da pioggia puro non funzionerebbe in modo ottimale.

Le soluzioni Pirelli per le classi Superbike e Supersport

Per le classi Superbike e Supersport diverse sono le soluzioni che Pirelli metterà a disposizione dei piloti, tutte in mescola SC1 e SC2 sia per l’anteriore che per il posteriore, tra cui anche soluzioni di sviluppo alternative a quelle di gamma. Ad Assen Pirelli porterà un totale di 4848 pneumatici e ogni pilota Superbike avrà a disposizione 34 anteriori e 40 posteriori, per i piloti Supersport il quantitativo sarà di 25 anteriori e 29 posteriori fermo restando che per regolamento i piloti Superbike possono utilizzare un massimo di 9 anteriori e 13 posteriori fino al warm-up mentre quelli Supersport un massimo di 9 anteriori e 11 posteriori.

Per la classe Superbike Pirelli porta tre soluzioni slick da asciutto all’anteriore e quattro per il posteriore. A queste si aggiungono lo pneumatico posteriore da qualifica che i piloti potranno utilizzare nelle tre sessioni della Superpole del sabato e le soluzioni da intermedio, disponibili in quantità di 4 per l’anteriore e per il posteriore, e da pioggia, in quantità di 8 sia per l’anteriore che per il posteriore. All’anteriore le slick scelte da Pirelli sono le medesime utilizzate sul circuito spagnolo di Motorland Aragón nell’ultimo round disputato. Ci saranno la soluzione SC1 di gamma (R426) in mescola morbida e la SC2 di gamma (R982) in mescola media, a cui si affianca la S41, soluzione di sviluppo in mescola morbida come alternativa della SC1 di gamma (R426) atta a ridurre il tearing a freddo e a dare maggiore stabilità meccanica, un buon compromesso tra la SC2 di cui offre la solidità e la SC1 per quanto riguarda il grip.

La scelta per il posteriore prevede invece un ventaglio di quattro opzioni. Tra queste la SC1 standard (R828) in mescola media già vista a Phillip Island e che è stata utilizzata da tutti i piloti schierati in griglia a Motorland Aragón e la SC2 di gamma (R832) in mescola dura in grado di offrire una resistenza maggiore anche in caso di basse temperature. Alle due soluzioni SC1 e SC2 di gamma si affiancheranno la R829, una soluzione di sviluppo che ha visto la pista per la prima volta a Motorland Aragón e che in termini di durezza della mescola si posiziona a metà strada tra la SC1 e la SC2 di gamma e la R1688, una nuova soluzione di sviluppo in mescola SC1 in grado di assicurare un grip maggiore rispetto alla R829 e più robustezza rispetto alla R828.

Per quanto riguarda la Supersport a disposizione dei piloti ci saranno da asciutto per l’anteriore le due soluzioni di gamma, la SC1 in mescola morbida (P1177) e la SC2 in mescola media (R1031) già utilizzate a Motorland Aragón. Al posteriore i piloti ritroveranno la SC1 di gamma in mescola media (R303) e la R1610 che presenta una mescola studiata per aver un grip simile a quello della SC1 ma una resistenza al cold tearing tipica di una SC2. Debutto invece per la SC2 di gamma, la R1136, che potrebbe essere una opzione valida nel caso di temperature piuttosto basse.

Le statistiche 2012 Pirelli per TT Circuit Assen

• Numero totale di pneumatici portati da Pirelli: 4806

• Numero di soluzioni (asciutto, intermedia, bagnato e qualifica per solo posteriore) per la classe Superbike: 5 anteriori e 7 posteriori

• Numero di soluzioni per la classe Supersport (asciutto, intermedia e bagnato): 4 anteriori e 6 posteriori

• Numero di pneumatici a disposizione di ogni pilota Superbike: 29 anteriori e 39 posteriori

• Numero di pneumatici a disposizione di ogni pilota Supersport: 29 anteriori e 30 posteriori

• Best Lap Awards Superbike vinti da Sylvain Guintoli (Team Effenbert Liberty Racing) in 1’57.793 (Gara 1, 9° giro) e da Carlos Checa (Althea Racing) in 1’38.092 (Gara 2, 16° giro)

• Best Lap Awards Supersport vinto da: Lorenzo Lanzi (Prorace) in 1’59.828 (17° giro)

• Temperatura in Gara 1: aria 9° C, asfalto bagnato 7° C

• Temperatura in Gara 2: aria 14° C, asfalto bagnato 12° C

• Velocità massima raggiunta dagli pneumatici Pirelli in gara: 286,8 km/h, Marco Melandri (BMW Motorrad Motorsport) in Gara 2 al 7° giro

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