29 Gennaio 2011

Superbike: il bilancio dei test ufficiali di Portimao

La pioggia protagonista, ma è già bagarre in testa

Algarve, la principale regione turistica portoghese, mitigata da un bel sole tutto l’anno. Meglio non riferirlo agli addetti ai lavori del mondiale Superbike: li sentirete imprecare. Con ragione, perchè dei tre giorni di prove a Portimao giusto un turno utile ne è uscito fuori. Solidarietà collettiva con particolare sostegno per le squadre (BMW, Suzuki Alstare, Castrol Honda, Aprilia Pata) che avevano scelto l’Autodromo Internacional do Algarve quale meta per i test invernali lo scorso novembre incontrando, manco a dirlo, la pioggia. Per niente fortunati, per niente aiutati dal cielo. Ad un mese dall’inizio del mondiale 2011 sorridono soltanto in BMW, lontani 18.000 kilometri in linea d’aria dal Portogallo, reduci da un’utilissima tre-giorni di test a Eastern Creek con (minimo) 30° di temperatura. C’è chi si può permettere di questi tempi una trasferta extra-continentale, chi fa di necessità virtù riuscendo comunque a ricavarne qualcosa di buono dalle prove in Algarve, con riferimenti cronometrici per gli osservatori poco indicativi sui valori in campo ad un mese dal semaforo verde della stagione. Per quel poco che si è girato sull’asciutto si è vista grande battaglia: i primi 7 in 3 decimi in rappresentanza delle case impegnate nella Superbike. Nella classifica combinata svetta la Ducati di Jakub Smrz, seguito da Rea (Honda), Laverty (Yamaha), Sykes (Kawasaki), Checa (ancora Ducati), Biaggi (Aprilia) e Fabrizio (Suzuki): non manca davvero nessuno, tutti in 376 millesimi. Buon segno per la spettacolarità della categoria in un momento dove sono le sensazioni dei protagonisti a fare la differenza. Positive quelle di Jonathan Rea, carico e determinato. Aveva concluso il 2010 sotto i ferri e dubbioso del potenziale Honda per il futuro, è ripartito con grinta ed una CBR 1000RR sì al limite dello sviluppo, ma che inizia a far paura. Con gli stessi colori Castrol che portarono John Kocinski e Colin Edwards sul trono delle derivate di serie, il pilota nord irlandese è stato veloce in ogni condizione: pioggia, sole, sempre lì con relativa semplicità. In più in casa Ten Kate restano ancora delle “cartucce” da sparare per l’Australia… Nessuna preoccupazione nel ritrovare Max Biaggi all’inseguimento con pochi giri all’attivo: resta, con la RSV4, il punto di riferimento della categoria, anche se girare di più a Portimao avrebbe sicuramente giovato. Pensiero condiviso in Ducati, dove sparisce la squadra ufficiale, ma la 1198 continua ad esser sviluppata: Jakub Smrz velocissimo (anzi, il più veloce), Sylvain Guintoli non da meno, Maxime Berger apprende e Carlos Checa puntava a perfezionare la nuova elettronica 2011 per la 1198 Althea. Parte del programma incompiuto causa maltempo anche per Michel Fabrizio (due cadute senza conseguenze) “ritrovato” grazie al passaggio al Team Suzuki Alstare, mentre in Kawasaki la ZX-10R condotta da Tom Sykes cresce nonostante un Joan Lascorz in ombra e Chris Vermeulen in infermeria. Per il campionato la buona notizia dei test portoghesi è la fiducia ritrovata di Marco Melandri, felice per aver ben figurato dopo un mese di sacrifici dovuti all’operazione alla spalla. La voglia di presentarsi in sella a Portimao è stata ripagata con sensazioni positive, una spinta in più per stringere i denti e presentarsi, insieme al compagno di squadra in Yamaha Eugene Laverty, da candidato a qualcosa di buono a Phillip Island. In Australia la controprova anche per Noriyuki Haga con l’Aprilia del Pata Racing Team e per BMW Motorrad Italia con Ayrton Badovini e James Toseland, dal rendimento altalenante (ma senza particolari preoccupazioni) a Portimao, aspettando di concludere la preparazione invernale con i due giorni di prove a Phillip Island del 21 e 22 febbraio. Per tutti l’ultima chiamata, sperando di tenere le gomme “rain” nel retro-box.. Servizio Fotografico: Diego De Col

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