26 Marzo 2011

Superbike: Biaggi Vs Melandri, il “fattaccio” della Superpole

I due piloti ai ferri corti a Donington Park

Promosso come il miglior veicolo promozionale del mondiale Superbike 2011, il duello tra Max Biaggi e Marco Melandri ha regalato un bel confronto in Gara 2 a Phillip Island salvo portar ad uno spiacevole epilogo oggi nella seconda sessione di Superpole (SP2) a Donington Park. Senza giudicare l’accaduto, riportiamo la “cronistoria” del fattaccio che, inevitabilmente, ha diviso pubblico e media al seguito del World Superbike. Superpole 2, Biaggi in traiettoria di Melandri Tre minuti e 45 secondi al termine della “SP2”: Max Biaggi è in settima posizione, Marco Melandri ottavo a rischio “taglio” (come risaputo si qualificano soltanto i primi 8 nella decisiva Superpole-3). Il pilota ravennate dispone di una gomma “da tempo”, è sotto al miglior tempo di Carlos Checa al primo intermedio di 206 millesimi, giunge alla curva “McLeans” dove incontra Max Biaggi. Il Campione del Mondo in carica ha già completato il suo giro veloce (Senza migliorarsi), sta rallentando pur restando stretto in traiettoria: alza la mano, ma ormai il danno è fatto. Melandri è visibilmente contrariato della manovra, rallenta al successivo rettilineo e alla variante “Fogarty” dove Biaggi ripassa davanti. Alla staccata del tornantino “Melbourne” Melandri si tuffa all’interno a bassa velocità, le due moto quasi si sfiorano: ultima scaramuccia perchè al giro successivo il pilota Yamaha rientra ai box e sarà beffato, ironia della sorte, da Leon Camier, 8° in classifica con l’altra Aprilia RSV4. Fuori dalla decisiva “SP3”, Marco Melandri ai microfoni di La7 commenterà così l’accaduto: “Dispiace rimaner fuori dalla Superpole 3, però queste sono le gare. Quello che dispiace di più è che sono rimasto fuori per colpa di un altro pilota. Non è un malinteso: Biaggi ha dimostrato la sua professionalità oggi. Mi ha visto, si è messo in traiettoria, ha alzato la mano ancor prima che arrivassi: tutto questo fatto da un campione del mondo non è un bel gesto, visto che dovrebbe dare l’esempio, vorrà dire che domani partirò ancor più determinato per far bene. Lui mi ha visto benissimo perchè si era appena girato indietro, stavo venendo su dal curvone da quinta, si è messo in mezzo nella variante subito dopo la salita proprio andando piano, ad un metro dal cordolo, proprio per non farmi passare interno e già con la mano alzata. Come ho detto questo fatto secondo me non è sportivo, si è dimostrata la sua personalità…“. In precedenza Luigi Dall’Igna, responsabile Reparto Corse Aprilia, si era pubblicamente detto dispiaciuto per Melandri. Il “contatto fisico” nel post-Superpole Nella decisiva “Superpole 3” Max Biaggi si ritroverà in traiettoria al tornantino “Melbourne” proprio in occasione del giro veloce di Noriyuki Haga (2° virtuale secondo il monitor dei tempi), chiudendo comunque la sessione al 6° posto. Marco Borciani, Team Manager del Pata Racing Team, ha così commentato sempre ai microfoni di La7. “Dispiace che comunque ci siano sempre quei piloti, bene o male sempre quelli, che durante la Superpole tirano, mollano di colpo senza alzare la mano. Qualcuno dovrebbe prendere i provvedimenti perchè… non è bello!“. Proprio in quell’istante Max Biaggi si presenta davanti al box Yamaha. Da una parte il “Corsaro” affiancato da Marino Laghi (suo storico preparatore atletico) e Francesco Guidotti (responsabile tecnico), dall’altra Melandri “scortato” da Andrea Dosoli (Team Manager Yamaha) e Laurens Klein Koerkamp (Responsabile Racing di Yamaha Motor Europe). Max e Marco, per modo di dire, provano a spiegarsi fino al contatto fisico/buffetto (chiamatelo come meglio preferite) di Biaggi sulla guancia sinistra di Melandri. Ai microfoni di Fabrizio Calia, inviato di La7, Biaggi commenta così: “Quando vuole buttarti giù, alla fine uno si incazza, l’ha già fatto anni fa“. Fine del “fattaccio”, per ora… Servizio Fotografico: Diego De Col

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